Come prepararsi a un viaggio in moto di 15.000 Km
Cosa spinge l’uomo a esplorare e conoscere posti nuovi? È una domanda vecchia, su cui si è scritto molto, forse troppo. Nella storia dell’uomo l’esplorazione si è trasformata, con l’esaurimento progressivo delle ‘terre di frontiera’, in semplice viaggio turistico.
Resta ancora affascinante e avventuroso per un viaggiatore scoprire il mondo, ma di fatto non si può più realmente trovare qualcosa che non sia già stato svelato o visto da migliaia, se non milioni, di persone. Ecco che, per gli spiriti più temerari, non resta che riscoprire il mondo da altre prospettive.
Uno di questi modi è la motocicletta. Nel corso del Novecento sempre più motociclisti hanno attraversato il mondo in lungo e in largo, in cerca di un senso più avventuroso e primitivo del concetto di viaggio. Il Viaggio con la “V” maiuscola. Quello in cui puoi sentire freddo, fame, senza sapere se il giorno successivo si troverà un posto sicuro e confortevole dove dormire. Possibilmente senza cimici dei letti e con almeno l’acqua potabile.
Uno di questi spirti indomiti è Domenico Maietta, sui social @nomad_nose, un ragazzo avellinese che ha deciso di partire con la sua Yamaha Ténéré 700 alla volta dell’estremo Oriente.
Ripercorrendo una tratta simile a quella dell’antichissima Via della seta, seguiremo il suo viaggio con articoli e post nel corso dei mesi in cui si sposterà tra le varie tappe.
Mentre scrivo questo articolo, il nostro Domenico si sta dirigendo verso il confine con l’Iran, dopo aver fatto una lunga cavalcata tra Grecia e Turchia.
Ma, come si fa a prepararsi per un viaggio così lungo, che dura mesi? Una cosa difficile da immaginare per i nostri tempi, in cui siamo abituati a prendere un volo e raggiungere in poche ore mete esotiche. Come tanti viaggiatori prima di lui, bisogna armarsi di tanta pazienza e un gruzzoletto, figlio di risparmi e sacrifici. Parlando con Domenico, ci siamo trovati d’accordo su una cosa: La preparazione del viaggio è il viaggio stesso.
Chi viaggia in moto, prima di partire, tormenta la sua mente, percorrendo con la fantasia o con l’esperienza i posti che dovrà attraversare, i pericoli, le frontiere, i possibili incidenti o le rotture meccaniche. Dopo aver fatto tutte queste valutazioni, queste previsioni (che non sempre si rivelano esatte), iniziano i veri preparativi. Trovare l’abbigliamento adatto, i documenti e tutti il resto. Ecco, partiamo dai documenti e dagli obblighi: prima di tutto bisogna fare tutte le vaccinazioni del caso, perché in molti Paesi del mondo Malaria, Colera e altre malattie non sono state debellate o hanno ripreso a diffondersi.
Oltre al passaporto, ci vuole il Carnet de passages, un documento che attesta il nostro ingresso e l’uscita con lo stesso veicolo, per prevenire tentativi di furto o compravendite illegali di mezzi a motore. Per ottenere il documento, bisogna fare il giro delle ambasciate dei vari Paesi che si intende attraversare e avere una serie di firme. Questo andrà mostrato a ogni ingresso in frontiera, assicurandosi di ricevere tutti i timbri necessari. È un documento prezioso, perché ottenerlo richiede l’esborso di tanto denaro e parecchio tempo. Ah già … prima di aver fatto tutto questo, bisogna stipulare una fideiussione, che tiene conto del valore del nostro veicolo, con una banca o un ente preposto.
Insomma, per un viaggio di tre mesi ci vuole almeno un anno di preparazione. E non abbiamo parlato ancora della moto!
Prima di affrontare un viaggio di quindicimila chilometri o più, non basta fare il tagliando, il pieno e partire. Bisogna, se necessario, rimettere a nuovo gli ammortizzatori, comprare pneumatici nuovi e mettere in conto un eventuale cambio gomme durante il viaggio, considerato il peso extra dei bagagli e i percorsi spesso sterrati, che si devono affrontare in ogni condizione climatica, dal ghiaccio al caldo del deserto. I freni devono essere possibilmente nuovi, pasticche, olio e dischi. La catena di trasmissione deve essere sostituita, per garantire il corretto funzionamento lungo tutto l’arco di tempo del viaggio. A meno che la moto non sia dotata di un albero cardanico, come per alcune BMW o Moto Guzzi. In tal caso basterà cambiare l’olio.
Per i bagagli si tratta di un capitolo a parte. In auto riusciamo a farci stare tutto ciò che fisicamente entra nel bagagliaio, in moto la situazione è più complessa. Non possiamo caricare eccessivamente il veicolo, altrimenti risulterà difficile da guidare. Bisogna eliminare il superfluo, l’errore più comune è portare troppe cose inutili. Un viaggio lungo richiede tanti oggetti essenziali, ma non bisogna esagerare. Meglio però non lesinare sulla qualità di utensili e attrezzi. Per le situazioni di emergenza è utile portare una tenda super leggera, con il necessario per il campeggio, senza esagerare: un fornelletto compatto da campo, forchette e coltelli ripiegabili, coltellino svizzero ecc.
Gli indumenti è meglio che siano in microfibra, facili da lavare e asciugare, non possiamo portarci dietro chili e chili di magliette e mutande. Inoltre gli indumenti di microfibra e le maglie termiche sono utili in condizioni di caldo torrido ma anche freddo intenso.
Per quanto riguarda l’abbigliamento da indossare sulla moto, è sempre consigliabile quello tecnico: protezioni per braccia e gambe; stivali omologati e guanti protettivi. Ma ciò richiederebbe un approfondimento a parte.
Questo è solo un assaggio di cosa significa preparare un viaggio così lungo in moto. Con il nostro giornale, tramite articoli e post sui social, seguiremo il viaggio del nostro Domenico fino in Nepal, aggiornandovi periodicamente sui suoi spostamenti.
Restate connessi!
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