A COLLOQUIO CON DOMENICO CIPRIANO di Giovanni Moschella

Ci  parli dei suoi studi e della sua formazione.

I miei studi sono principalmente scientifici, essendomi laureato in Economia e Commercio. Ciò ha influenzato anche il mio approccio della creazione artistica tesa ad un continuo confronto con la società, con i suoi meccanismi e le sue sovrastrutture. Ovviamente, nel contempo la passione per la letteratura, la continua lettura della poesia e la curiosità per l’arte mi hanno sempre accompagnato, in ogni momento, anche durante gli studi universitari.

Da qualche anno cura la rassegna “Le strade della poesia” quale l’obiettivo.

 

“Le strade della poesia”, oggi ampliata e diventata “Le strade della cultura”, si propone di offrire un duplice fine: creare occasioni d’incontro tra artisti, in particolare chi scrive poesia, in un clima di amicizia e convivialità, incontrando una comunità, piccola, ma aperta alla conoscenza, qual è la popolazione di Guardia Lombardi, in alta Irpinia. In secondo luogo, la manifestazione affronta aspetti della nostra esistenza attraverso le più svariate angolazioni, da quella scientifica a quella letteraria, proponendo di volta in volta un tema che viene affrontato da personalità di spessore del mondo culturale e scientifico italiano. Ciò consente anche di capire quanto la poesia, a cui sono affidate le giornate conclusive di questa ampia manifestazione, sia parte stessa della realtà che viviamo e della coscienza civile di ognuno.

 

Ha ricevuto tanti riconoscimenti, qual è quello che gli ha dato più soddisfazione.

Nei primi anni in cui ho iniziato a confrontarmi con premi letterari, c’è stato il premio Lerici-Pea per l’inedito, che mi ha dato l’occasione di incontrare da vicino il mondo culturale italiano più rappresentativo. È stata un’esperienza sicuramente positiva e propositiva per un giovane che si affidava alla poesia e si confrontava con essa. A questo riconoscimento aggiungerei il Premio Camaiore per l’opera prima, ottenuto nel 2000 con il libro “Il continente Perso”.E’stata un’occasione per comprendere quanto sia sincero lo spirito che anima tanti letterati, dandomi anche la forza di credere in questo ambiente. Lo ricordo, in particolare, per aver conosciuto personaggi internazionali quali Natan Zach (con cui mi sono trattenuto a dialogare fino a notte fonda) o la popolare Alda Merini (per citarne alcuni), con la loro umanità e schiettezza. Incontri che mi hanno fatto comprendere e imparare quanto sia importante confrontarsi con sincerità e umiltà verso la scrittura poetica.

È autore di diversi testi, quale la rappresenta di più.

La mia poesia è un fiume che scorre sempre in avanti, per questo considero più rappresentativo l’ultimo lavoro pubblicato, anche se, in ogni nuova pubblicazione c’è qualcosa della precedente e, di certo, già di quella futura. Pertanto, citerei “Novembre” (edito da Transeuropa nel 2010), un libro per me importante, che mi ha fatto sentire portavoce di una intera collettività, anche per il tema del testo: la tragica esperienza del sisma in Irpinia.

Molti sono coloro che scrivono, però si legge poco, che cosa ne pensa.

Io non credo che ci possano essere buoni scrittori se non c’è lettura e non si conosce in modo più approfondito la realtà. Io mi dedico molto alla lettura, già agli esordi cercavo di rintracciare chi scriveva in provincia, in quanto era difficile procurarsi le loro pubblicazioni. Poi, ovviamente, la letteratura di autori nazionali e internazionali, la riscoperta dei classici, che mi attraggono per una naturale ed ovvia conoscenza di scrittore, anche se un’attenzione particolare la riverso alla contemporaneità. Leggere mi invoglia a crescere, a scrivere e a confrontarmi. Certo, per suscitare il desiderio della lettura non c’è una ricetta unica, ognuno dovrebbe sentire dentro di se l’importanza di trovare un equilibrio tra la necessità di conoscenza e il piacere di leggere; un giusto equilibrio tra l’obbligo e il gusto.

Com’è cambiata la società con l’avvento dei social network.

Oggi c’è più facilità di conoscere personalmente artisti, scrittori, quel mondo letterario che prima appariva distante o irraggiungibile. Per quanto io non utilizzi continuamente i social network, devo dire che di certo essi offrono la possibilità di far conoscere i proprio progetti e conoscere quelli altrui con più facilità e immediatezza, ma si rischia, se non si è alimentati da una personale visione critica e una vera conoscenza, di dover far molta fatica a scovare e selezionare ciò che c’è di buono. Restando al web, credo molto nelle riviste on-line, dove dietro ci sono buoni curatori, trovo, invece, utili i social network come strumenti per conoscere ciò che accade in giro per il mondo.

Quali i prossimi impegni lavorativi.

C’è il “progetto Lampioni” che porto in giro con gli Elettropercutromba (Fabio Lauria alle tastiere, Carmine Cataldo alla tromba e Paolo Godas al basso), un progetto di musica e poesia che segue l’esperienza iniziata nel 2001 con il Progetto JPband (Enzo Marangelo, Enzo Orefice, Ettore Fioravanti e Piero Leveratto), con cui registrammo il CD del titolo “Le note richiamano versi”, pubblicato nel 2004 da Abeatrecords, che allora ci diede molte soddisfazioni. Qui c’è però una differenza sostanziale, in quanto sono io che leggo i miei testi e non un attore come accadeva nel precedente lavoro, dove c’era Enzo Marangelo. È un progetto in cui credo molto, un incontro tra amici artisti che ci ha portato in giro per l’Italia, in molti contesti di qualità, e ora è arrivato il momento di registrarlo in studio. A parte questo progetto, seguo la collana foto-poetica “Pietre Vive” di cui a breve uscirà un terzo volume, che darà l’occasione per fare “scouting” tra i giovani irpini dediti alla poesia. Infine, sto selezionando i testi per una mia nuova pubblicazione futura. Diciamo che ci sono un bel po’ di impegni da portare a termine.

Quali sono gli altri suoi interessi,oltre la poesia.

La musica, l’arte in generale. Penso che non si possa essere poeti senza conoscere le altre forme artistiche. Per la musica, come dicevo, cerco anche un legame con la poesia, dando vita e veri e propri progetti, principalmente con la musica jazz o sperimentale. Ma adoro la collaborazione con artisti in genere, così le collaborazioni non sono mancate anche in ambito teatrale, nonché con la pittura, la fotografia, fino alla realizzazione di video basati su miei testi poetici.

Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.

Grazie a voi per la cordialità.

                                                                                                             Giovanni Moschella

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