Gevi Napoli Basket in serie A, intervista a coach Sacripanti

Il 2021 è stato un anno proficuo per il Napoli Basket, che ha visto aggiudicarsi prima ad aprile la Coppa Italia e a giugno la promozione in serie A1 dalla quale mancava da ben tredici anni. Tanta gioia per i tifosi fedelissimi del basket e onore per chi, da coach Sacripanti e il suo staff alla società tutta hanno creduto in un sogno, investendo lavoro, denaro e impegno.

Stefano Sacripanti, da sempre allenatore in serie A1, ha magistralmente condotto la Gevi Napoli Basket verso il successo, riuscendo a gestire la squadra in un momento complicatissimo per tutti ma soprattutto per lo sport che, a causa della pandemia da Covid 19, ha dovuto subire una brusca interruzione per poi continuare sempre nell’incertezza.

Gentilmente coach Sacripanti ha accettato di rilasciarmi la seguente intervista.

Complimenti, innanzitutto, per la conquista della coppa Italia e della promozione in A1. In due anni coach Sacripanti riporta il Basket Napoli a grandi successi. Una bella soddisfazione.

Ho cercato di accettare una sfida per me importante, perché non avevo mai allenato in serie A2, l’ho fatto rischiando davvero tanto perché sarei potuto essere catalogato come allenatore di quella fascia. Avevo obiettivi molto chiari e essere riusciti a centrarli in un anno, poiché nel primo il Covid ci ha bloccato, e riportare una piazza così importante come Napoli mi ha dato davvero tanta soddisfazione.

Sono stati due anni di crescita non solo tecnica ma di mentalità: allenarsi, impegnarsi per vincere e, soprattutto, creare e mantenere quello spirito di squadra che risulta sempre vincente, in cui ognuno porta il suo contributo a vantaggio della squadra e mai del singolo. Ecco, allora, lo spirito di squadra, il sacrificarsi per i compagni che a volte può significare anche sacrificare il proprio tabellino, deve valere quale insegnamento alla pari dei fondamentali del basket?

Io penso che sia necessario avere un’alchimia di squadra che porti a vincere non tanto l’individuo, altrimenti sarebbe uno sport individuale, quanto tutto il gruppo, e la mia squadra ha avuto una grande dedizione partendo da una propria identità che era quella difensiva. I giocatori stavano in campo soprattutto se riuscivano a mostrare il loro potenziale difensivo e ogni volta i tabellini variavano assegnando punteggi diversi, proprio perché c’era un obiettivo comune che era molto sentito e, alla fine, l’obiettivo individuale ha coinciso con quello comune di vincere. Quindi credo proprio che negli sport di squadra questo sia fondamentale. Vorrei aggiungere che i giocatori hanno dimostrato grande dedizione impegnandosi a non ammalarsi di Covid, facendo davvero dei sacrifici enormi, vivendo solo tra casa e palestra.

Dietro il successo del Napoli Basket vi è stata anche una società che ha assecondato le sue richieste e ha creduto negli obiettivi. In alcuni momenti può essere duro rispondere ad una società esigente, che ha sete di vittorie, ma forse può costituire un ottimo stimolo per i giocatori e per chi li guida.

Sicuramente dal primo giorno in cui siamo arrivati, non ci siamo nascosti, abbiamo detto che volevamo arrivare in serie A1 e questo ci ha causato tanta pressione. Non è facile essere sempre pronti e carichi, e tenere in mente un obiettivo ben chiaro, ma l’aspettativa ci ha portato anche ad avere lucidità nelle idee, e mi sono sentito soddisfatto solo quando abbiamo raggiunto l’obiettivo. Quindi è stato, poi, importante mantenere tale pressione per reagire in maniera positiva e in questo credo di aver dato un grande contributo, non lasciando mai i giocatori sereni fino in fondo, continuando a ricordarlo e a mantenersi sempre un po’ insoddisfatti fino a quando non si sarebbe arrivati al successo.

Sapendo che lei vive sempre in prima linea il mondo del basket giovanile, come vede, in prospettiva, ciò che sta nascendo nel mondo del basket in Campania e a Napoli in particolare?

Io credo che siano territori, la Campania e Napoli, in cui c’è una notevole mancanza di strutture, come anche l’impegno tanto importante nella costruzione dei giovani. Questo mi dispiace molto perché c’è un tale quantitativo di giocatori, di ragazzi, di densità di popolazione che si potrebbe fare tanto. Io credo che un po’ possiamo piangerci addosso per la mancanza di strutture però c’è anche l’assenza di progettazione, di volontà di capire l’aspetto sociale dell’importanza di questo sport. Mi dispiace moltissimo che a Caserta e ad Avellino non ci sia più qualcosa di importante, però nello stesso tempo si sarebbero potute raddoppiare le forze dei settori giovanili invece c’è stata un po’ di dispersione. Io credo che in questo da un alto ci sia il discorso strutturale, dall’altro c’è una cattiva mentalità di programmazione. Quando, invece, penso che dovrebbe essere il punto di forza di qualsiasi sport, soprattutto qui in Italia.

Infine, come immagina la prossima serie A1 di basket, vede degli outsider o ci sarà il consueto dominio delle squadre economicamente più solide?

Ci sono tre-quattro squadre che stanno andando verso un piano nettamente diverso dalla maggioranza. Riguardo a tutte le altre aspettiamo di vedere come affronteranno gli sponsor la crisi post Corona virus, per delineare un po’ che gruppi di formazione ci possano essere in questa seconda fascia di squadre. Noi con grande umiltà cerchiamo di entrarci per capire, da debuttanti, il ruolo che ci verrà concesso per poi, con maggiore stabilità, andare avanti.

Bene, di nuovo complimenti a coach Sacripanti e buon lavoro.

Grazie.

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu