Autori in Bookfair 2023. Intervista a Francesco Varricchio

Ci parli di lei, dei suoi sogni e della sua esperienza di scrittura. Si tratta di un sogno che ha realizzato?

Scrivere è una mia passione nata in adolescenza, quando già alle scuole medie avevo provato a realizzare un romanzo che condivisi con i miei compagni di classe e con gli insegnanti. “Quali valori?” è un sogno che si è concretizzato nel 2021. Ad esempio la pace e l’amore sono parole spesso pronunciate ma non sempre vissute. Credo sia molto importante praticare questi due valori che sono alla base della convivenza civile. Nella premessa di questo libro spiego di averlo pubblicato per “raccogliere in un unico volume i miei ricordi legati all’impegno educativo”, presentandomi come “un giovane educatore a cui piace orientare il dibattito su temi come le Giornate mondiali ONU, oppure richiamare l’attenzione sui messaggi del Papa come autorità morale, o anche cercare di seguire l’attualità sociopolitica italiana ed europea focalizzando l’attenzione soprattutto sui messaggi del Presidente della Repubblica. Scrivo un manuale non dell’educatore, ma di un educatore perché parto dalle mie esperienze, dai miei ideali, dai miei valori per raccontare come io vivo il mio modo di stare al mondo, con l’auspicio o, meglio, la speranza che possa essere utile anche ad altri”.

Venendo al suo libro principale presentato in fiera. A che genere può essere attribuito e di cosa tratta?

L’idea del libro è maturata negli anni come desiderio di condividere il mio vissuto sull’esperienza del ruolo dell’educatore prima nei gruppi e associazioni e poi nel lavoro. La professione dell’educatore non sempre è conosciuta e l’idea di educazione può variare. Io ho provato a raccontare la cultura in cui sono cresciuto. Il libro ha l’obiettivo di essere un saggio sull’educazione. La mia aspettativa è che possa essere un volume di riferimento da cui partire per continuare ad approfondire il senso della formazione e ricercare ciò che vale davvero per una vita sostenibile. Spero che i lettori possano sperimentare nello sfogliare le pagine la ricchezza del patrimonio culturale soprattutto cristiano che motiva il mio agire e dà senso all’esistenza.

La sua lettura e il suo autore preferiti?

Non è mai stato facile educare. Per compiere scelte consapevoli della condizione umana, occorre attualizzare i valori sani e alti ereditati da chi ci ha preceduto. Del filosofo Seneca ho letto le “Epistole morali”, Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino sono altri due autori che ho studiato sin dai tempi del liceo e poi all’università, lo psicologo Vygotskij ha utilizzato il concetto di zona di sviluppo prossimale che mi aiuta a credere nella crescita dell’educando come pure il concetto di scaffolding del pedagogista Bruner. Sono tante le figure di riferimento delle scienze umane: bisogna approfondire le loro opere per conoscere meglio la cultura umanista, utile al benessere individuale e sociale.

Cosa si aspetta dalla sua partecipazione a questa edizione della Fiera del libro della Biblioteca Suore Montevergine?

Siamo quasi 40 autori che hanno la possibilità per più di sei mesi di conoscersi e far conoscere i propri scritti. Per me è la seconda volta che partecipo a un concorso letterario, dopo Amazon Storyteller 2021. Mi sono subito iscritto al Book Fair perché ne ho apprezzato le finalità e mi fa piacere sapere che il mio libro sarà promosso anche al Maggio dei Libri 2023.

LA SCHEDA DI FRANCESCO VARRICCHIO

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