Continuano i successi per Giorgia Gubitoso e Alberto D’Elia, grande vittoria al Campionato mondiale di danza

Come preannunciato Giorgia Gubitoso e Alberto D’Elia hanno partecipato al Campionato mondiale di danza sportiva 2021 per la federazione WDSF (World Dance Sport Federation) aggiudicandosi il IV posto.

La gara si è svolta lo scorso 17 ottobre a Rotterdam.

La coppia irpina, dopo essersi subito classificata in semifinale nei precedenti due mondiali, questa volta ha potuto prendere parte alla finale premiando il duro lavoro di preparazione.

La finale è composta da 6 coppie per cui essere al IV posto significa quasi sentirsi sul podio.

Giorgia Gubitoso mi ha raccontato qualcosa di questa indimenticabile e splendida esperienza.

Come si arriva a partecipare al campionato mondiale? Il mondiale Senior 1 è open, quindi possono parteciparvi tutti. Al penultimo mondiale, che si è svolto a febbraio 2020, eravamo 200 coppie partecipanti mentre quest’anno eravamo solo in 59, sempre a causa della pandemia. La competizione è stata lunga e impegnativa in quanto oltre alla preparazione tecnica e fisica a monte, il giorno della gara è necessario anche prepararsi dal punto di vista estetico quindi tutto quello che riguarda l’abbigliamento, il trucco e la pettinatura.

A proposito di questo ho una curiosità. Chi provvede a tutto ciò che non è performance vera e propria? Come funziona la macchina organizzativa? Per quanto riguarda gli abiti ci sono degli Atelier che confezionano proprio abiti da ballo, “cucendoti” addosso l’idea che tu vai a proporre. In genere io mi preparo da sola, sia per quanto riguarda la pettinatura che per quanto riguarda il trucco, ma questa volta ho fatto un’eccezione perché data l’importanza della gara mi sono voluta affidare a professionisti del settore anche per dare una consolazione e un premio a me stessa che ero già così impegnata per la performance.

Quindi, in effetti, anche se il podio è formato da altri premiati rientrando nei primi sei effettivamente si raggiunge è un’ottima postazione. Giusto? Abbiamo cominciato a ballare alle 14:30 con il primo turno e ne abbiamo ballato cinque fino ad arrivare alla finale. Quindi siamo passati da 59 coppie a 48, da 48 a 36, da 36 a 24, da 24 a 12, da 12 a 6. È assolutamente un traguardo importante, preparato, desiderato e ambito e alla fine siamo riusciti a conquistarlo. Fra l’altro siamo anche molto orgogliosi in quanto delle 10 coppie italiane, noi siamo stati i quarti e subito ce n’è stata un’altra al V posto, il resto è rimasto un po’ indietro.

Ne abbiamo già parlato la scorsa volta ma, guardando al lato emotivo della gara, mi chiedo sempre che cosa accade nei momenti precedenti, qual è il clima prima di una competizione tra i partecipanti. Se vi scambiate tra voi opinioni, impressioni, stati d’animo oppure siete avversari già in precedenza? Dipende.  Nel Nazionale, ad esempio, inizialmente vi è proprio la sfilata delle varie coppie quindi siamo già tutti in gruppo e noi del gruppo Italia ci sosteniamo a vicenda in quanto rappresentanti di una nazione. La gara procede a batteria di 10-12 coppie per cui dobbiamo stare tutti insieme già per motivi organizzativi.  Nel momento in cui poi c’è la competizione ognuno è concentrato sulla propria gara. Finita la competizione possiamo rilassarci, farci i complimenti e le congratulazioni specialmente all’interno del gruppo nazione. Siamo tutti bravi per cui capita che in alcune competizioni si passi più indietro rispetto ad altri, ma poi si ritorna ad essere migliori e così via.  Dipende da tanti fattori, esistono anche le giornate no.

Anche perché riflettevo sul fatto che nessuno può capire meglio di chi già vive quella situazione le tensioni e le preoccupazioni di quel momento, come sempre capita nella vita. Magari con uno sguardo, con una stretta di mano si riesce a trasmettere la propria solidarietà anche ad una coppia che poi in gara sarà avversaria perché tra simili ci si capisce. Sì, infatti. Assolutamente. Capita che alcuni si trattengono anche dopo la loro eliminazione, come ad esempio è accaduto domenica quando alcuni italiani, che erano stati eliminati, sono rimasti fino alle 22 per vederci quando abbiamo gareggiato. C’erano pur sempre due coppie italiane che erano rimaste a gareggiare da sostenere!

Adesso come state trascorrendo il vostro tempo e quali sono i vostri programmi? Adesso ci stiamo godendo il momento, metabolizzando quello che ci è accaduto perché è così tanta la gioia che ancora non riusciamo a crederci. Siamo felici e soddisfatti.  Il traguardo raggiunto è stato davvero molto gratificante.

Progetti gara al momento non ne abbiamo perché abbiamo raggiunto quello che era il nostro massimo obiettivo per cui almeno per quest’anno le nostre gare sono terminate. Fra l’altro abbiamo dovuto anche prepararlo in poco tempo perché a causa della pandemia ci hanno fornito comunicato tardi le date.

Quando, in una finale di una gara così importante, riesci a conquistare il sesto posto e sei lì lì per salire sul gradino del podio, tutto diventa ancora più emozionante perché è davvero questione di “crocette”, come diciamo noi in gergo poiché nei primi turni il giudice dà la sua preferenza esprimendola proprio con una crocetta. Raggiungere, poi, in finale una classifica delle prime sei posizioni ti fa sentire di aver raggiunto già gli obiettivi per cui hai tanto lavorato.

Io penso che soprattutto per gli atleti sostenere una prova del genere sia proprio una prova di vita, cioè quella che viene dopo tanti allenamenti, tanti sacrifici ma che nello stesso tempo è anche la realizzazione di una soddisfazione piacevole, cioè di qualcosa che si fa con enorme sacrificio e dedizione ma anche per il piacere di farlo per e con divertimento. Il percorso è lungo, fatto di alti e bassi e di sacrifici ma fino a un certo punto perché per noi che lo pratichiamo, e che veniamo da una grande passione, non è più un sacrificio ma un fatto naturale e spontaneo quello di dover rinunciare a qualcosa per fare un allenamento in più oppure per una gara.  Fa parte della nostra vita ormai, quindi parlare di sacrificio per noi ha tutt’altro significato.  L’ultimo anno per noi è stato molto difficile perché abbiamo dovuto superare anche dei problemi fisici che ci hanno costretto a stare fermi e ad avere allenamenti meno intensi con la preoccupazione di non poter arrivare pronti al 100% ad una gara importante. Invece, poco alla volta, grazie al nostro team abbiamo trovato le soluzioni giuste e fatto un percorso alternativo ugualmente intenso che ci ha portato a raggiungere l’obiettivo.

Tutto meritato, secondo me. Complimenti a Giorgia e Alberto e tantissimi auguri per il vostro futuro.

Grazie.

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu