Ignazio, bambino capriccioso (Ignazio,the little spoilt brat ) di Maria Paola Battista

 

A volte è strano come la fantasia possa essere facilmente risvegliata…

 

Ignazio era una bambino bellissimo: aveva un visino simile a quello di un bambolotto, gli occhi colore del cielo di luglio e i capelli biondi come il grano maturo.

I suoi genitori lo avevano tanto desiderato e, felicissimi che lui fosse arrivato, lo avevano cresciuto come un piccolo principe.

Ignazio voleva molto bene ai suoi genitori, era dolce e gentile e ricambiava il loro affetto ma aveva davvero un gran brutto carattere perché quando desiderava qualcosa iniziava a piangere e a lamentarsi come se stesse subendo un’ingiustizia e, anche se la sua mamma cercava di dargli delle spiegazioni, Ignazio non voleva mai ascoltarle.

Se, ad esempio,  la mamma usciva con lui nel passeggino, contro la volontà del bimbo, Ignazio piangeva per tutta la durata della passeggiata e lo faceva così forte che le persone si giravano a guardarlo!  La mamma, a volte, si sentiva un po’ in imbarazzo perché la gente la guardava come se avesse fatto qualcosa di male.

Se andava dal panettiere Ignazio gridava a squarciagola e era insopportabile anche al parco giochi.

Ignazio, infatti, aveva proprio l’abitudine di lagnarsi e piangere, non lo faceva solo quando non era possibile accontentarlo ma anche quando doveva semplicemente  chiedere qualcosa.

Un giorno la mamma, stanca e avvilita a causa di tutti quegli insopportabili capricci, disse a Ignazio : “ Guarda che se continuerai così nessuno ti vorrà più vedere”.

Ignazio, però,  pensò che non fosse vero.

Quando la mattina arrivava a scuola i suoi compagni si tappavano le orecchie e anche le sue maestre se ne tornavano a casa con il mal di testa.

Allora la sua mamma gli diceva: “Tu devi capire che io sopporto i tuoi lamenti perché sei mio figlio e ti voglio tanto bene ma presto tutti si stancheranno di te”.

Nonostante gli avvertimenti della sua mamma Ignazio non cambiava mai.

Un giorno accadde che Ignazio uscì come sempre con la sua mamma e siccome avrebbe voluto mettersi un altro cappellino, che però la mamma aveva lavato, uscì, ovviamente, piangendo.

La strada che percorrevano insieme era quasi sempre la stessa: c’era un bellissimo viale senza auto, pieno di alberi e aiuole fiorite e profumate e, ai lati del viale, c’erano tutte le botteghe dei commercianti.

Alla mamma di Ignazio piaceva ogni giorno comperare cose fresche da cucinare e mangiare, così era solita fermarsi dal panettiere per comprare il pane e i biscotti, dal lattaio per il latte e il formaggio, dal fruttivendolo per la frutta e la verdura.

C’era anche un piccolo negozio, alla sommità di tre scalini, che vendeva delle squisite caramelle e dei dolcetti che piacevano molto a tutta la famiglia.

Lungo il percorso c’erano poi la scuola e la chiesa. Quel giorno il bimbo non era andato a scuola  ma la sua mamma aveva intenzione di fermarsi un po’ anche lì per salutare tutti.

Ignazio gridava a causa del cappellino ma la sua attenzione fu attirata dal fatto che il panettiere uscì fuori dalla sua bottega e, invece di chiamare il bambino e di cercare di rincuorarlo, cominciò a chiudere la saracinesca del negozio: Ignazio lo guardò ma continuava a piangere. Proseguendo, anche il lattaio e il fruttivendolo fecero lo stesso.

Ma la cosa più sorprendente accadde quando arrivarono nel cortile della scuola dove tutti i bambini giocavano allegramente. Non appena lo videro corsero tutti dentro e il bidello chiuse il portone.

“Mamma”  disse Ignazio,  interrompendo finalmente la sua lagna, “cosa succede stamattina? Perché tutti chiudono e vanno via?”

La mamma, con un grande sospiro e molto dispiaciuta, rispose: “Bambino mio, quante volte ti ho avvertito che prima o poi  a causa del tuo brutto carattere nessuno ti avrebbe più voluto vedere? La gente si è stancata di te e ora nessuno più ci darà il pane, la frutta e le caramelle e non potrai più neanche giocare con i tuoi amichetti. Ti sembra giusto tutto questo? Cosa farai?”

Forse in quel momento qualsiasi bambino avrebbe iniziato a piangere e a disperarsi invece Ignazio,che era stato sempre un bimbo capriccioso, smise di piangere e gridare.

Con attenzione ascoltò le parole della sua mamma e, dopo un po’ di silenzio, disse con tono calmo e pacato : “Hai ragione mamma, sono stato uno stupido, da oggi in poi farò del mio meglio per non essere piagnucoloso”.

La mamma sorrise e lo accarezzò dolcemente. Mentre camminavano per tornare a casa la mamma gli raccontò una bella storia e il bimbo la ascoltò con serenità.

Il giorno dopo Ignazio disse alla sua mamma che non ci sarebbe stato bisogno del passeggino per uscire perché lui era diventato grande e poteva camminare da solo. Lungo il cammino per andare a scuola il primo ad uscire davanti alla sua bottega fu il panettiere il quale esclamò a gran voce e sorridendo “ Ehi, bel bimbo come va? Ti dò questo mio sorriso per trascorrere meglio la tua giornata”.

Il bambino lo ringraziò con allegria e man mano che andavano avanti le persone si fermavano a guardarlo e finalmente ascoltavano la sua vera voce piuttosto che il pianto e gli strepiti.

Nelle vicinanze della scuola tutti i suoi compagni gli andarono incontro felici e contenti di aver ritrovato il loro amico.

Ignazio correva felice e spensierato e aveva capito finalmente che tutti gli volevano un gran bene.

 

 

@Riproduzione riservata

 

 

IGNAZIO, THE LITTLE SPOILT BRATtranslated by Viviana Tarantino

Ignazio was a beautiful child: his face looked like a doll’s, his eyes were the same colour as the sky and his hair was as blonde as ripe wheat.

His parents had wanted him a lot and, when he was born, they were so happy that they treated him like a little prince.

Ignazio loved his parents, he was sweet and kind and he returned their love for him, but he was a bad-tempered child: when he wanted something, he started to cry and complain as if he were victim of an injustice.

Even when his mother tried to give him a reason, Ignazio never wanted to listen to her.

If, for example, his mom went out carrying him in the stroller, when he didn’t feel like it, Ignazio cried during all the stroll and he was so noisy that all the people stopped to look at them in the street. His mom sometimes felt ashamed because people looked at her as if she had done something wrong to him.

When she went  to the bakery, Ignazio shouted at the top of his voice. Even at the recreation ground he was unbearable.

As a matter of fact, Ignazio was used to grumbling and crying not just when it wasn’t possible to please him, but also  when he had to ask for something.

One day, his mom tired of all those intolerable grumblings, said to Ignazio:”If you continue behaving like this, nobody will be happy to meet you again”.

However, Ignazio thought it was a lie.

When he went to school in the morning, his mates  protected their ears and his teachers went back home with throbbing headaches.

Then, his mom said to him: “you need to understand that I bear your complaints just because you’re my son and I love you, but sooner or later everyone will be fed up with you.”

Despite his mom’s warnings, Ignazio never changed his behavior.

One day, Ignazio went out with his mother and, since he wanted to wear a cap that his mom had washed, he started to cry.The road they were walking along was always the same: there was a long boulevard with no cars, full of trees and colorful and scented flowerbeds. All the merchants’ shops stood at the side of the boulevard. Ignazio’s mom liked buying fresh food to cook and to eat, so she used to go to the bakery to buy bread and biscuits, to the milkman’s for milk and cheese, to the greengrocer’s for fruit and vegetables. There was also a small shop selling delicious sweets and cakes that all the family liked a lot.

On the way, there were also the school and the church.

The child hadn’t been to school that day, but his mom wanted to stop there as well to greet everyone.Ignazio was still shouting because of the cap, but his attention was drawn by the fact that the baker, instead of comforting him, closed the shop.

Ignazio looked at him but didn’t stop crying. The milkman and the greengrocer did the same. But the most surprising thing took place when the mom and his son reached the school yard where all the children were plying happily. As soon as they saw him, everyone ran into the building and the janitor shut the door.

“Mommy”, said Ignazio who had stopped crying at last, “what’s happening this morning? Why is everyone running away”.

His mom took a deep breath and started to speak in a sad tone: “My dear child, how many times did I tell you that sooner or later people would be tired of seeing you because of your behaviour? People are fed up with you and from now on nobody will give us bread, fruit, sweets and nobody will play with you. Does it sound fair to you? What are you going to do now?”

Maybe in that moment any other child would start crying and mumbling, but Ignazio,  who had always cried and mumbled, surprisingly stopped. He listened to his mother’s words very carefully, and after staying silent for a while he said in a calm and low voice: “You are right, mammy, I have been very silly. From now on I will be good and I will do my best not to be weepy.”

His mom smiled at him and caressed him. On the way back home, his mom told him a beautiful story and the child listened to it silently.The following day, Ignazio said to his mom that the stroller  was no longer necessary because he was a grown-up boy and he could walk without it.

On the way to school, they met the baker first and with a big smile on his face he said “Hey, beautiful child, how are you? Here is a smile for you to start the day in the bst way”.The child thanked him happily and the more they walked the more people stopped to look at him and listen to his real voice and not the one he had when he used to cry.When they were close to the school all his mates walked towards him and they were happy because his friend was back.

Ignazio ran happily and cheerfully and he realized that everyone loved him.

 

 

@Riproduzione riservata