Ieri e domani, la presentazione a Roma

Arriva nella capitale la raccolta di poesie di Rossella Luongo che abbiamo già presentato ai nostri lettori. Ci offre le sue riflessioni sull’opera la giornalista e poetessa Ilde Rampino nella recensione che pubblichiamo.

Mercoledì 18 aprile ore 19 alla Libreria Caffè Letterario “Mangiaparole” di Roma, si terrà la presentazione del libro “Ieri e domani”, di Rossella Luongo, Ensemble ed. 2017, foto copertina Federica Ladislai.

ROSSELLA LUONGO

Un libro sul tempo “Ieri e domani”, un romanzo sulla memoria “Latte acido”, un’autrice che ritorna: Rossella Luongo. Due relatori, due amici, due talenti complementari: Lucianna Argentino e Luca Benassi. Un editore, un agente, un amico, una presenza importante per la Luongo: Stefano Giovinazzo di Edizioni della Sera e Studio Garamond Agenzia letteraria.

«Mangeremo parole, berremo un aperitivo, nutriremo l’anima di emozioni.Vi aspettiamo, è una data importante, non mancate!». Così la vulcanica autrice si rivolge ai suoi lettori.

Di seguito la recensione che ne ha fatto Ilde Rampino per WWWITALIA

Parole che esprimono la vita, attraverso emozioni, ma con piccoli cenni, frasi ardite, ma definite nella loro limitatezza. Si avverte un profondo senso di carnalità, passione, resa potente e celata quasi da voci interiori che si susseguono in un discorso frammentato, spezzato, eppure unito da sensazioni tangibili, visioni quotidiane che diventano il sé onirico, attraverso “passaggi di piccole cose”. L’autrice fa scaturire dai suoi verso e ci rimanda sensazioni vive che risaltano in un contesto di domande senza risposta, in un afflato di percorsi dell’anima pieni di segreti che non si devono svelare, ma rimangono lì come testimonianza della contraddittorietà dell’esistere. Si percepisce il bisogno e la consapevolezza di “essere nel tutto che ti appartiene”, mentre immagini di grandezza e immensità, come l’oceano, rappresentano una sorta di potenza e moltiplicazione emotiva di energia. La ricerca della luce, di un varco, si ricollega al passato, tempo del ricordo e al tempo del presente, creando un legame indissolubile. La poesia di Rossella Luongo ha alla base una profonda cultura poetica, i cui spunti, tuttavia, non rimangono ancorati a una tenica perfetta, ma si irradiano in una poesia dell’anima, in cui l’ALTROVE rappresenta un approdo sicuro, all’interno di noi stessi. Fondamentale è il rapporto con la madre, porto sicuro e mano aperta verso il futuro: i frammenti di vita sono pieni di ”residui di amore e di dolore”, mentre il vento della malinconia spinge i”pensieri scalzi che si rifrangono sulla riva dell’esistere”. Il fantastico, intriso al contempo di realtà, attraverso”favole belle come stelle cadenti”  rivive nel rapporto con le figlie, come un turbinio evanescente di sensazioni. Nella sezione dedicata a loro, si alternano versi dell’autrice e poesie delle figlie, in cui la natura diventa il teatro delle loro emozioni, come una “fiaba narrata senza voce”. Un percorso poetico che va dall’interiore alla realtà esterna, poi ritorna, serbando le tracce di momenti vissuti, in cui la passione diventa sorgente di vita e “amare senza barriere” diventa l’immagine di una sensualità profonda intrisa di dolcezza e malinconia. Molto importante è il concetto di ”franare”, ripetuto varie volte, quasi a definire qualcosa che si distrugge dentro, ma viene in un certo senso represso da “vetrate di luna” trasparenti. Sempre presente è la musica, che è parte della vita dell’autrice, accanto alla scrittura, con parole che sembrano rintocchi di un pentagramma infinito. Attraverso l’eleganza e la ricerca formale, la parola si rivela densa di emozione pura, che tratteggia il passato e i momenti difficili con cenni intensi: ”il dolore è un grumo di parole”. Si avverte il senso profondo della tradizione, la ricerca di un appiglio nel marasma informe della realtà in disfacimento: ogni parola ha un suo senso e lascia una traccia, penetra nel senso della vita umana. Nelle poesie dedicate alle amiche, vi è una sorta di offerta di sé, del proprio animo e niente è celato, neanche la disperazione, il ”chiodo di tempo”, il dolore che penetra nell’anima, l’assenza che diventa presenza nel ricordo. Infine la fede che impregna la poesia di una nuova luce, dà delle certezze, comeil senso fondamentale e irrinunciabile della famiglia, come radice e bastone attorno a cui si sciolgono le contraddizioni dell’anima.

Ilde Rampino

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