IL TESORO DI NAPOLI IN MOSTRA A ROMA

I Capolavori del Museo di San Gennaro

Aperta a Roma la mostra  “Il Tesori di Napoli”che permette di vedere da vicino i  pezzi più pregevoli dell’immenso tesoro dedicato al Santo partenopeo. Inaugurata il 30 ottobre  presso la Fondazione Musei di Roma, nel sito di Palazzo Sciarra, resterà aperta fino al 16 febbraio 2014.

Un tesoro celebrato dall’indimenticabile film del 1966 “Operazione San Gennaro” (diretto da Dino Risi e interpretato, tra gli altri attori, da Totò e Nino Manfredi)  formato prima di tutto dai tributi fatti nei secoli dai re di Napoli e dalle personalità in visita alla città, perché tale omaggio, entrando a Napoli si doveva  prima a San Gennaro, per guadagnarsi il favore del popolo napoletano. Per questo motivo da Carlo II d’Angio, alla dinastia dei Borbone di Napoli – da Carlo III a Francesco II – a Gioacchino Murat, a Umberto I, a Vittorio Emanuele II ad Umberto II, rappresentati nel percorso della mostra con veri e propri quadri parlanti, l’omaggio al Santo, testimoniato dalla donazione di un oggetto prezioso ad uso liturgico o meno, era d’obbligo. Fu così che Maria José, moglie di Umberto II, recatasi in visita al Santo con le mani vuote fu colta da imbarazzo e si sfilò il prezioso anello che la Deputazione della  Real Cappella del Tesoro -organo laico preposto alla cura e tutela del patrimonio- provvide a montare nella preziosa Collana di San Gennaro in oro argento e pietre preziose, opera di Michele Dato (1969), magnificamente esposta a Palazzo Sciarra.

Scopo della mostra, oltre a consentire l’accesso al Tesoro a quanti non lo conoscono, perché gelosamente custodito nel Duomo di Napoli, è quello di approfondire dal punto di vista scientifico l’enorme patrimonio artistico e culturale del Tesoro. La grande bravura dei migliori orafi che hanno prestato la loro opera nella costruzione di veri e propri capolavori è raccontata attraverso le 70 opere in esposizione.

La mostra, allestita in quattro grandi sale, parte dal documento che riporta il Voto del 13 gennaio 1527 al Santo – con il quale viene decisa la costruzione della Cappella di San Gennaro, all’interno della Cattedrale di Napoli – per continuare con una fedele riproduzione del busto del Santo contenente il suo cranio, ottenuta con tecnologie computerizzate all’avanguardia, poi con preziosi calici, candelabri, uno stupendo completo liturgico pontificale e tanti altri oggetti liturgici. Dopo una sala completamente dedicata alle statue contenute nella Cappella in cui troneggia  la Mitra in argento dorato opera di Matteo Treglia, il pezzi più bello: la Collana, cui abbiamo già fatto menzione, in cui tra i componenti più preziosi, provenienti da personaggi di potere, si scorgono due orecchini d’oro con perle e diamante dalla fattura preziosa, ma semplice, donati da una popolana, salvata dalla peste, che volle fare dono al Santo della sua unica ricchezza tramandata per generazioni da madre in figlia.

Anche attraverso il suo Tesoro, San Gennaro si conferma, al di là della veste strettamente religiosa, quale anima di Napoli, di cui ha condiviso secoli di dominazioni, pestilenze, sofferenze, incarnando tutte le speranze di un popolo che si identifica in lui e a lui si affida, ancora oggi nel Terzo Millennio. Al di là della loro importanza, i dominatori di turno hanno dovuto, infatti chinare la testa di fronte al Santo e versare un tributo artistico  al suo Tesoro, che oggi supera in valore quello della Corona d’Inghilterra.

                                                                                                                     Eleonora Davide

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.