Sarri, Ancelotti e le lacrime dei napoletani

Molti tifosi, del Napoli e non, molti giornalisti, campani e non, molti psicologi, si sono interessati alle contrastanti spiegazioni delle lacrime che stanno versando i supporters del Napoli dopo l’avvicendamento sulla panchina azzurra, per i prossimi tre anni, tra Sarri ed Ancelotti. I più sostengono, per non farsi prendere dai sentimenti, che “è la maglia che conta, cambiano presidenti, allenatori, calciatori, ma è il Napoli quello che resta”, altri pensano che un calcio così bello non lo si vedrà più, altri ancora hanno sostenuto che con Maradona in campo e Maurizio sulla panca si sarebbero ripetute le gesta del Grande Torino. E non sono mancati i commenti al veleno per il presidente De Laurentiis, un senza cuore afflitto solo da pensieri “eureschi” (non europei, ndr) : anche noi testimoniamo una simpatia ed un affetto non comune per Sarri, e siamo  convinti, e lo vogliamo sottolineare, che sia entrato nel cuore dei napoletani per il carattere, di impronta partenopea senza alcun dubbio: è sanguigno come i napoletani, è schietto come i napoletani, dice quello che pensa come i napoletani, risponde per le rime come i napoletani, si incazza quando chiamano terroni i napoletani, veste senza tanti fronzoli come i napoletani. Risponderete che Sarri è nato a Napoli, ma non vi ha vissuto negli anni dell’adolescenza, quando si forma il carattere, per cui è il DNA vesuviano che si porterà dentro per sempre. Potrà un “reggiano” darci queste sensazioni extra calcio? L’importante per molti, o meglio, per tutti sarà ritornare campioni, ma Maradona e Sarri resteranno per sempre!

Adriano Mongiello

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