Anita e Nora due donne in fuga. Da Wagna a Trieste, la recensione di Maria Paola Battista.
Anita e Nora due donne in fuga. Da Wagna a Trieste. Gaetana Aufiero, Delta 3 Edizioni, pp. 204, € 19,00
Anita e Nora due donne in fuga è il romanzo scritto da Gaetana Aufiero e pubblicato da Delta 3 edizioni. In esso confluiscono molti degli interessi dell’Autrice: la storia, le donne, le disuguaglianze etniche e, soprattutto, lo studio dell’umanità attraverso la guerra.
Perché oggi un libro sulla prima guerra mondiale? Innanzitutto perché, purtroppo, le guerre sono sempre attuali ma anche perché la prima guerra mondiale è il momento di inizio della trasformazione del mondo. L’Europa subirà cambiamenti nella sua struttura sia fisica che politica, nasceranno nuovi assetti e si svilupperanno le questioni razziali e etniche.
Oggi sono ancora tanti i paesi in cui imperversa la guerra e sono ancora molti i popoli sottomessi o perseguitati.
Ebbene, all’interno della storia, quella che, mi fa sempre piacere ricordare, troviamo nei libri di scuola o in generale quando intendiamo approfondire un argomento, vi sono i popoli: gli uomini che si ritrovano a diventare militari, le donne che devono come sempre mantenere la forza e la vitalità per aiutare i bisognosi e i bambini che nella loro semplicità e innocenza cercano di tenersi lontano dalle ferite del male.
Questo è l’argomento di Anita e Nora due donne in fuga.
Ambientato, quindi, agli inizi del novecento il romanzo racconta delle vicende di un popolo che inevitabilmente pagò il prezzo di vivere in un luogo di confine: la città di Trieste, i territori del Carso e l’Istria. Tutto inizia da una foto in bianco e nero.
Una foto in bianco e nero. Al centro una bambina seduta su una panca.
Gaetana Aufiero è una storica e la ricerca delle fonti è ben mostrata proprio nell’organizzazione della trama.
Vicende e personaggi si ritrovano come dentro e di fronte a uno specchio, uno specchio immagine della realtà.
Il messaggio del libro è forte. È un invito alla pace, non retorico ma dimostrato proprio dalla trama. Due donne, Anita e Nora, sono i personaggi principali. Molto interessante è il fluire della loro importanza nel rivestire i ruoli. Anita è bella, è un soprano, una donna famosa e ricca, fortunata fino ad un certo punto. Incontrerà Nora, povera, diversa, slava, spesso additata dai propugnatori delle “razze pure”. Tra loro nascerà un sentimento così forte, così intimo, da abbattere ogni barriera di guerra e sofferenza. Ne patiranno tanta ma i loro animi riusciranno a superarla.
Molto brava, a mio parere, è stata l’Autrice nel disegnare un percorso che parte con la figura di Anita e continua nel vederle vivere un periodo lungo e triste insieme e si conclude con la scomparsa dalla scena della prima per conferire il ruolo di primo piano a Nora.
Quando sentiamo parlare dei campi di prigionia il nostro pensiero va alla seconda e non alla prima guerra mondiale. Ma ci sbagliamo, in quanto le nostre due protagoniste vengono deportate proprio in un campo per civili che si trova a Wagna. In quel luogo desolato, il loro amor proprio riuscirà a intenerire il cuore di chi legge.
Nelle azioni di Anita e Nora, infatti, si potrà comprendere il vero spirito del libro, quello che come scrivevo prima è l’invito alla pace ma non solo. È l’ammonimento alla crudeltà della diversità che offende la dignità umana e la sacrifica in favore della follia dei più potenti.
I “figuranti” non sono meno importanti delle protagoniste. Prendo in prestito il termine dal cinema e volutamente non uso quello di personaggi, in quanto ricordo sempre quelle foto, fonte di ispirazione e riflessione per l’Autrice. Figure militari, imperi che vanno verso lo smembramento, desiderio di libertà e ideali patriottici. Cosa arrivò di tutto questo ai popoli del Friuli?
Sul tutto si erge anche un altro simbolo di purezza che è la musica. Musica cantata, composta. Musica che incanta e intenerisce anche chi non ha pietà.
Diversi, in conclusione, gli elementi da apprezzare quali innanzitutto la trama, romantica, passionale e fantasiosa al punto giusto, l’originale trattazione degli eventi storici supportata da un’ampia e scrupolosa ricerca e, infine, il filo conduttore del sentimento che va oltre i confini e supera ogni difficoltà.
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