Il Ministro degli Interni festeggiato dalla sua Pietrastornina e dall’Irpinia

Domenica 13 Novembre 2022, il comune di Pietrastornina ha festeggiato il Ministro Matteo Piantedosi, figlio di questa terra, che ha raggiunto le più alte vette sociali, partendo da un territorio da molti considerato ancora terra di migranti.  È stata l’occasione per tutta l’Irpinia di festeggiare un suo figlio che ha sempre, orgogliosamente, rivendicato l’appartenenza a questa terra.  Presenti molti sindaci delle province avellinese e beneventana capitanati dai sindaci Gianluca Festa e Clemente Mastella, il ministro Matteo Piantedosi è apparso fortemente commosso per l’affetto e la stima che gli hanno riservato le autorità in sala, ma soprattutto i suoi concittadini che, per l’occasione, si sono affollati sul piazzale del Municipio per seguire l’evento attraverso uno schermo gigante. Erano presenti anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, l’on. Gianfranco Rotondi, Irpino, il prefetto di Avellino dott.ssa Paola Spena, il Procuratore capo della Repubblica Domenico Airoma, la senatrice Lonardo, i vertici di tutte le forze armate, il presidente dell’ACI di Napoli Antonio Coppola, sostenitore dell’organizzazione, e Fortunato Ciardiello, professore Ordinario di Oncologia  presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli.

Molti i relatori introdotti dal sindaco Amato Rizzo. Tutti hanno sottolineato le doti e le qualità dell’uomo e del politico Matteo. Nel suo discorso il Ministro degli Interni, che nei giorni scorsi è stato oggetto di pretestuosi e strumentali attacchi, ha voluto puntualizzare il suo “modus agendi”, supportato dalla Costituzione Italiana e dal diritto internazionale.

Sull’immigrazione ha rivendicato il giusto atteggiamento dello Stato Italiano, confermando la linea del Governo, che è di forte contrasto all’immigrazione illegale, ma garantendo, nel contempo, il soccorso navale e umanitario, rivendicando il diritto dello Stato a difendere i propri confini. 

“Quanto prima presenteremo un piano all’Europa per regolare i flussi degli stranieri. Abbiamo l’ambizione di fare in modo che gli arrivi dei cittadini stranieri, che certamente servono e sono ben accetti, avvengano con regole governate dagli Stati e non dai trafficanti”. 

Ha ribadito poi che l’Italia è legata alla Francia da una fratellanza atavica che non sarà mai messa in discussione. In relazione al nostro territorio, che soffre del continuo spopolamento per mancanza di opportunità, ha aggiunto: “Il problema non è solo del nostro territorio, ma è un problema di tutte le aree interne del nostro Bel Paese. Noi dobbiamo cercare di fermare il fenomeno dello spopolamento con la creazione delle opportunità di lavoro che, grazie anche al PNRR, potranno invertire il fenomeno e ridare speranza a tanti, giovani e meno giovani, facendo crescere il territorio” .

Per la solidità del Governo ha commentato: “A quanti credono di farci paura con i loro insulti e le loro critiche strumentali noi rispondiamo che proprio il loro offenderci ci fa pensare che siamo sulla giusta strada, per questo gli Italiani ci hanno votato e per questo non hanno premiato quei partiti che sanno solo criticare”.

Il Matteo ministro, infine, ha esplicitato i veri compiti del Ministro degli Interni che “non è solo il ministro dell’immigrazione o dell’ordine pubblico, ma, come sancisce la Corte Costituzionale, è il ministro della tutela dei beni giuridici fondamentali negli interessi pubblici e primari su cui si regge l’ordinata e civile convivenza. Quindi, se qualcuno pensa che l’attuale Ministro degli Interni sia complice del disordine pubblico, dovrà aspettare tempi diversi”. 

Alla fine della cerimonia sul piazzale era tutto un vociare sommesso. Un capannello di giornalisti argomentava: “Ma questo ministro non è quello che ha chiuso i porti alle navi dei migranti? Che razza d’uomo…”. “Lui è l’uomo di Salvini…Fa quello che gli dice il capo”.  “Vorrei poter leggere nella testa di qualche sindaco di sinistra presente cosa pensa veramente di quest’uomo: ora lo ha applaudito, ieri lo ha denigrato e domani continuerà a criticarlo secondo logiche di partito”. Ben diversi i commenti del “popolo” quello che ha sempre voluto bene e stimato “Matteo” e lo sentiva ancor più vicino, orgoglioso di avere un “compaesano” divenuto esempio per tanti giovani desiderosi di concretizzare i sogni chiusi nel cassetto.

Matteo, con umiltà, è riuscito a scalare quelle che molti chiamano “classi sociali”, restando il Matteo di tutti.  Uomo semplice, amico di ognuno, garbato, colto, intelligente, sempre disponibile. 

“Se lo merita è stato sempre un signore, come il padre, bravo e gentile”; 

“Non s’è mai montato la testa per me resta sempre Matteo”; 

“Solo lui poteva prendersi una patata così bollente come il Ministero degli Interni”;

 “Se tutti fossero come lui! È uno che sa quello che fa; è buono, ma non fesso”;

 “Speriamo che non si scordi di noi e che venga sempre”. 

Sono i commenti del popolo.  Per i cittadini di Pietrastornina e per quanti lo hanno conosciuto “Matteo” resta “Matteo” con tutto il rispetto dovutogli. 

Matteo Piantedosi, ministro della Repubblica, è un uomo delle istituzioni, competente e capace. Una personalità così forte non avrebbe mai potuto essere lo scrivano di un altro uomo politico o il suo prestanome.

Orgoglioso delle sue origini e amante di Pietrastornina e del territorio che, nelle giornate libere da impegni, ha percorso in lungo e in largo in bicicletta, suo sport preferito, il Ministro tornerà sempre nella sua amata terra, “rifugio preferito per riposarsi e riordinare le idee”.

Il Ministro ha ringraziato tutti e in particolare il Sindaco di Avellino Gianluca Festa che, nell’occasione, gli ha comunicato il conferimento della “Cittadinanza Onoraria”. Commovente la chiusura dell’intervento: “Oggi i miei genitori sarebbero qui a festeggiare con me, orgogliosi del loro figlio”. Bravo Matteo!

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About Carmine Leo

Dopo gli studi filosofici e teologici a Roma, è stato docente di religione in diversi Istituti superiori di Napoli e provincia. Giornalista pubblicista, ha pubblicato alcuni libri ed è socio fondatore dell'Associazione Nazionale Operatori della Comunicazione ANOC, con la quale promulga negli istituti scolastici di ogni ordine e grado tecniche e lingueggi della comunicazione, tra cui il giornalismo quale mezzo didattico cognitivo. Dirige Lo Squillo, giornale scolastico pluripremiato.