L’Opalite

Verona, mi soffermo davanti la casa di Giulietta e Romeo, respiro le vibrazioni di un amore forte, forse proprio perché contrastato.

Anche in amore è facile scambiare patacche per sentimenti veri, fondi di bottiglia per diamanti e, persa in questi pensieri, entro in un negozio che ha in bella vista un cestino traboccante di cristalli.

Ogni volta che visito una nuova città, se è possibile, acquisto o trovo una pietra che ne incarni le energie. Tra i tanti quarzi che si presterebbero all’amore shakespeariano (il quarzo rosa che riarmonizza il cuore, l’avventurina che ne cura le ferite, il diaspro rosso per l’amore passionale) mi attrae irrimediabilmente un’Opalite: è bianco latte con sfumature di cielo azzurro. Lo so che non è una pietra naturale ma una pasta vitrea, ma mi attrae come una calamita.

La commessa si avvicina e, pensando di interloquire con un turista che non ha alcuna conoscenza di cristalli, mi dice “Bella questa pietra di luna, vero?”

Le sorrido “È un’Opalite” e lei pronta “Sì, è un Opale per questo costa più delle altre.”

Non ho voglia di discutere, mi piace, mi attrae e la compro. Quella pasta è intrisa realmente delle energie del posto, chissà chi l’ha toccata; mi pongo in ascolto e immagino mani che l’hanno sfiorata, cuori sui quali si è adagiata. Per mesi l’ho portata con me. Sentire la sua superfice perfettamente levigata, perdermi nel colore latte di luna e nell’azzurro del cielo avevano la capacità di riportarmi alla pace, alle energie femminili e materne. La definirei una pietra Yin e in quanto tale legata alla luna, al femminile, all’introspezione. Non avrà mai le vibrazioni di una pietra naturale ma il suo valore intrinseco e la sua bellezza aiutano comunque a riposizionare le energie su buone frequenze.  Allontana così le emozioni negative e accompagna in viaggi introspettivi, soprattutto verso la scoperta della propria femminilità. Non facciamoci prendere in giro, l’Opalite non è una pietra ma se ci piace, se ci mette di buon umore, ci spinge a sognare e stimola la nostra creatività, nulla ci vieta di portarla con noi e trasformarla nel nostro talismano.

IL LIBRO

Il bianco lattiginoso dell’Opalite mi riporta irrimediabilmente al seno materno, quel seno che Neruda avrebbe definito di latte avido e sodo e alla dolcezza delle mamme che accolgono tra le braccia, sul loro cuore, i figli. Ma una mamma porcospino è ricoperta di aculei e non può stringere a sé il suo piccolo senza ferirlo.

Su questa base nasce il racconto illustrato di Sabina Pelanconi “Mamma, mi abbracci?” edizioni Il Papavero. Ma mamma porcospino, come tutte le mamme non si arrende e sa che ad ogni problema c’è la giusta soluzione e così con l’aiuto delle sue amiche pecore… Scopriamo insieme cosa accadrà?

AVVERTENZE Le informazioni contenute negli articoli hanno esclusivamente scopo informativo. La cristallopratica lavora esclusivamente sulle energie e non vuole in alcun modo sostituire diagnosi e cure mediche e specialistiche anche perché, nonostante la lunga e antica tradizione, non ha fondamenti scientifici.

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About Donata De Bartolomeis

Editore, giornalista, Naturopata ai sensi della legge 4/2013. “Non sono ciò che faccio, sono semplicemente ciò che sono. E spesso mi ritrovo a guardare il mondo a testa in giù.” http://edizioniilpapavero.it/altraformazione/benessere e il numero di tel. 3387780160