A Palazzo Farnese sfilata benefica di abiti da sposa, per accendere i riflettori sull’endometriosi

Ha un nome di donna, A.L.I.C.E., l’acronimo dell’Associazione Lotta Italiana per la Consapevolezza sull’Endometriosi che domenica 5 marzo organizza, in collaborazione con il Comune di Piacenza, una sfilata benefica di abiti da sposa e da cerimonia nella cornice della Cappella Ducale di Palazzo Farnese.

A partire dalle 15 – sulle note del Diatonic Acoustic Duo – in pedana saranno protagoniste le proposte stilistiche dell’Atelier “La nuova contessa”, alla cui presentazione seguirà, per il pubblico, una degustazione di vini e un dolce rinfresco, con un omaggio per ciascuna delle persone intervenute. Per ragioni organizzative è necessario prenotarsi contattando – anche per ulteriori informazioni – Roberta Gregori, referente regionale di A.L.I.C.E. Odv Endomarch Team Italy, al 339-4452740; il costo dell’ingresso è di 15 euro, che saranno interamente devoluti all’associazione, impegnata per favorire la conoscenza di una patologia cronica che nel nostro Paese affligge oltre 3 milioni di persone e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che comporta, nella quotidianità, convivervi.

“E’ molto importante accendere i riflettori su una malattia troppo spesso sottovalutata o non abbastanza nota – sottolinea l’assessora alle Pari Opportunità Serena Groppelli – ma che incide pesantemente sulla salute e sulle relazioni di chi che ne soffre. Parlare di endometriosi, coinvolgendo la collettività, le scuole e le famiglie, significa fare un primo, fondamentale passo per aiutare le ragazze e le donne che ne sono affette, cercando di far sì che a un dolore invalidante non debba sommarsi il disagio di sentirsi isolate o non comprese dagli altri. Un dato su tutti riflette questo rischio: il fatto che la diagnosi sia spesso tardiva, giungendo a individuare e definire il problema in media dopo 8-10 anni. Colgo l’occasione per ringraziare le attiviste di A.L.I.C.E. e dell’Endomarch Team Italy per la forza con cui hanno scelto di dare voce a questa patologia, difendendo il diritto fondamentale di tutte le donne al benessere fisico e psicologico, ma anche portando la società a superare preconcetti e tabù legati al corpo femminile e al ciclo mestruale”.

L’endometriosi è una malattia cronica e progressiva, contraddistinta dalla presenza di un tessuto simile all’endometrio – che riveste la parete interna dell’utero – e che, sotto l’influsso degli ormoni, prolifera causando noduli, cicatrizzazioni, aderenze e conseguenti infiammazioni. “Riconoscere i sintomi che possono rappresentare una spia dell’endometriosi – spiega Roberta Gregori – può essere d’aiuto per far sì che le persone si sottopongano con tempestività ad accertamenti e controlli, rivolgendosi ai centri specializzati che, con un approccio multidisciplinare, prendono in carico i pazienti sia nella fase diagnostica che in quella operativa. Sebbene sia più frequentemente riscontrata nelle donne e in età riproduttiva, l’endometriosi può manifestarsi anche prima del menarca, durante la menopausa o dopo un intervento di isterectomia, nonché, in rari casi, in persone di sesso maschile. La nostra Associazione nasce proprio con l’obiettivo di divulgare notizie corrette, supportando la ricerca scientifica, le iniziative di formazione e aggiornamento del personale medico e sanitario, le occasioni in cui promuovere consigli utili alla prevenzione: questo è anche lo scopo prioritario dell’evento di domenica 5, nell’auspicio di poter accogliere un pubblico numeroso, di cui saremo a disposizione anche per qualsiasi informazione”. 

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