Zolfo, pietra del diavolo o del sole?

Oggi un altro appuntamento con la rubrica Oltre la montagna curata da Donata De Bartolomeis. Scopriremo le proprietà di un altro cristallo.

Le energie dello Zolfo contrastano le energie dei radicali liberi, rallentando in qualche modo l’invecchiamento, e aiutano a mantenere in equilibrio le vibrazioni del DNA.

Poco usato nel riequilibrio energetico con i cristalli in quanto si preferisce mantenersi sulle vibrazioni pure dei quarzi.

Il cristallo

Con il suo colore giallo intenso agisce sul Manipura, meglio conosciuto come Plesso solare o 3° chakra, posizionato al di sopra dell’ombelico. Qui risiede l’ego e pertanto a livello caratteriale, posizionare un cristallo di zolfo su questo punto, rafforza l’autostima e la fiducia in sé stessi favorendo potere e successo sia a livello lavorativo che personale.

Le vibrazioni dello Zolfo interagisco con le energie della terra, andando a placare le preoccupazioni infondate e interrompendo il circolo vizioso dei pensieri ricorrenti, ma anche con quelle del legno trasformando l’aggressività in spinta all’azione, decisamente più costruttiva.

Avendo una forte carica yang spinge l’individuo a venir fuori da se stesso e ad aprirsi al mondo circostante; è anche per questo che viene usata nei casi di depressione non patologica.

Avere una pietra di Zolfo di grandi dimensioni in casa, posizionata a Nord-Ovest aiuta l’interazione con gli altri e soprattutto predispone gli altri a venire incontro alle nostre esigenze. Inoltre favorisce gli spostamenti e i viaggi.

Nella zona Ovest arreca beneficio ai figli e aiuta a sviluppare la creatività.

Se poi il baricentro dell’abitazione si trova sotto a un pilastro e quindi è coperto, possiamo farlo respirare posizionando una pietra di Zolfo.

Oggi cristalli di zolfo estratti in miniera non se ne trovano quasi più, vengono tutti estratti chimicamente che, attenzione, non vuol dire con l’ausilio di sostanze chimiche, ma per reazione chimica. Se da un lato le pietre così estratte si sgretolano facilmente, dall’altro, a livello energetico, conservano intatte le loro caratteristiche. Ovviamente, avendo visto le nostre miniere tanta sofferenza e sacrifici umani, prima di utilizzare le pietre è necessario purificarle a fondo, consacrarle e caricarle secondo le proprie intenzioni.

Se siete irpini e volete immergervi nelle meravigliose vibrazioni dello Zolfo, vi consiglio di visitare la S.A.I.M. Zolfi ad Altavilla Irpina, sarà non solo un bano di energie, ma un vero e proprio viaggio nella storia, considerando che quelle miniere sono attive da oltre 150 anni.

Il libro

Sulphur di Cesare Carpenito, edizioni Il Papavero

Pensando allo Zolfo non posso non citare il romanzo di formazione di Cesare Carpenito edito da Il Papavero. Sullo sfondo di un borgo del Sud Italia di fine anni ‘50, il cui cuore pulsante è una miniera di zolfo, Enea e Ninetto, amici inseparabili, trascorrono la propria adolescenza fra le credenze degli anziani, la musica della banda del paese e la poesia appresa sui libri di scuola sgualciti. Tutto a Borgo San Michele sembra cristallizzato, fuori dallo spazio e dal tempo: non avrebbero mai potuto immaginare che quell’estate li avrebbe cambiati per sempre. La scoperta dell’amore e la ricerca del leggendario tesoro della “Ripa Favella” si tramuteranno in un drammatico percorso di formazione, alla fine del quale nulla potrà più essere uguale a se stesso, nemmeno le loro coscienze.

©Riproduzione riservata

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About Donata De Bartolomeis

Editore, giornalista, Naturopata ai sensi della legge 4/2013. “Non sono ciò che faccio, sono semplicemente ciò che sono. E spesso mi ritrovo a guardare il mondo a testa in giù.” http://edizioniilpapavero.it/altraformazione/benessere e il numero di tel. 3387780160