Sette sataniche e psicosette di Gabriele Moroni. La recensione di WWWITALIA

Il volume, dato alle stampe da Darkos edizioni, colpisce dal titolo e non delude le aspettative. Dall’indagine condotta dal giornalista Gabriele Moroni emerge con chiarezza che il mondo delle trappole, in cui chiunque può rimanere invischiato, è ricco e variegato. L’autore, noto per aver pubblicato diversi saggi sul mondo dello sport, in particolare su casi che hanno fatto discutere, in questo libro si cimenta con un argomento particolare e poco conosciuto. In Sette sataniche e psicosette, dagli adoratori del diavolo ai “signori della mente” Moroni illustra per prime le statistiche storiche, mostrando l’aumento di un fenomeno che fonda le proprie radici sul bisogno di attenzione delle persone e sul fiorire di una cultura umanista, incentrata sull’uomo e i suoi bisogni, in cui tutti vogliono diventare i primi, presto e senza fatica. Figlia del nostro tempo risulta, in quest’ottica, la ricerca di metodi alternativi per migliorare se stessi al fine di raggiungere ricchezza o fama, trovandosi invece ad affrontare privazioni più grandi di ciò che già la vita non ci offra ogni giorno, con l’obiettivo preciso di superare gli altri. Da qui,  a detta dell’autore, il proliferare del fenomeno delle sette.

Gabriele Moroni

Nonostante siamo abituati ad associare le sette all’occulto, l’autore, spiega che ciò è vero solo parzialmente. Attraverso i pareri di esperti, come Francesca Romana Capaldo, vicequestore aggiunto al Servizio centrale operativo della polizia di Stato e dirigente della Squadra antisette, la psicologa Lorita Tinelli, l’avvocato Ilaria Sottotetti, la psicoanalista Sara Maccario e l’investigatore privato Claudio Ghini, l’autore mostra le caratteristiche del mondo settario in Italia. Il punto di vista dei famigliari viene esposto, invece, da Maurizio Alessandrini, fondatore e presidente dell’Associazione Famigliari vittime delle sette (Favis), che, nelle pagine dedicate alla sua accorata testimonianza, mostra uno scenario preoccupante. La situazione in cui proliferano le sette sarebbe aggravata da una carenza legislativa che non rende punibile il reato di plagio, permettendo di perseguire solo reati affini e derivati da questo genere di manipolazione mentale.

Moroni riesce in un lavoro delicato e completo, portando nel testo anche le testimonianze dei famigliari che, rivivendo, se possibile, nello scritto, la loro sofferenza per aver perso una persona cara, aprono una porta sull’orrore vissuto, nella speranza che altri giovani riescano a salvarsi. Sì, perché particolarmente toccanti sono le vicende che hanno coinvolto e coinvolgono giovani e giovanissimi, manipolati da personalità capaci di attrarli nella rete della perdizione di sé, fino alla perdita della stessa vita.

Nessuno si reputi esente, perché un momento di perdita, necessità o debolezza può costituire, avvisano gli esperti, l’humus su cui attecchisce l’accreditamento dei reclutatori di sette tra le più disparate. Nota per avere scosso l’opinione pubblica nei primi anni Duemila fu la scoperta della setta delle Bestie di Satana, ma i numerosi riferimenti a realtà settarie che afferiscono ad ambiti legati all’associazionismo e al salutismo, alla formazione manageriale, alle organizzazioni di tipo piramidale, che promettono guadagni facili sul semplice reclutamento, a scopo di sfruttamento di chi ci casca o di lucro, ci faranno riflettere sulla serietà di atteggiamenti o pratiche che appaiono innocenti, ma che invece nascondono una seria minaccia alla sicurezza nostra e soprattutto dei nostri figli.

Un libro da apprezzare per aver portato alla ribalta un mondo sommerso, a cui molte volte diamo poca importanza, attribuendone le esternazioni a moda o manifestazioni di tipo artistico e che, invece, dovremmo conoscere imparando a diffidarne. Perché solo la prevenzione e la corretta informazione possono difenderci dai manipolatori, i “signori della mente” a cui si riferisce l’autore.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.