Autori in Bookfair 2023. Intervista a Gaetana Aufiero
Ci parli di lei, dei suoi sogni, della sua esperienza di scrittura. Si tratta di un sogno che ha realizzato?
Sarebbe davvero complicato parlare in breve delle diverse pagine della mia vita, la prima quella privata di moglie, di madre e di nonna, un’altra non meno importante, quella pubblica di docente impegnata in mille progetti, infine quella inattesa e sorprendente negli anni della maturità di cooperatrice nel settore della Grande Cooperazione di Consumo. Un sogno come tanti altri! Filo conduttore di tutte queste esperienze la scrittura, compagna discreta e fedele di una vita. Dapprima una scrittura impegnata nel campo della saggistica e della memoria storica con il coinvolgimento di giovani alunni ai quali trasmettere l’amore per la cultura e la ricerca storica, poi una scrittura senza veli, nella quale in versi e prosa mettere direttamente in campo tutta me stessa. “E’ un sogno che ho realizzato?” mi si chiede. Non so. È un sogno in itinere!
Venendo al suo libro principale presentato in fiera, a che genere può essere attribuito e di cosa si tratta?
Anita e Nora da Wagna a Trieste /due donne in fuga è una delle mie ultime scommesse. Passare dai racconti più o meno lunghi ad un romanzo storico! Un romanzo nel quale la storia del nostro confine orientale viene vista raccontata dall’altro lato della lente, attraverso lo sguardo e le vicende di due donne diversissime, eppure legate tra loro da un affetto profondo.
Storie familiari, storie d’amore attraverso le quali in filigrana si snodano gli eventi della Grande Storia narrata nei libri.
La sua lettura e il suo autore preferiti.
Tanti gli autori amati, ma due particolarmente cari: Stefano D’Arrigo con il suo Horcynus Orca da leggere e rileggere piano e Dolores Prato in Giù la piazza/ non c’è nessuno nella cui protagonista nata sotto un tavolino mi sono ritrovata e riconosciuta.
Cosa si aspetta dalla sua partecipazione a questa edizione della fiera del libro Biblioteca Suore Montevergine ? Vorrei che il mio libro raggiungesse soprattutto i giovani, per trasmettere loro l’amore per la storia le” storie,” senza le quali saremo condannati a ripetere gli errori del passato.
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