Zungoli. Il paese come racconto per un luogo quasi invisibile

Bandiera arancione del Touring Club, primo comune irpino a ottenere questo riconoscimento Zungoli, come molti paesi delle aree interne, ha risentito negli anni dell’abbandono, a cui ha cercato di far fronte con iniziative che ne promuovano l’amenità. Scegliere di rispondere con un libro alla necessità di accendere i riflettori su questo gioiello incastonato tra i monti della verde Irpinia è davvero encomiabile in questo tempo distratto e pragmatico, in cui poche volte le iniziative strettamente culturali trovano uno spazio adeguato. Un plauso va certamente tributato, perciò, all’iniziativa e al modo in cui è stata realizzata. Ma entriamo nel merito del libro.

Il senso dell’appartenenza costruisce una comunità, ne definisce i valori, consolida la memoria delle tradizioni, l’unicità del luogo a cui si appartiene. Dai racconti che compongono la Guida narrativa di Zungoli, curata da Maria Loreta Chieffo e pubblicata da Homo Scrivens con il titolo “Il paese come racconto”, emerge proprio questa voglia di sentirsi parte. Non tutti gli autori sono di Zungoli o hanno legami con il paese, ma questo non vuol dire nulla, perché chi è di fuori, come me che ho partecipato da esterna, prende  atto dell’esistenza della comunità, la tocca con mano, dopo aver visitato e vissuto il luogo, finendo per portare via con sé l’impronta, il ricordo, il senso della comune appartenenza. Ed è quello che mi è capitato ogni volta che sono stata a Zungoli.

Così, per iniziativa della Chieffo, che ha dato vita alla Proloco proprio un anno fa, 17 autori hanno scritto dell’umanità che abita quelle case, abbarbicate l’una all’altra lungo viuzze che si snodano, congiungendo livelli diversi, lungo il paese. Hanno descritto senza descrivere, raccontando storie ambientate a Zungoli, come già fece la curatrice del volume pubblicando due bellissimi romanzi che videro protagonista il suo paese.

Il libro è davvero gradevole, le storie sono originali, diverse l’una dall’altra, prive di retorica. Devo dire che, se non avessi già conosciuto Zungoli, leggendo questa Guida narrativa, avrei certamente avuto voglia di visitarlo. Inoltre, ognuno dei contributi è stato corredato da una foto del luogo in cui si svolge la storia.

Ma per dare un’idea del contenuto, propongo il sommario del volume. Dopo la presentazione di Tony Lucido, presidente della Pro Loco di Sant’Angelo dei Lombardi, l’introduzione di Dario Bavaro e Angelo Verderosa, di Irpinia 7X, e la nota di Maria Loreta Chieffo, leggiamo:

Viscerale, poesia di Giorgia Annicchiarico Petruzzelli;

Quella notte del 1911 di Antonio Annicchiarico Petruzzelli;

Zungoli mon amour di Paolo Barone;

Come di Gelso le macchie rosse di Maria Loreta Chieffo;

A chi appartieni? di Eleonora Davide;

Un paese, una via, una vicina lontana di Letizia De Luca;

Il rito della salsa alle “casette” di Gerarda Del Medico;

La panchina di Sonia Del Medico;

Atmosfere di Lina Filomena;

Il castello dei ricordi di Antonella Grande;

Patti e contratti di Maria Grande;

Il vecchio asilo di Maria Luisa Grande;

Via Gelso di Concettina Leone;

Il racconto di Isabella di Andrea Giulia Melchionna;

Coincidenze di Daniela Merola; Tramonto irpino tra un abbraccio di tetti: Zungoli di Daniela Vellani;

M(ama)rgherita di Claudia Venuti; La sua Africa di Maria Loreta Chieffo.

A cui si aggiunge la partecipazione di Delia Grande e Gabriela Grieco, che hanno contribuito con scatti di alcuni angoli di Zungoli, tra gli altri inseriti nel testo.

Il volume Il paese come racconto, guida narrativa di Zungoli, un paese quasi invisibile è stato realizzato dalla Pro Loco Zungoli con la partecipazione della Regione Campania-Aretur nell’ambito del progetto “Letterando tra i borghi irpini” ed è acquistabile sul sito della casa editrice, mentre dal 15 settembre sarà acquistabile su Amazon e nelle librerie.

©Riproduzione riservata

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.