Caldo record. Tu bevi?

Sono convinta che con questo caldo anche chi in genere non ama bere si riversa sull’acqua.

L’acqua è vita, ne conteniamo oltre il 70% del nostro peso (tanta roba).

È facile capire che bere è fondamentale. Ma esiste un modo corretto di bere?

La prima regola, imprescindibile, è non aspettare mai di sentire di aver sete perché quando lo stimolo arriva è già tardi e per comprenderlo dobbiamo capire come funzioniamo, cosa succede dentro di noi.

Tra i due emisferi del nostro cervello c’è una struttura del sistema nervoso centrale chiamata Ipotalamo dove, tra le altre cose, viene generato lo stimolo della sete.

Nel centro della sete ci sono gli osmocettori (neuroni sensibili alle variazioni osmotiche) che controllano continuamente i liquidi per regolare le secrezioni dell’ormone antidiuretico da parte dell’ipofisi e il riflesso della sete.

Quindi, nel momento in cui gli osmocettori si accorgono che c’è una disarmonia nell’equilibrio tra acqua e particelle disciolte nel sangue lanciano l’allarme e a noi viene sete, ma a quel punto la disidratazione è già in atto con i relativi rischi per la salute.

Bisognerebbe bere durante il corso dell’intera giornata (poco e spesso), a piccoli sorsi, riducendo l’assunzione d’acqua durante i pasti principali. La quantità d’acqua da assumere ogni giorno è soggettiva, dipende dall’età, dal sesso, dal tipo di attività, ma orientativamente (dando per buoni i suggerimenti dell’American College of Sports Medicine) abbiamo bisogno di circa 2 litri d’acqua al giorno. Sarebbe preferibile berla a temperatura ambiente. Ebbene sì, io sono una di quelle rompiscatole che a 40 gradi chiede al cameriere se è possibile avere acqua a temperatura ambiente scatenando l’ira funesta di tutti gli altri. Perché? Perché per la Medicina Tradizionale Cinese e per quella Ayurvedica l’acqua fredda spegne il fuoco digestivo e l’energia vitale. In poche parole bere acqua fredda, soprattutto quando si è accaldati, può portare problemi digestivi fino a congestioni gravi, gravissime perché sbilancia la temperatura interna dello stomaco che dovrebbe rimanere costante. Addirittura e paradossalmente, l’acqua troppo fredda potrebbe indurre lievi forme di disidratazione che spegnerebbero l’energia vitale facendoci sentire stanchi e spossati.

Ultima cosa: io, occupandomi di ben-essere energetico (lavoro con le energie) preferisco bere l’acqua del rubinetto perché non ristagna, è viva, inoltre in questo modo non produciamo plastica, che si è visto poi dove finisce.

Amo anche metterla in una bottiglia di vetro e caricarla secondo le mie intenzioni.

Cosa vuol dire? Leggi il prossimo articolo che scriverò per te e lo scoprirai.

Un abbraccio di luce

ATTENZIONE!!!

I temi trattati sono frutto delle mie personali ricerche e non hanno carattere medico, psicologico né esaustivo.

Foto di Adrienn: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-che-beve-dal-vetro-1458562/

©Riproduzione riservata

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About Donata De Bartolomeis

Naturopata ai sensi della legge 4/2013, holistic coach, laureata in psicologia, porto avanti un mio metodo dolce e non invasivo, la “Speleologia del sé”, per lavorare sui blocchi energetici (credenze limitanti, auto-sabotaggi, emozioni depotenzianti…). “Non sono ciò che faccio, sono semplicemente ciò che sono. E spesso mi ritrovo a guardare il mondo a testa in giù.” http://edizioniilpapavero.it/altraformazione/benessere e il numero di tel. 3387780160