JUVENTUS – NAPOLI: 4-3. Il commento di Adriano Mongiello

Dal testone di due campionati addietro, al fallace rinvio dalla propria area di rigore, sembrano trascorse che poche ore, ma è tale l’immagine del gigante buono Koulibaly, che vedevamo abbracciare idealmente un intero popolo partenopeo, che si sentiva vicino allo scudetto, dopo la vittoria alla Stadium, lo abbiamo visto in ginocchio mentre più che imprecare cercava di scusarsi con lo stesso pubblico che in quegli stessi attimi non riusciva a capacitarsi dell’errore del migliore atleta azzurro degli ultimi campionati: per Il negretto senegalese è un destino beffardo che si prende ogni tanto gioco di lui. Infatti, mentre era  sull’altare dopo la rete mesa segno contro la Juve, la domenica successiva terminava la gara prima del termine, a causa di un’espulsione, e ne scaturiva la pesante sconfitta in quel di Firenze, abbandonando il sogno del tricolore; si ritrova, ma non per i tifosi, nella polvere, grazie a due prestazioni non esaltanti in questo avvio di campionato. Non è una condanna per il centrale difensivo più forte in Europa, ma, non esagerando,  anche nei restanti continenti, in quanto ha più di un’attenuante, a partire dall’aver iniziato la stagione agonistica, solo quindici giorni addietro, in virtù della partecipazione alla Coppa d’Africa, dove, sventura per Ancelotti e company, è giunto sino in finale, che tra l’altro non ha potuto giocare, per via della squalifica comminata per somma di ammonizioni.

Non bastasse la sconfitta in finale, il KK ha lasciato il segno, in negativo, nella gara più attesa dell’anno, in quello stadio che lo aveva visto trionfatore due tornei addietro, ma ciò che ha più sconvolto il tifoso partenopeo è stato il modo in cui ha messo KO il compagno Meret: lui che è sempre tempestivo nelle chiusure, è riuscito a non dare campo libero al portiere per poter intervenire (ed era nelle condizioni ideali) addirittura svirgolando la sfera, con quel sinistro che è uno dei suoi punti di forza.

Il messaggio che ha lasciato sui social sa tanto di rabbia, pervaso di scuse, legittime ed accettate, significativo per l’amore che nutre per la piazza, accorato come appello a non demordere, e sono mancate solo le lacrime che hanno accompagnato l’uscita dal campo, ma che sarebbero risultate stonate solcando un viso dove trionfava lo sguardo perso nel vuoto, più eloquente di altri gesti. Abbiamo notato in quello sguardo la stessa espressione che mostrò alla tv quando fu espulso in quel di Milano, durante la gara contro l’Inter di dicembre scorso, quando gli ululati razzisti lo colpirono al cuore e alla civiltà che ha sempre mostrato sia in campo che fuori. Un inciampo che non ne condizionerà il rendimento nel prosieguo del torneo, e che risulta frutto di una preparazione non al top, visto il ritardo con cui ha iniziato la stagione in Italia, e dall’affiatamento ancora non registrato con il nuovo compagno di retroguardia, Manolas.

I voti insufficienti riportati nelle pagelle dei quotidiani sportivi e non sono meritati ma non ne inficiano il valore assoluto. Se il periodo nero (nessuna allusione al colore della pelle) doveva passarlo, preferibile sia arrivato in principio: c’è tempo per rifarsi e per riaffermarsi ai massimi livelli. Forza KK !

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ADRIANO MONGIELLO

Giornalista. Ingegnere. Radiocronista sportivo per conto di emittenti radiofoniche con copertura regionale del segnale ( calcio – basket – pallavolo – nuoto – tennis ); redattore e lettore di notiziari radiofonici; telecronista sportivo; redattore e lettore di telegiornali per conto di emittenti televisive private, con bacino di ascolto a livello regionale (Campania); redattore ed inviato di cronaca sportiva e di politica , per testate giornalistiche nazionali; Direttore responsabile piattaforma on-line THE PROGRESS TIME.COM (giornale di economia e cultura internazionale ); Addetto stampa  per importanti manifestazioni nazionali di spettacolo e folklore.

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