“Rc Auto. Quanto mi costi?”

Siamo sicuri di aver fatto le scelte giuste riguardo l’assicurazione della nostra auto? Di essere a conoscenza di tutte le possibilità offerte dal mercato assicurativo? Di aver appreso le nuove norme e leggi che ci tutelano? E soprattutto, ci soddisfano i servizi che ci vengono proposti?

Per rispondere a tutti questi interrogativi si è condotto un attento studio sui nuovi costi della RC AUTO e si è svolta un’inchiesta sulla reale consapevolezza che i cittadini hanno della realtà assicurativa. Questo progetto, dal nome “Rc Auto. Quanto mi costi?”, è stato realizzato da Adiconsum, Asso-Consum, CTCU (Centro Tutela Consumatori e Utenti) e Cittadinanzattiva (soggetto capofila).

Prima di approfondire la faccenda,  è importante tenere a mente qualche dato esemplificativo e qualche informazione utile. Iniziando dallo studio realizzato da Cittadinanzattiva sulle nuove tariffe applicate, risulta evidente che i costi della Rc Auto sono sempre più elevati, soprattutto per i neopatentati, con  valori medi di 2.828€ all’anno. La punta record si raggiunge a Salerno, con ben 9.307€. Mentre Aosta è risultata la città meno cara, con  1.906€. Il quadro non è meno deprimente per gli adulti, visto che in diciannove città italiane non si paga meno di ottocento euro. La cifra più alta in questo senso si registra a Napoli, ossia 1.737€. Anche qui Aosta è la meno “costosa” con  409€.

 Per quanto riguarda l’indagine condotta da Adiconsum sulla conoscenza degli utenti sul contenuto contrattuale, quattro autoscuole italiane di Torino, Verona, Napoli e Roma si sono sottoposte a questo studio, permettendo di intervistare e di sottoporre un questionario agli utenti delle autoscuole (neofiti, neopatentati, automobilisti in rinnovo della patente), per un totale di settantasette interviste, ognuna composta di sedici domande. Tra le cose più allarmanti, è evidente la forte disinformazione su concetti essenziali legati alla scelta della polizza più adatta e, ancora, risulta spesso che è sconosciuta la procedura di conciliazione che viene spesso scambiata per la mediazione (che non è più obbligatoria), malgrado sia in vigore da ormai sette anni.

Tornando allo studio di Cittadinanzattiva, risulta importante, come specificato nel dossier di Adiconsum, che, grazie alle ricerche, vengono sfatati due miti. Prima di tutto cade l’alibi delle Assicurazioni che, con la scusa della frequenza dei sinistri, non abbassano le tariffe. A tal proposito, al primo posto per frequenza di incidenti troviamo la Lombardia (17,1% del totale, fonte Isvap), seguita da Lazio (12,8%) e Piemonte (8,3%), mentre Campania, Calabria e Puglia presentano le offerte medie più care. Il secondo “mito” vuole che le donne paghino di più degli uomini la Rc Auto. Ma ciò non corrisponde alla realtà. Le offerte tariffarie, infatti,  per gli uomini e per il gentil sesso si scostano di soli cinque o dieci euro. Inoltre, alla fine di dicembre 2012, sono entrate in vigore le norme UE sulla tariffazione “unisex”, ragion per cui gli assicuratori in Europa non potranno più variare il premio di uno stesso prodotto assicurativo in funzione del sesso dell’assicurato.

Approfondendo, invece, l’interessante indagine di Adiconsum, tra le tante domande del quesito, emergono alcune che meritano una particolare attenzione. Prima di tutto, nonostante la diffusione mediatica, le riforme alla Rc Auto inserite nel “cresci Italia” e nel decreto di stabilità sono per lo più sconosciute ai cittadini, con meno del 20% di informati  o non bene informati . In più, riguardo le modalità di scelta della propria polizza, risulta che non solo il web non costituisce un tabù, ma anzi che la maggior parte degli utenti trova e sceglie le offerte assicurative sul web, il che non è del tutto un bene. Infatti, molti utilizzano “preventivatori” online che non possono sostituire completamente  i comuni operatori commerciali, quali, ad esempio, l’ agente di assicurazione. Quindi, prevale la considerazione che nel web si possa risparmiare, mentre, in realtà, si può ottenere, tutt’al più, un’informazione indicativa del prezzo di tariffa. Tutto questo è colpa non solo della scarsa informazione personale dell’ utente, ma anche della pressante pubblicità dei siti online di assicurazioni e polizze, che attirano la gente con l’illusione del risparmio.

                                                                                                                 Flavio Uccello

 

 

 

 

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