RIVOLUZIONE A DUE RUOTE A RIMINI

Rivoluzione a due ruote in Città: in pista il nuovo progetto del Comune di Rimini per lo sviluppo della mobilità sostenibile, quattro interventi per 1.650.000 euro per la realizzazione di due piste ciclabili e due “Zone 30” nella zona Sud della Città.

È  un progetto partecipato pubblico-privato quello con cui il Comune di Rimini partecipa al Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa – scuola e casa – lavoro bandito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Un’opportunità contemplata dal Collegato ambientale approvato con 35 milioni di euro dal Governo nel dicembre 2015 e divenuto operativo nel luglio scorso.

“Sicuri in bici e collegati alla città” è un progetto costruito ascoltando le esigenze dei potenziali fruitori e che, accanto ad interventi infrastrutturali, prevede una serie di misure volte ad innescare la svolta culturale necessaria a supportare un cambiamento duraturo nelle abitudini di spostamento dei cittadini presenti e futuri con azioni mirate e continuative nel tempo. Nel merito e nel metodo un’anticipazione, un vero e proprio ‘pilot’ per la redazione e implementazione del PUMS, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, su più vasta scala.

Il costo complessivo delle opere infrastrutturali previste ammonta a 1.649.000 euro, di cui 989.176 finanziati dallo Stato e 659.824 già previsti nel bilancio 2018 del Comune, opere che costituiranno un elemento sostanziale per ristabilire la “continuità ciclabile e pedonale” della parte sud della città e il forese con il centro storico.

Quattro interventi strutturali fortemente integrati tra loro con cui si prevede d’abbattere di oltre 600 tonCO2eq all’anno le emissioni clima – alteranti nonchè di incentivare la mobilità sostenibile il cui principale, per ruolo strategico e importo, è quello della realizzazione del percorso ciclopedonale protetto che collegherà, lungo 2,2 chilometri sulla via Coriano, Villaggio San Martino alla Statale 16. Ad esso si affianca l’adeguamento funzionale della mobilità ciclabile lungo la via Flaminia e via XX Settembre dal centro Studi al Centro Storico.

È in questo quadrante di città, dove oltre al Centro Studi delle scuole secondarie superiori si concentrano l’intero plesso ospedaliero e una ricca di attività commerciali e produttive, che il progetto individua una serie di azioni a diverse scale d’intervento. Ed è qui che nasceranno due “Zone 30” contigue all’arteria della via Flaminia: la Zona 30 Centro Studi e Zona 30 tra via Flaminia Conca, SS16 e via Flaminia.

Ma il progetto prevede anche interventi volti a generare un cambiamento duraturo nelle abitudini di spostamento di lavoratori, studenti e cittadini attraverso una serie d’azioni materiali, come l’aumento delle stazioni di Bike sharing, di Piedibus e Bicibus, ma anche culturali. Per questo parte integrante del progetto è l’informazione e il coinvolgimento attivo degli utenti tramite specifiche attività da realizzarsi col supporto del Piano Strategico di Rimini e la collaborazione di un insieme di istituti, aziende e associazioni che hanno risposto numerosi ad una specifica manifestazione di interesse lanciata nel mese di dicembre dall’amministrazione comunale. Grande attenzione sarà posta alle scuole primarie e secondarie, alcune tra l’altro già coinvolte in progetti sperimentali sulla mobilità sostenibile, come nel caso della scuola elementare di Villaggio I Maggio.

“Altissima – ha detto l’assessore alla Mobilità Roberta Frisoni – è stata l’adesione di scuole, imprese, associazioni alla manifestazione d’interesse lanciata dall’amministrazione comunale per azioni di supporto alla promozione dell’uso della bicicletta nell’area interessata dagli interventi proposti, a testimonianza e conferma di una crescente attenzione della città ai temi della sostenibilità ambientale e della necessità di innescare un forte cambiamento nelle nostre abitudini quotidiane di mobilità. Per questo ci sentiamo di ringraziare tutti coloro che hanno già aderito al progetto e tutti coloro che, anche in futuro, mostreranno interesse a contribuire un modello di mobilità nuova, sostenibile, inclusiva e intelligente.

Il collegato ambientale – ha proseguito l’assessore Frisoni – ci ha dato la possibilità di candidare un progetto importante sperimentando un nuovo modo di confrontarsi con la città, un’ottima occasione da cui auspico potremo ottenere delle risorse di finanziamento importanti. Credo anche, però, che sia importante che possano essere individuati a livello nazionale dei canali stabili di finanziamento di progetti volti a sostenere la mobilità sostenibile su aree urbane, solo così sarà possibile sostenere in modo duraturo il cambiamento di cui la città e il paese hanno necessità”.

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