Francesco è morto, la Terra è più povera

Il suo pontificato è stato un faro nella notte, la rivoluzione vera dei nostri tempi, la mostrato l’infinita misericordia di Dio. Nessuno mai prima di lui aveva aperto così tanto le porte della Chiesa a tutti, lavorando così alacremente a una fratellanza universale, per abbattere le barriere tra popoli e religioni, riuscendo a non lasciarsi trascinare sul terreno scivoloso della politica delle parti.
Francesco ci ha lasciati ed è un gran peccato non poterlo più sentire parlare alle nostre coscienze, anestetizzate dall’infinità di informazioni inutili, dalla sovrabbondanza della volgarità delle guide delle nazioni, dalla violenza nei confronti, dalla disumanità portata alle estreme conseguenze del genocidio sostenuto dalla menzogna. Quella terza guerra mondiale, i cui pezzi lui aveva riconosciuto e denunciato da tempo, sta ramificandosi con l’apertura della via al riarmo, alla paura, alla chiusura del dialogo tra i popoli.
Avevamo ancora bisogno di lui. O forse abbiamo solo bisogno di onestà, di un buon numero di persone che abbiano a cuore la pace e che non abbiano paura di promuoverla.
È che, quando ci lasciano persone come Papa Francesco, la Terra diventa più povera e la speranza nel futuro subisce uno scossone.
Nonostante tutto ciò, lui ci ha lasciato opere di rinnovamento nella Chiesa, ha fatto pulizia intorno a sé, ha parlato a tutti, portando il Vangelo dove non sarebbe mai arrivato, svolgendo un’opera di evangelizzazione mai realizzata nei nostri tempi, avvicinando alla fede persone che avevano perso o non avevano mai avuto fiducia in questo cammino. Dalle chiese, è vero, si sono allontanate le persone che ci andavano per abitudine, o che così forse si sentivano migliori, ma si sono avvicinati tanti giovani, impegnati, assetati di verità, aperti al mondo, pronti alle avventure che il cammino propone.
Francesco ha avuto il coraggio di denunciare i soprusi, gli abusi, le cattive abitudini, mettendosi contro i difensori dello status quo. È stato credibile e ha restituito credibilità alla nostra religione, gettando le basi per un credo universale.
Spero che chi gli succederà raccolga il testimone di questo percorso con sincerità di cuore e coraggio. Voglio sperare ancora.
Arrivederci, Papa Francesco!
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