Genk-Napoli:0-0. Il commento di Adriano Mongiello

GENK: Coucke 6,5 ,Maehle 6 , Figueroa 6 , Lucumi 6,5 , Uronen 6,5 , Berge 5,5 , Hagi 6,5 (92’ Heynens.v.) , Hrosovsky 6, Bongonda 6 (89’ Paintsils.v.) , Samata 5,5 , Ito 7.
In panchina: Vandevoordt, De Norre, Wouters, Dewaest, Onuachu.
All. F. Mazzu 6,5
NAPOLI: Meret7 , Di Lorenzo 6 , Manolas 6 , Koulibaly 6,5 , Rui 6 (33’ Malcuit 6), Allan 6 , Ruiz 5 , Elmas 5,5 (58’ Mertens 6), Callejon 5,5 ,Milik 5 (72’ Llorente 5) , Lozano 5.
In panchina: Ospina, Luperto, Zielinski, Younes.
All. Carlo ANCELOTTI 5,5
Arbitro: Kovacs (Rom) 6,5
Guardalinee: Marinescu e Artene (Rom)–Quarto uomo: Avram (Rom) VAR: Dingert (Ger) – AVAR: Welz (Ger)
Note: Terreno in ottime condizioni in una serata dalla temperatura rigida (11°). Ammoniti: Milik e Ruiz per il Napoli, Ito per il Genk. Calci d’angolo 12 a 7 per il Genk. Recuperi: 2’ e 3’
GENK. Non ci siamo, è inutile nascondersi dietro facili considerazioni legate allescelte,poco condivise dai più, di Ancelotti, che offre sempre novità al momento di schierare l’undici di partenza: ci sta che il tecnico conceda opportunità a tutti, considerando che non esiste distinzione tra titolari e riserve, ma insistere con calciatori che non sembrano in forma, che trovano difficoltà ad inserirsi negli schemi, ricorrere alle sostituzioni con notevole ritardo, lasciare in tribuna Insigne, far riposare Zielinski, inventare un centrocampo, giovane sì, ma poco concreto e per nulla costruttivo, fa sì che venga messo sul banco degli imputati per un pareggio con una squadra, definita “cuscinetto” al momento del sorteggio, ma che ha messo sovente in difficoltà i partenopei. Scusanti poche, volendo inserire gli errori di Milik, che non sembra voglioso come ci si aspettava, data la lunga assenza da gare ufficiali, e, forse, anche quella carenzadi un po’ di buona sorte sulle conclusioni dalla distanza, sempre ad infrangersi sul corpo dei difensori belgi, come al 37’ su conclusione di Koulibaly respinta sulla linea da Hrosovsky, a portiere ormai fuori causa. Poco serve recriminare sulle traverse colpite da Milik, soprattutto se si accentua la scarsa precisione del polacco, a pochi passi dalla linea di porta, senza marcatura disturbatrice. E’ il dubbio che assale tifosi e simpatizzanti, la posizione di Lozano, ad inizio gara a far coppia in attacco con Milik, e nella ripresa spostato a sinistra , ma sempre con scarsi risultati: eppure il Napoli ha pagato fior di quattrini, lo ha assoldato dopo tanti assalti, anche nel calcio mercato del campionato scorso, ma la delusione sembra serpeggiare tra chi si attendeva dal messicano quegli spunti che ha sempre nelle corde, quando indossa la casacca della nazionale. Ancelotti è testa dura, e, forse, il volerlo tenere in campo a tutti i costi, prima o poi, e si spera il più rapidamente possibile, dovrà dargli i frutti sperati. Inserire Mertens e Llorente non è stato sufficiente soprattutto perché non ha funzionato la cerniera di centrocampo, dove Ruiz ha fornìtola peggiore prestazione da quando indossa la maglia azzurra, Allan è andato a fasi alterne, Elmas è sembratospaesato, non sapendo se correre dietro i pimpanti avversari o cercare di fare luce in un centrocampo abulico. La realtà porta i campani in testa al girone, ma con molte incognite sul futuro, che vede profilarsi, nella competizione europea, gli austriaci del Salisburgo, capaci di incassare reti ma di segnarne altrettante, infatti dopo il secondo turno, presenta un attivo di nove segnature a fronte di sei gol subìti, e non sono da sottovalutare le tre marcature all’Anfield, non dimenticando il passivo registrato lo scorso anno, in Europa League in quel del Red Bull Arena. BenchèAncelotti, nel dopo partita, si sia soffermato sull’imprecisione in fase conclusiva, sull’assenza di Insigne per comportamento non brillante durante gli allenamenti, sulla convenienza del punto conquistato in trasferta sul campo dove da sette gare il Genknon subisce reti in Champion’sLeague, poco ha affrontato i problemi che attanagliano il Napoli: poco gioco, scarso inserimento dei nuovi, rotazione eccessiva negli undici, sempre diversi, e sofferenze nei secondi tempi, registrate quasi sempre, fatta eccezione per i 45 minuti disputati allo Stadium contro la Juventus, con il recupero da 0-3 sino al pari. Possibile che una sicura qualificazione agli ottavi debba passare per una scialba prestazione contro una compagine, giovane e sbarazzina, ma tecnicamente inferiore al Napoli, consci che giocare con la stessa formazione ammazza-Liverpool, avrebbe significato passeggiare tranquillamente con la vittoria in tasca ? E’ora, viste le performances di Juve ed Inter, sia in Europa che in Italia, nonostante Ancelotti dichiari di non vedere calcio-champagne in giro, di stabilire una volta per tutte la squadra base, da mutare, questo sì, in funzione dell’avversario, ma non da stravolgere, rendendo laborioso e poco fruttuoso il compito di intendere dove e come giocare, da parte dei calciatori. Caro Carlo, datti una mossa, acclarato che dopo sei turni di campionato i nerazzurri ed i bianconeri ci sopravanzano in classifica di sei e quattro punti…..

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