L’Amore Oltre di Lucia Gaeta – Prefazione di Paolo Saggese
Prefazione
Poetessa d’amore e di vita.
Nell’ambito della poesia irpina degli ultimi anni, un posto discreto è occupato da Lucia Gaeta, che con la sua produzione letteraria si colloca all’interno della fiorente linea lirica e d’amore della nostra terra. Ha al suo attivo due plaquette, L’alba dei miei ricordi (2010, Prefazione di Aldo di Mauro) e Schegge di vita (2011, Prefazione di Maria Rosaria Di Rienzo), entrambi editi per i tipi de “Il Papavero” di Manocalzati.
L’autrice si è accostata alla poesia in età matura, dopo una vita trascorsa con intensità, dopo tante delusioni e non poche passioni.
La centralità della vita interiore è chiarita dalla quarta di copertina della prima raccolta, dove l’autrice dichiara di vivere nel suo paese natale “con i suoi figli e il suo grande amore”. Al tema amoroso, d’altra parte, è non a caso dedicata L’alba dei miei ricordi: qui, il sentimento è espresso attraverso la reminiscenza, attraverso la rievocazione di momenti intensi di esistenza, attraverso le continue immagini tratte dalla natura come specchio e commento dei sentimenti umani.
E così la luna, oppure la notte, il mare, la nebbia, le stelle, le nuvole, la grandine, la pioggia diventano emblema e specchio di stati d’animo, compagni calorosi, commento dei sentimenti. Altre volte, la natura offre semplicemente un quadro di bellezza, che la poetessa descrive, e sui cui riflette, quasi simbolo della caducità della vita umana: “Fiori di campo / erba fresca / alberi sempre più verdi / rallegrano la terra / che si risveglia // A dissetarla / un limpido corso d’acqua / ed io, sul ciglio / del ponticello di legno / ascolto in silenzio / la voce dell’acqua / che va via / senza più ritorno” (Campagna).
Il tema dominante resta quello della passione, dell’amore assoluto, anche intriso di sensualità, come nella poesia Incancellabile, che così si chiude: “Il profumo di te sulla mia pelle / è ancora vivo / porterò via il ricordo / di questa meravigliosa avventura / che nessuno potrà mai cancellare / nemmeno l’età che avanza senza pietà”.
In genere, non sono evidenti richiami letterari, forse in coerenza con quell’idea della poesia pura e spontanea sottolineata da Aldo di Mauro nella Presentazione. Un’eccezione è rappresentata da un breve componimento, Oltre l’orizzonte, che richiama una celebre lirica di Carducci: “Stormi di uccelli / si diramano nel cielo / pronti a migrare / verso cieli più caldi / proprio come i miei pensieri / migrano verso te /oltre l’orizzonte”.
Con la seconda plaquette si ampliano le tematiche affrontate, sebbene notevole sia la continuità con la precedente raccolta. In tal senso deve essere letta la Prefazione di Maria Rosaria Di Rienzo, che scrive opportunamente: “L’opera è un vero regno dell’innocenza, colorata a tratti da metafore illuminanti, è una forte promessa di libertà, è una infrenabile ricerca di veridicità, è una autentica forza d’amore, destinata ad erompere per distruggere miti sepolti, privilegi assurdi, mentalità svigorite”.
Una delle poesie più nuove dal punto di vista della tematica è Viaggio della speranza, dedicata ad una donna incinta, migrante per il mare, che difende con il suo abbraccio il bimbo, che ha nel grembo.
Nelle strofe centrali si leggono versi semplici ma efficaci: “La prua / squarcia mari ostili / fende le tenebre / della notte. / Il freddo gelido / spacca il cuore / più della paura / che ti ha fatto lasciare / la tua terra. / Una calca umana / ti circonda; / istintivamente / proteggi il tuo grembo … / Il tuo unico scopo / mettere in salvo / la vita che cresce in te / in un mondo nuovo / migliore del tuo”. Qui, la mente corre al Lamento di Danae di Simonide di Ceo.
Ma, come detto, il motivo dominante resta quello dell’amore assoluto. Questo sentimento rappresenta il centro di molte poesie; significativa in tal senso è E adesso Tu …, che riporto interamente: “Sei arrivato / come il vento / silenzioso / che lentamente / prende forza / fino a travolgere / anche le maree / più quiete. / Onde spumeggianti / sempre più alte / dove vento e acqua / si uniscono / creano un maremoto / di passione / e travolgimento totale. / Siamo quelli / che aspettavamo / l’uno incastro / perfetto dell’altro. / Ormai in sintonia / viaggiamo per mano / sui colori / dell’arcobaleno / colori / che solo l’amore / sa regalare”.
Questo e altro è certamente Lucia Gaeta, autrice, che va letta con attenzione e con condivisione, perché, come scrive ancora la Di Rienzo, “tali versi esprimono la freschezza e l’impeto del sentimento che nasce dall’intimo di una sensibilità vibratile per trasfigurarsi poi in libertà e musica”. D’altra parte, l’autrice conferma adesso la sua vena, raccogliendo in un’unica raccolta, dal titolo “L’amore oltre”, tanto le poesie edite quanto poesie inedite, che vedono la luce per la casa editrice “Il Saggio” di Eboli.
Queste ultime sono in continuità con le precedenti.
Il tema dominante è l’amore, vissuto anche come passione, soprattutto per l’uomo della sua vita, per i figli, per il padre (A mio padre) e i familiari, per la natura (si veda Allarme ambiente): questo sentimento è descritto come dono, come gioia, dolore, affetto, speranza.
Alcune poesie, che sviluppano questo tema, sono, tra l’altro, scritte a quattro mani.
Compaiono anche poesie genuinamente religiose, come Francesco, oppure A Gesù crocifisso, Angelo custode, o incentrate sul tema della rimembranza (Ricordi, Ricordi andalusi). Toccanti sono le poesie dedicate ai figli Arianna e Michele, in cui adopera anche la tecnica della poesia visiva. In tal senso molto riuscita è La chioma di un albero al lampione.
Altri componimenti interessanti sono scritti in un dialetto cantabile ed espressivo, vicino a quello napoletano, come
‘O figlie mie, Nun se ne può chiù, Tremme ‘a terra, Ate tiempe, S’è scassate ‘a velanza. Alcuni componimenti sono ironici e autoironici, altri sono ricchi di sentimento, altri ancora rievocano dolorose memorie.
Ciò che colpisce è che riescono sempre ad esprimere in modo efficace i sentimenti del popolo irpino.
Non a caso, molte di queste poesie hanno ottenuto riconoscimenti da più parti, a conferma che Lucia Gaeta sta crescendo e può divenire una figura con una propria cifra e personalità nel nostro panorama culturale.
Paolo Saggese
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