VICINI IN SILENZIO – Il dopo incidente a Monteforte Irpino

Il dopo incidente a Monteforte Irpino

L’incidente che ha causato la morte di 38 persone a Monteforte Irpino domenica scorsa ha lasciato tutti scossi in paese. Dai rappresentanti dell’Amministrazione, guidata da Antonio De Stefano, ai cittadini che hanno assistito in varia misura a una tragedia che si è consumata sotto i propri occhi, tutti ricordano quei momenti con dolore, con partecipazione e tristezza.

Quando le sirene dei vigili del fuoco e delle ambulanze

che hanno fatto la spola da Avellino e dal napoletano hanno preso a squarciare la tranquillità della serata estiva del 28 luglio, nessuno è rimasto indifferente e chi ha potuto si è recato ad offrire al suo aiuto, per ritrovarsi di fronte a uno scenario infernale. Solo i medici sono stati in grado di ricomporre ciò che rimaneva dei viaggiatori di ritorno da una giornata festosa alle Terme di Telese e a Pietrelcina. Solo la pietà ha potuto dare la forza ai soccorritori di affontare il difficile compito. Ma Monteforte Irpino, un paese composto per buona parte da immigrati da paesi vicini, e soprattutto dall’area vesuviana con cui confina questa parte dell’Irpinia, ha messo a frutto la sua parte migliore, dimostrando un’accoglienza e una pietà che ogni comunità dovrebbe possedere. La macchina dei soccorsi, hanno raccontato i media, ha funzionato alla perfezione. Il vicesindaco, Costantino Giordano, titolare dell’officina GIORDANGOMME  insieme ai suoi fratelli, non ha perso un minuto e, come quando dirige gli operai, con la stessa premura e celerità che contraddistinguono il suo lavoro, ha allestito un campo di prima accoglienza per i parenti dei defunti accorsi subito dopo l’incidente a Monteforte. Gli altri amministratori, primo tra tutti il sindaco, hanno offerto il loro supporto, insieme ai bar del centro, per portare i primi soccorsi a coloro che avevano perso i loro cari. Anche la fioraia Morena ha donato i suoi fiori ai defunti e il parroco monsignor Antonio Testa ha portato un abbraccio e un conforto a quelle povere creature, impartendo anche la benedizione alle salme raccolte nella palestra della scuola media. Ma tante altre sono le storie che abbiamo sentito raccontare, mentre alcune persone, non sapendo quale aiuto offrire hanno chiesto ai vigili urbani, che presidiavano la camera ardente, di potere avvicinarsi solo per rivolgere una preghiera al Signore.

Oggi il parroco dall’altare ha ricordato il dolore delle famiglie, le vite spezzate e chi lotta ancora per sopravvivere nelle mani dei medici dei diversi ospedali cui sono stati affidati, stringendosi in un abbraccio collettivo intorno a coloro che sono rimasti a soffrire. Ho visto negli sguardi delle persone che ho incontrato qualcosa di diverso, di nuovo, o forse di antico. Le ostilità che naturalmente il paese suggerisce anche tra bravi cittadini sembra caduto in secondo piano e ognuno oggi mi è sembrato guardasse con più rispetto i propri concittadini, consapevole di far parte di una comunità che non abbandona chi ha bisogno.

Monteforte è stata colpita da un grave lutto gemellata in questa tragedia con Pozzuoli, paese di origine delle vittime, e questo è il motivo per cui noi di WWWITALIA non abbiamo voluto riportare una notizia fin troppo dolorosamente nota a tutti, fino a quando non siamo riusciti ad articolare altro che una preghiera.  Ancora delle persone sono in pericolo di vita e altre non hanno più la loro famiglia. Quando una tragedia ti tocca da vicino, pur senza colpirti direttamente, ti lascia scosso come un fulmine e le parole non servono a molto.

La stampa e le televisioni nazionali e locali hanno descritto tutto senza tralasciare i particolari più agghiaccianti e le interviste più stressanti; le foto e i video hanno raccontato già la tragedia. Ora c’è da dare un nome alle cose e risposta alle nostre domande e a questo stanno provvedendo i periti e la procura di Avellino. L’unica che, però, non troverà risposta sarà quell’unica domanda che ci è salita su dal cuore dal primo istante lasciandoci impietriti: perché?

Monteforte Irpino, domenica 4 agosto 2013   

                                                                                                                         Eleonora Davide

 

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