FAVOLE SOTTOVOCE di Roberta Comin

Favole sottovoce è una raccolta scritta da Roberta Comin, edita da Marcianum Press e pubblicata tra le novità dell’autunno 2014.

Il libro di 157 pagine comprende cinque favole, illustrate piacevolmente da Elena Rosa e ha una copertina in  cartonato, colorato e illustrato.

L’autrice si è aggiudicata il secondo posto al concorso nazionale di letteratura per l’infanzia “I nonni raccontano”, al quale ha partecipato con storie originali.

A mio parere, i temi protagonisti delle “Favole sottovoce” di Comin,  sono i sogni e l’amore e la loro caratteristica principale è quella di essere realistiche perché tramite  storie di pura fantasia, l’autrice riesce a trattare i drammi e le problematiche emotive del nostro tempo.

Non si potrebbe immaginare facilmente una favola che parli di solitudine, emigrazione, abbandono, rapporto genitori-figli, amicizia e autostima; eppure tutto questo si trova nelle favole della raccolta.

In esse  tutto riesce a prendere forma e personalità: una marmellata, un orsetto di peluche dimenticato,un tappeto, uno scoglio del mare e, ancora, un gamberetto e persino un tappeto.

Storie per bambini che offrono lo spunto per far conoscere e affrontare in maniera assolutamente non traumatica tematiche importanti della vita.

Roberta Comin, lo fa con grande maestria, sagacia e professionalità ma, soprattutto, con gioia, con la felicità di chi sa di avere un pubblico predisposto al sorriso e ai sogni.  E, a proposito di sogni, è d’obbligo per me una citazione (pag.93): “ Guardando con attenzione i sogni grandi e piccoli … se li trovava belli e buoni tanto da poter rendere il mondo un posto migliore, li preparava per spedirli come regalo di benvenuto ai bambini che stavano per nascere sulla terra”.

Lascio al lettore le conseguenti considerazioni, mentre pongo le mie domande all’autrice: ne ho una per ogni favola.

D: Del suo libro ho colto, innanzitutto, l’aspetto psicologico perché mi è piaciuto moltissimo il modo in cui i bambini possono conoscere argomenti seri e “tristi” del nostro tempo tramite il racconto fantastico. Molto starà certo alle persone adulte che “accompagneranno” i piccoli nella lettura. Secondo lei, crescendo, dimentichiamo i nostri sogni? E perché?

R: Secondo me, crescendo, spesso siamo portati a dimenticare i nostri sogni di bambini. Spesso, non sempre. E questo perché, purtroppo, non sempre riusciamo a far crescere insieme la nostra vita e il nostro sorriso… I nostri impegni quotidiani e la capacità di realizzare cose che spesso, noi per primi, finiamo per considerare delle vere e proprie utopie, non va di pari passo. È uno sforzo importante quello che dobbiamo fare per rimanere sorridenti e positivi: se aiutiamo i nostri bambini ad apprendere questa capacità, magari li aiutiamo anche a non perdere la tenacia e la voglia di poterli realizzare!

D: Conoscere, per un bambino, un coetaneo o un adulto che sia generoso, aiuta a crescere?

R: Una persona generosa aiuta tutti a crescere, sempre e comunque. La sua vicinanza è un vero sorriso per chiunque abbia vicino. Ma altrettanto importante è far capire che tutti lo possiamo essere, perché tutti abbiamo qualcosa di bello da regalare.

D: Bambini-animali-fantasia: una relazione speciale che fa nascere sorrisi. Cosa ne pensa?

R: Direi che bambini, animali e fantasia sono un po’ il trittico portante delle mie favole. Un modo facile per raccontare situazioni e sensazioni, sentimenti e rapporti, che conditi con la fantasia parlano della realtà in un modo molto più facile da accettare. Una favola è un mezzo meraviglioso per parlare a tutti: la fantasia rende possibile quello che a volte nella realtà è troppo difficile e il rapporto bambino-animale o cosa, rende gli esempi più accettabili e rapportabili alle nostre esperienze.

D: Durante la  lettura di Il tappeto che viaggiava con i sogni mi sono scoperta sorridere al momento del superamento dell’ostacolo e, inizialmente, me ne sono meravigliata, giacché non sono proprio una bambina! Ma ciò mi ha portato a riflettere sul fatto che anche noi adulti avremmo oggigiorno bisogno di lasciarci trasportare un po’ dai sogni. È d’accordo?

R: Tutti abbiamo la necessità di credere nei sogni, sempre… Io ci credo ancora, non per niente continuo a scrivere favole e loro poi diventano libri! È la necessità di cui parlavo all’inizio: il bisogno di saper vivere con il sorriso e comunque essere positivi.

D: È frequente nei casi di cronaca scolastica il fenomeno del bullismo che cela dietro alla prepotenza, spesso, un vissuto drammatico. Pensa che l’esclusione di alcuni e all’opposto la comprensione e disponibilità di altri possa aiutare i bambini a vivere meglio alcune situazioni conflittuali?

R: Non credo mai che l’esclusione possa essere un aiuto per vivere meglio: la persona esclusa o che si autoesclude o che esclude ha solo un bisogno estremo di aiuto e sta a noi trovare il modo per arrivare ad aiutarla. Certo non con l’esclusione, farebbe solo più danni. La comprensione, l’osservazione attenta, ma soprattutto fatta con il cuore, serve proprio a questo: non escludere nessuno ma cercare di trovare il modo per arrivare ad instaurare un dialogo, un rapporto, con chi ne ha bisogno e si nasconde dietro a pseudo-muri di forza o cattiveria.

D: Grazie e complimenti.

R: Un carissimo saluto e tanti, tanti sorrisi!

 

Maria Paola Battista

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