HUNTER REAY VINCE LA 500 MIGLIA D’INDIANAPOLIS

La 500 miglia di Indianapolis, una delle gare più longeve è famose della storia, è giunta alla 98° edizione. Come al solito è stata ricca di imprevisti e il vincitore, Ryan Hunter Reay, ha dovuto lottare fino agli ultimi centimetri di gara.

 

Era dal 2006, con  Sam Hornish Jr, che uno statunitense non vinceva nel catino di Indianapolis. Hunter Reay (Team Andretti) non era affatto tra i favoriti, nonostante sia tra i migliori in Indycar. Infatti, il pilota americano è partito in diciannovesima posizione. Grazie a una meticolosa rimonta, alla strategia perfetta e a un pizzico di fortuna (necessaria in questa gara imprevedibile) è riuscito a vincere.

Molti piloti si sono avvicendati alla prima posizione, l’ultimo di questi è Castroneves (Team Penske) che duella con Hunter Reay negli ultimissimi giri. I due piloti si sono scambiati le posizioni con sorpassi in punti impossibili, sfiorando più volte i muretti a circa 360 km/h.

Tuttavia, un pilota che ha dato un’ottima prova di se è Ed Carpenter. Il pilota, che corre per il team di sua proprietà, è in testa alla gara nei primi trenta giri e continua a duellare per il primato anche nei giri successivi, un risultato inedito per lui. La fortuna, però, non l’ha assistito e a ventisei giri dalla fine è vittima di un incidente che ha concluso la sua gara. In pratica, in seguito a un precedente incidente è entrato in vigore il regime di caution, nella ripartenza Hunter Reay riesce a guadagnare la prima posizione e a fuggire via, mentre Carpenter viene affiancato nella prima curva da James  Hinchcliffe (Andretti) e Bell (presente esclusivamente per questa gara). Bell chiude la traiettoria e supera i piloti al suo fianco chiudendo la traiettoria. A questo punto Carpenter e Hinchcliffe si spostano e urtano fra loro, finendo contro il muro. La loro gara è terminata.

Bell è un pilota di rally e la sua guida irruenta può aver influito su questa manovra, che ha messo in difficoltà Cerpenter e Hinchcliffe. Tuttavia, per contrappasso anche lui finisce contro il muro qualche giro dopo.

Come è noto, alla 500 miglia partecipano molti piloti che normalmente non corrono nel campionato Indycar, come lo stesso Bell. Tra questi abbiamo il celebre Jaques Villeneuve (vincitore del campionato F1 1997), figlio dell’ancor più celebre Gilles. Ha dimostrato di saperci ancora fare con le monoposto (partito 29° arriva 14°), nonostante i 43 anni e il lungo digiuno di gare a ruote scoperte. Ricordiamo che Jaques vinse la 500 miglia e il campionato Cart (ora Indycar) nel 1995.

Marco Andretti ci è andato vicino, come al solito, ma non è riuscito a vincere questa gara accontentandosi del terzo gradino del podio. Marco tiene molto a questa competizione, sia perché è la più importante del calendario Indycar, sia perché vorrebbe bissare il successo del nonno (Mario Andretti) del 1969.

Durante la gara c’è una gradita presenza. Ossia, l’ex campione di Indycar Dario Franchitti, ritiratosi l’anno scorso per un brutto incidente. Purtroppo non è a bordo di una Dallara, ma della pace car (safety car), una splendida Camaro nera.

Con questa vittoria, Hunter Reay, riconquista la cima della classifica con 274 punti, a discapito dell’inseguitore Will Power che resta a 234. Power avrebbe potuto far bene qui, ma è stato penalizzato con un drive through per aver infranto il limite di velocità in pitlane. Tuttavia, l’Indycar è imprevedibile e si attende una lunga lotta per il campionato tra il pilota australiano e lo statunitense.

Flavio Uccello

Risultati di gara

 

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