Libri e cinema al club calcio Napoli

All’insegna della storia del cinema e di un personaggio che è rimasto nel cuore di tutti quale è Massimo Troisi, si è svolta ieri pomeriggio la presentazione dei libri Pensavo fosse un comico invece era Troisi e Il ventennio d’oro del cinema italiano.

Un incontro che, innanzitutto, come ha sottolineato il presidente del club Andrea Scognamiglio nel suo saluto, è nato dal desiderio del club di non interessarsi solo di calcio ma di mantenere il cameratismo del tifo anche per altri incontri di tipo associazionistico e culturale, come le presentazioni dei libri.

Alla presenza di Ciro Borrelli, del professore Bruno Gambarella, del critico cinematografico Alberto Castellano, di Marina Parrilli attrice e doppiatrice la quale ha letto alcuni brani tratti dai libri, di Gianmarco Cilento, coautore del volume e del vicepresidente Carmine Noviello che ha anche moderato l’incontro, il pubblico ha potuto seguire un interessante dibattito nel quale si sono susseguiti ricordi, esperienze, piacevoli aneddoti e soprattutto un forte desiderio di trasmettere emozioni, di coinvolgere nel segno di quello che in genere è considerato un passatempo mentre, invece, è molto di più perché è cultura, storia e manifestazione della realtà del Paese.

Bruno Gambardella ricorda il paese di origine di Massimo, un luogo che non ha mai avuto una forte identità. San Giorgio a Cremano era un po’ un ibrido e certo è diventato famoso perché era il paese di Troisi.

Racconta, inoltre, di non aver mai conosciuto Massimo Troisi di persona per un fatto di età ma di aver incontrato il fratello e la sorella. Una donna molto amata per la sua opera sociale.

Si trova d’accordo sia con Gambardella che con Ciro Borrelli, Alberto Castellano nel sostenere che lui ne ha visti tanti di libri su Troisi ma che quello di Ciro Borrelli ha un taglio diverso perché vi sono testimonianze, interviste, frasi del comico ma soprattutto una trattazione del personaggio fatta per conoscere l’aspetto intimista e umano di Troisi, nonché l’accenno alla sua malattia.

Castellano, inoltre, aggiunge che Troisi non fingeva nulla quando recitava, portava se stesso. Il suo modo di parlare stravolse lo stereotipo linguistico e, infine, raggiunse la sua vera identità quando intraprese la carriera di regista.

Castellano riesce, da esperto quale è, a intravedere il collegamento tra i due scritti di Ciro Borrelli in quanto la figura di Troisi è proprio l’anello di congiunzione temporale tra il dopoguerra e gli anni ’70.

Un collegamento confermato anche da uno dei coautori del libro Il ventennio d’oro del cinema italiano.

Gianmarco Cilento, presente come relatore, racconta, infatti, come è nato il libro e di essere stato molto contento quando Domenico Palattella gli propose di scriverne una parte.

Cilento si è posto pochi obiettivi e lo ha fatto di proposito rispettando un numero di pagine che certo non avrebbe potuto essere sufficiente per scrivere di un periodo così importante come sono gli anni ’70. Un momento di grandi cambiamenti sociali e politici in cui in Italia si combatteva per i diritti civili. Anche la commedia e il cinema comico cambiarono.

Egli nel suo approfondimento non ha voluto sostituirsi da un punto di vista critico o interpretativo a tutti i critici che lo hanno preceduto, ma si è voluto mantenere sugli sviluppi storici, poi ci sono gli approfondimenti come quello su Tognazzi e Vianello.

Alcuni punti salienti della sua scelta sono stati: il voler dare spazio a tutti gli operatori del settore perché il cinema non è solo attori e degli attori, il backstage è importante perché da lì spesso vengono le testimonianze più precise e veritiere; analizzare i casi esemplari e i casi limite di quel periodo. Casi esemplari perché sono film che hanno sì mantenuto la tradizione della commedia all’italiana e casi limite perché hanno rappresentato una grande virata del cinema italiano. Casi esemplari sono Amici miei, Fantozzi e C’eravamo tanto amati, mentre casi limite sono Yuppi Du di A. Celentano, Berlinguer ti voglio bene e Ecce bombo.

Un incontro, quindi, come scrivevo inizialmente, che ha toccato molti aspetti storici del cinema interessando il pubblico e fornendo piacevoli spunti di riflessione in un clima amichevole e di rinnovato piacere.

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu