A COLLOQUIO CON FRANCESCA ALOTTA di Giovanni Moschella

Ci racconti i suoi studi e la sua formazione.

Ho iniziato a 9 anni al Conservatorio di Palermo. Dietro insistenze di mio padre m’iscrissi per studiare violino, perché lui diceva avevo più probabilità di lavorare in un orchestra, anziché il pianoforte, come avrei voluto io.

In contemporanea cantavo nel coro del Conservatorio Vincenzo Bellini e in un altro coro polifonico dove facevamo sia musica jazz che classica: I Cantori nuovi di Norino Buogo, che tra l’altro era il mio insegnante di solfeggio in Conservatorio. Un’esperienza meravigliosa… poi a 11 anni ho cambiato strumento e sono tornata al mio grande amore, il pianoforte… Poi a 16 anni ho fatto per tre anni canto lirico e cantavo in una compagnia d’operetta. Inoltre a 15 anni ero anche valletta in un famoso programma televisivo. 

Quando nasce l’interesse per la canzone.

Da sempre.. Mio padre era un grande tenore, mio nonno violinista, mio zio attore-cantante, mia sorella soprano, mio fratello tenore. Diciamo che sono cresciuta tra i palcoscenici ed é stato automatico scegliere questa strada…

Spesso ha partecipato a diverse trasmissioni televisive, com’ è cambiata la tv negli anni.

La tv é cambiata in peggio. Ricordo che prima si facevano ore ed ore di prove, oggi s’improvvisa quasi tutto. Senza contare che non danno molto spazio ai cantanti, massimo due minuti e spesso ti fanno fare dei tagli delle canzoni allucinanti, e non ti fanno mai cantare qualcosa di nuovo. Una canzone ha un inizio, un crescendo, un insieme di cose che danno ad un brano un senso. Ma gli autori televisivi ormai guardano solo il tempo. Come se chiedessi: Mi dia 2 etti di prosciutto? Non c’é più rispetto dell’arte della musica. Altro registro all’estero, dove per fortuna canto spesso.

Ha vinto il quarantaduesimo Festival di Sanremo con la canzone “Non amarmi” in coppia con Aleandro Baldi nella sezione “Nuove proposte” come è stata questa esperienza.

Un’esperienza indimenticabile. Il sogno di ogni cantante pop italiano e non solo, é di andare al festival di Sanremo. La nostra casa discografica era divisa sul mandarci a Sanremo. I compianti Mario Ragni, l’allora direttore artistico della Dischi Ricordi e Giancarlo Bigazzi, nostro produttore hanno lottato tantissimo. Noi fino all’ultimo momento non sapevamo di esserci. Perché gli altri discografici dicevano che non avrebbe mai potuto essere un successo perché la gente non avrebbe pensato credibile una storia d’amore tra due persone di cui una aveva un handicap fisico. Quando siamo riusciti ad andare e dopo 20 secondi é partito un applauso a scena aperta, è lì che abbiamo avuto la nostra prima vittoria. Dimostrare che la gente era molto più sensibile dei nostri discografici, perché l’amore non è una cosa fisica, ma un’emozione dell’anima e del cuore e per fortuna quelli ce li hanno tutti, e le persone avevano colto questo grande messaggio:L’amore supera tutte le barriere! Come diceva il grande Battisti: Come può uno scoglio arginare il mare? Anche se non voglio, torno già a volare…

Ha partecipato al Reality “Music Farm”, quale l’obiettivo di tale iniziativa.

L’obiettivo era riproporsi, né più né meno. Potrei dire tante altre cose, ma non sarebbe la verità. Io poi attraversavo un periodo bruttissimo perché avevo appena perso la luce dei miei occhi, il mio meraviglioso padre Filippo Alotta, oltre che mio maestro di canto, mio grande maestro di vita. E per me questa esperienza é stata quasi come una terapia d’urto di analisi. 

Il mercato discografico è in crisi, crede che i giovani siano distratti  troppo dai social networks?

Non credo che c’entrino i social networks, ma piuttosto una pirateria incontrollabile su Internet. E’ possibile scaricare gratuitamente tutto. Perché allora comprare i dischi? Specie in un momento di crisi è effettivamente oneroso acquistare i cd. Penso che si dovrebbero abbassare i prezzi e permettere a tutti di poterli comprare. 

Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.

                                                                                                                       Giovanni Moschella

17-09-2013

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