CARMEN GIANNATTASIO E LE SPERANZE DELLE GIOVANI PROMESSE

 

In un ambiente  come quello della musica operistica in cui lo spettacolo e la scena gareggiano in vanità con il cinema e la tivvù, capita difficilmente di trovarsi di fronte persone come Carmen Giannattasio. La soprano, famosa ormai a livello internazionale nonostante la sua giovane età per la bravura e la presenza scenica che ne fanno la protagonista ideale delle opere verdiane, rivela di possedere qualcosa in più anche a livello umano.

 

La sua bellezza, lo stile, la grazia e la sua intelligenza, unite alla voce spettacolare e alla capacità di dominio e di controllo delle sue doti, ne fanno una dea. Il recente successo televisivo della rappresentazione andata in onda dalla Fenice di Venezia il primo dell’anno ha addirittura oscurato parzialmente l’appuntamento tradizionale e attesissimo del concerto di Capodanno da Vienna.

Ma nei giorni scorsi la cantante ha voluto donare il suo prezioso tempo, con semplicità ed entusiasmo ai giovani allievi del Conservatorio Cimarosa di Avellino con una Masterclass, considerandolo un doveroso tributo all’Istituto in cui si è formata come musicista (ricordiamo che la cantante è anche laureata in Lingue e Letterature Straniere).

Nelle ore di lezione, la Giannattasio ha incontrato gli aspiranti cantanti dispensando consigli utili per migliorare le proprie performance vocali, la presenza scenica, ma anche per costruire il proprio futuro. Durante il primo incontro con i giovani ha, infatti, raccomandato  “Non dovete preoccuparvi solo della voce, perché la voce è uno strumento e, alla fine, diventa l’ultima cosa se non si riesce a trasmettere quello che hai dentro, facendo vivere la musica che è scritta. Vedete, è un po’ come avere una Ferrari ma non essere un pilota. Nella storia, infatti, anche voci non grandi, ma con grande carisma, hanno avuto successo. Perché questo lavoro ci permette di fare dono di noi stessi e del compositore che interpretiamo. Ricordate: niente è impossibile, io ne sono la prova! Provenendo da un paese del Sud come Solofra, si può dire che sono partita da una posizione considerata svantaggiata. E credo, che il segreto del mio successo sia stato il non voler per forza dimostrare qualcosa a qualcuno, così sono rimasta sempre seduta ad aspettare il mio momento, senza agitarmi. E voglio dare, a proposito, un consiglio sia  a chi tra voi ora comincia e a chi lavora già: non bisogna parlare prima di mostrare i fatti, non bisogna guardare all’erba del vicino e, quando ci si presenta ai concorsi, non bisogna farsi abbattere dai preconcetti che sono sbagliati, come quello secondo cui i russi e gli ucraini, per fare qualche esempio, debbano per forza saper cantare meglio di voi. Perché ognuno di noi ha qualcosa di speciale e unico da donare”.

Il soprano si è presentata alle lezioni accompagnata dalla sua logopedista Stefania Polcaro e dal suo confidente spirituale, don Antonio Ventulli, parroco ad Ariano Irpino, ma è intervenuto anche il suo stilista. Mentre i pianisti del Cimarosa M° Pareti e M° Grimaldi si sono alternati allo strumento per accompagnare gli allievi nelle loro prove. Così, con dolcezza, la Giannattasio ha da subito stabilito un rapporto di fiducia con i ragazzi suggerendo, ascoltando e correggendo e usando un linguaggio chiaro, diretto, preciso, passando continuamente dal parlato al cantato quasi senza soluzione di continuità

Don Antonio, in qualità di collaboratore al corso, da ex collega di canto al Cimarosa (è tenore)  e da padrino di cresima, ha presentato la Giannattasio come “una donna piena di umiltà e semplicità, sincera, che si nasconde dietro un’eccentricità, che la stampa ha messo sempre in risalto e che, in fondo, le fa da difesa contro i lupi che affollano l’ambiente in cui lavora”.

Don Ventulli ha incontrato la vocazione solo dopo aver terminato i suoi studi da tenore con Alfredo Graus in Conservatorio: ha conseguito la laurea di II livello  al Cimarosa con 110 e lode e menzione accademica, ma la luce del Signore ha prevalso permettendogli di vedere anche la musica, che continua ad amare tantissimo, sotto un’ottica diversa.

La Giannattasio, che ha dichiarato di non avere mai tenuto delle lezioni di questo tipo, è sembrata, invece, perfettamente a suo agio nel costruire un percorso di alta formazione che offrisse delle serie prospettive; in più, è rimasta molto colpita dalle doti vocali e dalla preparazione di alcuni allievi, incoraggiandoli a proseguire in vista di una carriera nel canto. La generosità della Giannattasio è apparsa a tutti, docenti, direttore e vicedirettore compresi, come un faro capace di illuminare  il tortuoso e nebbioso futuro di questi giovani che inseguono un sogno.

I commenti dei ragazzi sono stati entusiastici sia sul suo modo di insegnare sia di rapportarsi umanamente con ognuno di loro. Il concerto che ha concluso la Masterclass, in cui la Giannattasio si è esibita in arie d’opera insieme agli allievi, è stato seguito dal pubblico di addetti ai lavori e accompagnatori che non hanno voluto perdere l’occasione di sentire dal vivo e incontrare la grande cantante. Ma gli intervenuti hanno anche avuto modo di conoscere ed apprezzare i talenti che il Cimarosa sforna, scoprendo e alimentando ogni giorno i germogli di bravura presenti negli allievi.

                                                                                                                      Eleonora Davide

 

 

 

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