Tempesta Madre ad Agropoli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota della nostra lettrice Annarita Spira

Ieri sera per Settembre culturale, rassegna letteraria che si tiene ad Agropoli (Sa) giunta alla 14ª edizione, la dottoressa Annarita Spira, ha dialogato con Gianni Solla, autore napoletano di Tempesta Madre, romanzo edito da Einaudi. Un grande successo quello della rassegna che si svolge presso il Castello Angioino Aragonese di Agropoli che, solo come esempio e per annoverarne pochi, ha ospitato quest’anno il procuratore Gratteri, il giornalista Andrea Scanzi, il cantautore e non solo Roberto Vecchioni, la scrittrice Dominga Romano, la giornalista Tiziana Ferraro, la scrittrice grafologa Candida Livatino.

«L’obiettivo era per me», mi racconta la dott.ssa Spira, «quello di non annoiare il pubblico per cui il tutto si è svolto come un’amichevole e simpatica chiacchierata. Mi sono sentita lusingata e emozionata di poter più che altro soddisfare le mie curiosità di lettrice. Quanti di noi lettori sognano di poter porre le proprie domande agli autori di cui si amano gli scritti? ».

Il romanzo è la storia di una madre e di suo figlio, del rapporto che li legherà tutta la vita. Un rapporto sbilenco, in cui il padre, pur vivendo altrove per scelta, (i genitori non si sono mai sposati) è sempre presente. “Bussola emotiva” del libro è proprio il padre, un personaggio del popolo, attraverso il quale si leggono rabbia e verità, ingenuità e timidezza.
La madre è tempesta. Una donna infantile, capricciosa e bellissima, che si nutre di bellezza, ascolta Beethoven e Rachmaninov e fa leggere a Jacopo, il figlio di 8 anni, Goethe e Majakovskij. Vivono in un rione popolare alla periferia di Napoli, nonostante lei sia originaria del Vomero. E in questo quartiere Jacopo vive la sua infanzia. Un luogo a sua volta “personaggio” che rappresenta il microcosmo in cui tutto si svolge, in cui vivono tante realtà. Tra tutto ciò di cui si è parlato, la Relatrice ricorda la considerazione dell’Autore: « Ognuno di noi ha un vissuto e questo influenza il modo di essere genitori. Per questo motivo madre è un sostantivo che va declinato al plurale».

La bellezza, forse come la pazzia, salta una generazione.

Un argomento di cui si parla durante la presentazione è proprio la bellezza, in quanto il libro ne è permeato. «Sono molto attratto dalla bellezza», risponde l’Autore alla Relatrice, « la bellezza è un’attitudine, è una caratteristica che non muore mai. Si ravvisa e colpisce in maniera universale e non è solo bellezza fisica. Chi ascolta la Quinta sinfonia di Beethoven ne comprende la bellezza anche se non ha mai ascoltato musica classica».

Sul suo stile Gianni Sola, rivela una qualità che fa diventare uno scrittore qualunque unico e capace: « Ho scritto e poi ho ridotto all’osso».

È un libro bellissimo, dalla scrittura snella e asciutta, commovente e agevole. Ha un ritmo divertente e la sua chiave umoristica è da apprezzare e cogliere con entusiasmo. Un libro pieno d’amore, di cui se ne consiglia la lettura.

Grazia ad Annarita Spira per la sua disponibilità a trasmettere emozioni.

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