Il Platano di Curinga è l’Albero Europeo 2021

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dal Dr. Sergio Guidi, Presidente Associazione Patriarchi della Natura

Il grande interesse diffusosi sui social per votare l’albero dell’anno più bello d’Europa, che ha eletto albero del 2021 il Platano di Curinga (CZ), dimostra che gli italiani sembrano aver capito l’importanza degli alberi nell’ecologia dell’ambiente e nella bellezza del paesaggio, e anche che essi sono la migliore risposta ai cambiamenti climatici in atto e che ci aspettano nel futuro, da apprezzare come veri e propri monumenti naturali e tutori del territorio.

Le dimensioni eccezionali e l’originale conformazione del suo tronco cavo rendono il grande “patriarca arboreo” calabrese simile ad un’opera d’arte, quasi fosse una scultura lignea realizzata da un grande artista. Probabilmente l’età reale di questo grande albero non raggiunge, come viene detto, i mille anni di vita, ma sicuramente la pianta è assai vetusta e vecchia di diversi secoli, probabilmente la più antica della specie nel nostro Paese.

Ho avuto la fortuna di vedere per la prima volta questo platano nel 2008 quando ancora era poco conosciuto perfino dagli appassionati di alberi monumentali ed era difficile raggiungerlo per la mancanza di un sentiero agevole e di un’apposita segnaletica come invece c’è oggi. Con la notorietà raggiunta grazie al recente concorso e alla visibilità ricevuta in TV e sulla stampa, ci si aspetta che venga visitato da numerose persone desiderose di farsi una foto ai suoi piedi o arrampicati sul tronco. Da un lato fa piacere constatare una sensibilità crescente nei cittadini verso queste opere della natura, ma dall’altro occorre averne rispetto.

Mi auguro che l’amministrazione comunale di Curinga intervenga per garantire la sicurezza ai visitatori, ma anche per evitare danni dovuti al compattamento del terreno vicino al tronco o a danneggiamenti volontari od involontari che siano. Il grande albero dev’essere considerato un tesoro da custodire e va adeguatamente tutelato, non solo con vincoli di legge ma anche e sopratutto con una costante vigilanza e monitoraggio.

Già in occasione della mia prima visita mi resi conto dell’eccezionale valore di questa pianta, tant’è che divenne protagonista di mostre fotografiche, articoli di stampa e pubblicazioni ed iniziative prodotte dall’Associazione Patriarchi della Natura in Italia, ultima fra le quali la copertina del volume “Alberi Straordinari d’Italia” (Bruno Mondadori Editore). Alcuni soci dell’associazione, tornati nel 2018 a rivedere il platano, la cui salute al tempo mostrava già tutti i segni del tempo, trovarono addirittura, all’interno della grande cavità alla base, le tracce annerite ancora visibili di un falò che era stato acceso al suo interno da persone irresponsabili.

Non tutti sanno però che Curinga potrebbe oggi vantare ben due alberi da primato, almeno a livello nazionale, fino a pochi anni fa infatti, alla periferia del paese, viveva uno dei pioppi monumentali più grandi d’Italia, con una circonferenza del tronco che superava i 10 metri. La pianta purtroppo, alla stessa stregua del vecchio platano, aveva il tronco completamente cavo ed era indebolita ed instabile, ed è stata vittima dei violenti fortunali che hanno colpito il versante tirrenico della Calabria qualche anno fa e che l’hanno stroncata e abbattuta irrimediabilmente.

Se ancora ci fosse anche questo grande pioppo nero, Curinga sarebbe davvero un paese speciale per praticare quello che oggi viene definito come “turismo arboreo”, con due alberi straordinari meritevoli di un viaggio per poterli ammirare. Considerato che anche la salute del platano non è più perfetta e che sempre più spesso assistiamo ad eventi metereologici estremi, un motivo di più per assicurare al plurisecolare patriarca “Campione europeo 2021” un’adeguata tutela al fine di scongiurarne una morte prematura.

Visita il sito dell’Associazione dei “Patriarchi della Natura” in Italia

L’Associazione, che ha finalità non lucrative, si è costituita nel 2006 su iniziativa di alcuni naturalisti romagnoli che da tempo erano impegnati nel monitoraggio degli alberi monumentali. Il sodalizio, persegue la tutela del patrimonio ambientale e culturale del territorio attraverso una chiave di lettura originale, i “patriarchi arborei” appunto, veri monumenti della natura che racchiudono negli anelli del legno il segreto della longevità.

visita il sito www.patriarchinatura.it

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