Autori in Bookfair 2023. Intervista a Flavio Uccello
Ci parli di lei, dei suoi sogni e della sua esperienza di scrittura. Si tratta di un sogno che ha realizzato?
Sono nato nel ’92 e sono giornalista di formazione; ho sempre amato il mondo della scrittura e nella vita ho svolto lavori e attività di ogni tipo, che mi hanno permesso di unire la mia prima passione all’amore per la cultura dei motori. Scrivere Il Rombo della Fenice è stato come fare il sunto delle esperienze accumulate fino a ora. Quindi sì, posso considerarlo il coronamento di un sogno, ma anche il primo gradino di tanti altri.
Venendo al suo libro. A che genere può essere attribuito e di cosa tratta?
Il Rombo della Fenice può essere attribuito al filone dei romanzi d’avventura in generale. Non gli attribuirei una nicchia specifica, racconta di corse automobilistiche e delle vicissitudini del giovane protagonista, Miki. È ambientato alla fine degli anni ’90, un periodo storico di benessere economico per il Bel Paese, in cui i giovani mostravano una grande attrazione per le due e quattro ruote. Purtroppo, il lato oscuro della florida cultura dei motori era rappresentato dalle gare clandestine, molto diffuse in quel periodo nelle periferie delle grandi città. Miki è un ragazzo in cerca della sua strada, del riscatto sociale, e l’unico modo che conosce per emergere è farsi strada nelle corse clandestine, con la speranza di coronare il sogno di diventare un pilota professionista. Durante il suo percorso si scontra con la malavita, capeggiata dal grande antagonista, Gianfranco Speranza, un criminale senza scrupoli travestito da grande imprenditore.
La sua lettura e il suo autore preferiti?
Le mie letture riguardano di preferenza romanzi storici e d’avventura e, tra i miei scrittori preferiti, ci sono Glenn Cooper e Ken Follett, ma ce ne sono davvero tanti altri, visto che sono un accanito lettore.
Cosa si aspetta dalla sua partecipazione a questa edizione della Fiera del libro della Biblioteca Suore Montevergine?
Un’iniziativa di rilievo, che dà a tanti scrittori come me la possibilità di mostrare il proprio lavoro e di esprimere i frutti dei propri sogni.
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