IL GRUPPO SPELEOLOGICO DEL CAI DI NAPOLI COMPIE 60 ANNI, IL CONVEGNO A CASTEL DELL’OVO
DOPO SETTE ANNI LA TERZA REUNION DEGLI SPELEOLOGI DELLA CAMPANIA CELEBRA L’IMPORTANTE APPUNTAMENTO RICORDANDO LA FONDAZIONE DELLA SEZIONE CON VISITE GUIDATE ED ESPLORAZIONI RISERVATE AGLI APPASSIONATI
Un gruppo di Soci, particolarmente amanti di speleologia, guidati dal Consigliere dott. Alfonso Piciocchi, ha svolto, nell’ultimo anno, una discreta attività cavernicola esplorando tre grotte del Comune di Positano, rami ancor sconosciuti della Grotta di Castelcivita, tre voragini ancor non catastate dal Comune di Roccadaspide ed, ultimamente, una piccola parte ancor vergine della Grotta del Bussento superando di poco più di metri 100 la progressiva massima raggiunta l’anno scorso dal noto speleologo prof. P. Parenzan. In considerazione di questa attività il Consiglio Direttivo, nella sua seduta del 13 settembre, ha costituito, in seno alla Sezione, il Gruppo Speleologico, discutendone ed approvandone il regolamento destinato a governarlo.
Con queste parole di un verbale di Consiglio Direttivo della Sezione di Napoli del Club Alpino Italiano (CAI), nel 1957 veniva costituito il Gruppo Speleologico del CAI Napoli, a valle di alcune pregevoli iniziative in ambito speleologico ad opera di Alfonso Piciocchi, che ne venne nominato Capogruppo all’unanimità, e di alcuni suoi collaboratori.
Sono questi anni di fermento per la speleologia, disciplina scientifica, nata di recente in Campania, che diverrà in seguito una vera e propria attività sportiva. Anni in cui dalle esplorazioni dei singoli curiosi, che rischiano la loro vita per l’amore della scoperta, si passa alle campagne di esplorazione ben organizzate, svolte alla luce delle moderne lampade all’acetilene e negli accampamenti in grotta, in cui si condividono le pochissime comodità, nel silenzio più profondo e nei meandri più oscuri di un tempo sospeso, abitato dalle vestigia di civiltà preistoriche. Anni che hanno fatto la storia della scoperta, infiammate, Piciocchi e Parenzan in testa, insieme al mio amato padre Bruno Davide, da un fuoco che non si è mai spento, neanche dove sembra non ci sia più niente da scoprire. La Campania ha regalato così perfino a un triestino lo stupore di bellezze mai viste, neanche nel Carso più nascosto; bellezze che questo nordico esploratore ha portato sempre nel suo cuore fino alla fine.
La terza edizione del Convegno Regionale di Speleologia si terrà il 2 e 3 giugno, a distanza di sette anni dalla precedente, nella città di Napoli, per celebrare i sessant’anni dalla costituzione del Gruppo.
A fare gli onori di casa la Federazione Speleologica Campana e il GS CAI Napoli stesso, che intendono alimentare questa tradizione relativamente giovane – il primo Convegno Regionale risale infatti al 2007 – nata per divulgare e condividere le conoscenze, le scoperte, le evoluzioni tecnologiche che hanno arricchito le esplorazioni speleologiche degli ultimi anni, delle cavità sia naturali che artificiali della Campania.
Così come nelle edizioni precedenti, saranno soprattutto gli ospiti, provenienti da tutta la Campania ma anche da altre Regioni Italiane, a rendere l’evento speciale e memorabile, grazie ai loro contributi di carattere sia scientifico sia anche esclusivamente narrativo, e grazie alla grande empatia che accomuna i protagonisti di questa formidabile disciplina che è la Speleologia.
Sede principale del convegno sarà il Castel dell’Ovo, il più antico e affascinante della città, che ospita tra l’altro la sezione napoletana del CAI con il Museo di Etnopreistoria (www.museoetnopreistoriacainapoli.it). Sono previsti eventi ed escursioni che richiameranno i temi del Convegno.
Sono aperte le iscrizioni presso la sede del convegno. Per info clicca qui sotto.
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