ACHILLE PERILLI IN MOSTRA AL PALAZZO REALE DI NAPOLI

Nell’ambulacro dell’appartamento storico di Palazzo reale a Napoli saranno esposte a partire dal 24 ottobre fino al 7 dicembre le opere dell’artista Achille Perillo. La personale, dal titolo “Dei modi di dipingere l’invisibile”, esporrà le opere pittoriche eseguite dagli anni ’50 ad oggi, oltre a ceramiche realizzate con i più tradizionali metodi artigianali e sarà inaugurata giovedì 24 alle 17,00 al Palazzo reale e alle 19,00 presso la sede dell’AICA –Andrea Ingenito Contemporary Art, in via Cappella vecchia, 8/A – dove sarà proiettata l’intervista all’autore realizzata nel suo studio di Orvieto. Le collezioni di ceramiche, ispirate a Pompei, “Distorti” e “Tegole Pompeiane” sono state prodotte da Perilli nella Fornace Falcone di Montecorvino Rovella (BN) e richiamano gli elementi di copertura delle insulae degli scavi di Pompei. Cura l’esposizione Patrizia Di Maggio.

I dipinti testimoniano quanto lo studio della costruzione geometrica dello spazio e della sua percezione sia costante e appassionato nell’arte del maestro: partito dalle rigorose strutture dell’Arte Concreta, ne ha sviluppato le premesse attraverso l’uso creativo della prospettiva e della geometria, fino a rendere ogni tela un labirintico spazio pittorico.


Achille Perilli (Roma, 1927) esordisce giovanissimo, nell’immediato dopoguerra, ed è tra i fondatori del gruppo “Forma 1”, di cui sottoscrive il manifesto (apparso sul primo numero della rivista omonima) insieme a Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato.

Nel 1949 aderisce al MAC (Movimento per l’Arte Concreta) con Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet. Negli anni successivi (1957 al 1960) condivide con Gastone Novelli la direzione della rivista “L’esperienza moderna” e fonda la rivista “Grammatica” (dal 1964 al 1976), a cui aderiscono – tra gli altri – i poeti del “Gruppo 63”.

Sempre a contatto con gli ambienti culturali più all’avanguardia, nel 1971 scrive il Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario; nel 1972 partecipa alla costituzione del “Gruppo Altro” dando origine ad una ricerca sul linguaggio “intercodice” (basato cioè sulla fusione dei tradizionali linguaggi specifici artistici), e nel 1982 pubblica il manifesto Teoria dell’irrazionale geometrico.

Ha al suo attivo la partecipazione alle Biennali di Venezia del 1962 e del 1968, e numerose mostre nazionali e internazionali. Dal 1995 è membro dell’Accademia Nazionale di San Luca.

Personalità poliedrica, Perilli intesse da sempre con letterati, musicisti, uomini di teatro e poeti, rapporti che continuano a contribuire alla straordinaria ricchezza del suo linguaggio.

Partita da composizioni astratte in continuità con la tradizione della Avanguardie europee, la sua arte è in continua evoluzione, dalla pittura del segno alle sperimentazioni geometriche, dalle machinerie ovvero strutture mutanti determinate da una metodologia irrazionale, alle ceramiche (i Distorti), dalle sculture in terracotta denominate Argille a quelle in legno dette gli Alberi.

 

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