Le donne e la cultura: Regine di carta

 

 

 

 06-03-2014

Mentre si approssima la festa delle donne, presso la Biblioteca Provinciale di Avellino si è svolto l’incontro Regine di carta.

Sono intervenute:

Marisa Anzalone –Bibliotecaria; Lia Tino  – Libraia e insegnante;Gaetana Aufiero – scrittrice; Donatella De Bartolomeis – editrice (Il papavero); Costanza Fiore insegnante; Ilde Rampino – insegnante e scrittrice; Eleonora Davide – giornalista e moderatrice.

Sono loro le Regine di carta della serata, e non per denotare la fragilità del materiale ma per testimoniare quanto la carta su cui sono scritti i libri sia stata ed è ancora importante nella loro vita, tanto da far sentire loro la necessità di esprimere questa condizione in un incontro tra “appassionate di cultura”.

Esse hanno portato il racconto della loro esperienza di vita in relazione alla cultura, e non sono così lontane dalla realtà, come ben sottolinea nel suo intervento introduttivo la padrona di casa: Marisa Anzalone, bibliotecaria di professione, ma amante dei libri per vocazione personale sin da bambina.

“Ago e penna” è la frase ideale per definire tutta la sua vita: interessi familiari, lavoro e libri. Sin da bambina le piaceva ascoltare e il racconto la aiutava a vivere meglio e oggi il suo impegno è quello di fungere da collante tra scrittura e vita vissuta, con lo scopo di non far sentire che i libri sono solo “roba vecchia” ed è un lavoro esaltante.

Lia Tino, insegnante e proprietaria di una libreria per bambini, che non a caso si chiama L’angolo delle storie, racconta che la sua vita è stata scandita da due momenti importanti quali quello dell’insegnamento e la libreria per ragazzi. Lia sottolinea cosa significhi la lettura e come sia importante avere consapevolezza nel leggere: significa abituarsi a individuare e distinguere i fatti dalle opinioni, le conoscenze dalle informazioni, leggere per interpretare e capire. La lettura è un mezzo per riuscire a superare la quotidianità e vivere e condividere esperienze che altrimenti non si potrebbero provare. Tramite la lettura diventiamo cittadini del mondo perché entrando in ciò che si legge ne diventiamo protagonisti.

Acquisire padronanza nel linguaggio è un procedimento lungo e difficile e diventa impossibile senza l’ausilio della lettura.

Ilde Rampino, insegnante e scrittrice, si considera una persone che tramite il suo lavoro di insegnante trasmette emozioni e sottolinea che gli studenti hanno bisogno di comunicare anche attraverso i libri, la cultura della parola. Solo così si può aprire il loro cuore perché di fronte a un computer loro sono abituati a comunicare con delle foto che possono spesso essere false e tendenziose mentre lo sguardo vivo e l’ascolto sono veri, sono reali e i ragazzi di oggi hanno necessità di essere ascoltati.

Si collega subito a questo discorso anche Donatella de Bartolomeis imprenditrice oggi, manager in passato. Una carriera di successo, quella passata, che però dava poco scopo alla sua vita. Sin da bambina lei ha preso esempio dai libri e tanti sono gli esempi di vita che chiunque può apprendere dai libri. Prima le piaceva leggere perché si immergeva totalmente in un mondo diverso, fantastico, bellissimo; poi, crescendo, ci si scontra di fronte a tante situazioni difficili e, allora, la lettura si trasforma in scrittura, un modo per sentirsi felici, liberi di esprimere tutto ciò che è nella mente e nel cuore.

 Eleonora Davide, che porta la sua esperienza di giornalista del nostro tempo, in cui da “regina” fa la tecnologia, riporta esempi di illustri giornaliste e scrittrici del passato per le quali non è stato per niente facile assumere ruoli e compiti svolti da soli uomini. Donne che hanno dovuto combattere per difendere e acquisire dei diritti che oggi sembrano scontati soprattutto alle nuove generazioni.

Le piace riflettere sul fatto che i nuovi modi di comunicare hanno il pregio di far interagire in tempo reale lo scrittore con il lettore costruendo un sapere che diventa “comune” utilizzando i mezzi dell’emancipazione del pensiero perché diventino nostro strumento, non viceversa. Ma, per non tradire la carta, sottolinea che il mondo digitale è solo un’altra faccia del foglio: quella che possiamo scrivere e riscrivere tutti insieme.

Gaetana Aufiero precisa il patrimonio di libri che conserva la biblioteca provinciale di Avellino e quanto sia importante inculcare la passione per i libri e della lettura ai giovani, ascoltare oralmente e rielaborare un testo è qualcosa che oggi a scuola si fa poco purtroppo. Racconta quanto sia stato importante per lei, bambina ancora inconsapevole, avere un foglio e una matita con cui si nascondeva sotto il letto di un ospedale e lì riusciva a superare i momenti difficili. Da allora ella ha avuto consapevolezza di sé e, nel tempo,avvicinandosi alle favole, alle storie anche ai racconti di vita vissuta ha appreso l’importanza fondamentale che ha la cultura nella personalità degli uomini.

Tutti gli interventi sono stati intervallati dalla lettura di alcune poesie tratte dal libro La gioia di scrivere di Szymborska, scelte e recitate amorevolmente da Costanza Fiore.

 Ognuna di esse, preferita dalla passione e da profonda consapevolezza, si è accostata al tema dell’intervento che l’ha preceduta rendendone ancora più significativo il contenuto.

Maria Paola Battista

 

 

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