SCOPRI IL TUO TALENTO, CREA IL TUO LAVORO, il libro

Scopri il tuo talento, crea il tuo lavoro è il titolo del libro di Emma Labruna presentato il 15 novembre presso la Biblioteca Provinciale di Avellino.

 Il libro rappresenta sia un punto di arrivo che uno di partenza in quanto è stata la naturale espressione di ciò che l’autrice ha realizzato nello studio e nei corsi finora tenuti. Nello stesso tempo vuole essere un punto di partenza per chi lo leggerà e si approccerà al Life & Corporate Coaching nella speranza che, tramite la lettura e il corso che ad essa potrà seguire, possa ripercorrere la strada dei suoi sogni.

“Il libro è il prodotto del corso e delle mie esperienze con i clienti, ma vuole assolutamente avere una funzione ispiratrice”, precisa la Coach.

Molti i temi trattati durante la presentazione.

Il primo elemento che mi colpisce è proprio la copertina del libro, alquanto eloquente poiché mostra una piantina in erba tra due mani; qualcosa che, quindi, crescerà e sboccerà.

I temi sono stati trattati con simpatia perché organizzati non tanto secondo una scaletta ma in maniera piuttosto spontanea interloquendo con Maria Letizia Maggio, esperta in comunicazione sui social, la quale ha presentato insieme all’autrice ma, soprattutto, con i partecipanti in sala.

Ripercorrendo in grandi linee quelli che sono i punti di partenza della teoria del Life & Corporate Coaching Emma Labruna ha, infatti,  ben saputo soddisfare anche le curiosità del suo pubblico.

Punti di partenza fondamentali sono la presa di coscienza dei propri talenti, delle aspettative lasciate nell’angolino di se stessi, le speranze, i sogni nascosti. L’obiettivo è capire che si è felici solo se si realizza ciò che si vuole e di cercare e trovare il proprio posto nel mondo.

Molti, durante questo percorso, sono gli ostacoli in cui ci si imbatte e in questo gioca un ruolo fondamentale la guida del coach.

Ciascuno è obbligato dall’educazione della società, quindi si è sempre orientati al controllo del  giudizio esterno e non ci si riconosce nelle proprie azioni. Questi momenti di ripensamento fanno porre delle domande su se stessi, portano a chiedersi qual sia il proprio posto al mondo giacché ognuno di noi costituisce una combinazione unica di elementi.

Altri principi fondamentali sono: capire cosa è la felicità, i valori, le potenzialità, le virtù, l’accenno all’intelligenza emotiva di Goleman. Ultima, ma non per importanza, è la speranza.

Qualcuno chiede di raccontare quale sia stato il punto di partenza personale della Coach Labruna e lei molto volentieri racconta la sua storia: ha lavorato in diverse aziende, con incarichi vari e  cambiare è stato molto entusiasmante perché ogni giorno poteva reinventarsi.

Quando è finito l’ultimo incarico ha voluto cominciare a costruire qualcosa per lei stessa.

Così è ritornata ai suoi sogni, al liceo, realizzando l’importanza che rivestiva il ruolo degli insegnanti nella vita. Il modo in cui essi giudicavano gli allievi influiva moltissimo sul modo in cui gli studenti  vedevano se stessi.

Una frase poteva incidere profondamente la personalità dei ragazzi.

Ripercorrendo quel periodo lei percepiva che ognuno può dare qualcosa di particolare, realizzandosi come essere umano.

È il nostro lato umano che ci fa delle persone, non soltanto il contributo unicamente economico che si apporta nella società. Così il percorso che ha trovato più adeguato è quello del Coaching umanistico perché le interessava riuscire a far riuscire gli altri. Ognuno di noi si realizza in un modo.

In seguito si è specializzata soprattutto riguardo gli adolescenti proprio per il suo ricorso personale alla scuola.

Arrivano poi altre domande: una riguarda l’implicazione dell’età nel raggiungimento degli obiettivi, l’altra chiede se nella sua esperienza Emma ha riscontrato una diversità tra uomo e donna nella realizzazione dei propri sogni e progetti. E, ancora, quando l’ostacolo viene da chi è al di sopra di noi, quando le persone si frappongono alle idee o quando chi deve ascoltare non è disponibile a farlo, come si può realizzare un obiettivo?

La Coach risponde dicendo che a volte pensiamo che perseguire i sogni sia un lusso invece è un obbligo e cita anche  Maslow secondo il quale le aspettative  pretendono di essere realizzate.

Innanzitutto bisogna stare attenti al piano. Non lasciare del tutto le proprie aspettative e coltivarle, rafforzando il proprio sogno fino a quando non sarà più possibile lasciarlo.

L’età è un’età relazionata alla società. In passato tutto era più standardizzato nei tempi di realizzazione, ora la società è più debole ed è l’individuo che deve diventare forte.

Quando l’ostacolo viene da chi è al di sopra di noi e le persone si frappongono alle idee dobbiamo cercare di far passare la propria idea, e se non riusciamo dobbiamo proteggerla, dobbiamo tenerla da parte e parlarne solo quando sarà abbastanza forte.

Di fronte a chi non è disponibile all’ascolto bisogna essere capaci di distinguere il dettaglio, di saper diventare ottimi comunicatori.

Il ripensamento interessa molto di più le donne perché spesso escono per prime dal mondo del lavoro, nelle donne si realizza di più cedere a certi schemi fino a quando ci si accorge di essere persone ed esistere in quanto tali.

Per gli uomini, invece, il tema è ancora più delicato perché per l’uomo il lavoro è fondamentale per la sua persona. L’uomo accetta il precariato non con positività.

Per quanto riguarda le potenzialità non vi sono differenze.

Durante l’esposizione di Emma Labruna, noto che c’è più di una volta il richiamo alla scuola, sia ripercorrendo la sua vita, sia raccontando la sua esperienza attuale con i giovani studenti ai quali quando viene posta la richiesta di studiare e poi esprimere il loro pensiero restano disorientati.

Così le chiedo se, secondo lei, la scuola dovrebbe comprendere aiuti a sostegno della motivazione e dell’autostima considerando che, guardandosi intorno, i giovani vedono molta sfiducia?

E lei risponde: “I metodi didattici della scuola attuale sono basati sull’ascolto passivo di lezioni che ai ragazzi spesso interessano poco in quanto lontane dalla realtà sia emozionale che sociale che loro vivono.

Abituiamo i nostri figli a stare zitti, seduti e passivi (questo si intende con il termine scolarizzazione) ad ascoltare qualcuno che cerca, spesso invano, di riempire le loro teste con cose delle quali a loro non importa nulla ( a me ricordano molto le galline allevate in gabbia che tanto ci fanno compassione). Formiamo dei perfetti dipendenti a cui chiediamo poi di diventare intraprendenti.

Pretendiamo che quando arriva l’evento culturale tal dei tali essi si mostrino vivi e interessati e ci meravigliamo poi che siamo passivi, che non siano intraprendenti che non abbiano spirito di iniziativa. È chiaro che in tali contesti solo pochissimi irriducibili riescano a mantenere la loro vivacità intellettuale e uno spirito critico. Molti aderiscono alla proposta comportamentale della scuola diventando bravi studenti spesso però a costo di rinnegare le loro curiosità intellettuali (e parte della loro autenticità e integrità e questo processo è causa di molti abbandoni quando poi si va all’università) per ritrovarsi catapultati in un mondo del lavoro in cui si sentono come pesci fuor d’acqua.

Questo però forse non si può dire. Mantenendoci più politically correct,  la mia proposta è quella di partire dagli interessi dei ragazzi per costruire le lezioni intorno ad essi (per altro va detto che alcuni prof. ci provano anche).

Nelle scuole superiori si potrebbe cominciare a invertire il processo, comunicando ai ragazzi l’argomento di cui si parlerà con qualche giorno di anticipo, mettendoli nelle condizioni quindi di conoscere l’argomento in precedenza di potersi documentare e poter fare domande.

Ai ragazzi quello che interessa è avere degli adulti di riferimento che possano essere maestri grazie all’esempio che danno con la loro vita, coltivando le loro passioni, cercando di superarsi, affrontando le difficoltà senza lamentarsi ma risolvendole creativamente. Il cinismo disperato di molti adulti soffoca le speranze dei ragazzi.

I processi di sviluppo umano che sono alla base del successo dei grandi artisti, pensatori, matematici e politici della storia possono insegnare ai ragazzi come si fa. Quando parlo di persone di successo, parlo di persone che sono riuscite a fare ciò che ritenevano valido per loro dal punto di vista della realizzazione della loro personalità, fosse anche essere delle brave casalinghe.

E poi è importante che si rimandi il senso del valore che hanno come esseri umani indipendentemente dai loro risultati scolastici. Daniel Pennac in Diario di Scuola parla di come alcuni professori che ha incontrato nel suo percorso formativo, lo abbiano letteralmente salvato. In particolare, racconta di un professore che quando lui fu bocciato agli esami di maturità lo invitò a cena rassicurandolo che il suo era un caso di “fioritura tardiva”. Quando l’identità di un ragazzo non viene riconosciuta e valorizzata nella scuola, questi può formarsene una negativa ( o comunque fuori dalla scuola) come reazione, perché il bisogno di costruirsi un’identità in quegli anni è  un bisogno primario.

Il libro di Emma Labruna è scaricabile dal suo  sito www.emmalabruna.it e si riserva la piacevole iniziativa di fare una sessione via Skype gratuita con la Coach. Il corso che partirà a breve e si terrà ad Avellino è collettivo ma è possibile svolgere anche dei percorsi individuali.

Maria Paola Battista

@riproduzione riservata WWWITALIA.EU

 

Di seguito i link delle pubblicazioni inerenti Emma Labruna.

 

http://www.wwwitalia.eu/web/un-augurio-per-l-inizio-dell-anno-scolastico-di-emma-labruna/

http://www.wwwitalia.eu/web/genitori-coach/

http://www.wwwitalia.eu/web/scopri-il-tuo-talento-crea-il-tuo-lavoro/

http://www.wwwitalia.eu/web/l-efficacia-della-comunicazione-nei-rapporti-di-coppia/

http://www.wwwitalia.eu/web/sviluppare-le-capacita-di-dialogo-con-i-figli/

http://www.wwwitalia.eu/web/giovani-e-talento-le-potenzialita-personali/

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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