L’uomo e le energie: Qi e MingMen
Due le mie grandi passioni: i libri e il soffio, l’energia, quell’energia che tutto permea.
Uno il valore che più conta per me: l’amore, quell’amore universale che ti consente di guardare il mondo (le cose del mondo) da un’altra prospettiva, tipica dei bambini, ti inonda lo sguardo d’incanto e ogni cosa diventa più bella, affascinante. Perché, lo si voglia ammettere o meno, è lo sguardo dell’osservatore a forgiare l’oggetto osservato e quando io osservo l’uomo non posso non immaginarlo come anello di congiunzione tra la terra e il cielo. Tutto vibra e anche noi siamo energia vibrante. Se restiamo in silenzio, immersi nella natura (mare o montagna), lontani dal caos e lanciamo lo sguardo lontano, senza focalizzarci su nessuna cosa in particolare, possiamo sentire questa energia che gli antichi cinesi chiamavano Qi.
Il Qi è tremolio, è pulsare, ondeggiare, è potenziale esplosione che, grazie al contenimento, diviene movimento. È armonia, ma è anche la più potente forza di cambiamento. Tutto muta e anche noi mutiamo perennemente, eternamente, incessantemente.
Siamo energia vibrante e quando questa energia smette di circolare nel corpo, il corpo muore.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la nostra energia vitale è posizionata tra i reni, un fuoco nell’acqua: il Ming Men, la porta del destino, l’energia essenziale che si attiva nel corpo, necessaria a ogni singolo organo, indispensabile per la vita. Possiamo immaginarlo come la fiammella di una candela che giorno dopo giorno si consuma fino ad esaurirsi e spegnersi. È il punto di incontro tra il Jing del Cielo Anteriore, la scintilla di vita, l’eredità energetica, data dalle energie della mamma e del papà al momento del concepimento e il Jing del Cielo Posteriore, il divenire delle energie nel corso della vita, energie che si sviluppano attraverso l’apporto di cibo, acqua e aria
È possibile bloccare il consumarsi di una candela? No!
È possibile però fare in modo che si consumi più lentamente. Come?
Attingendo ogni giorno dalle energie del Cielo Posteriore per preservare quelle del Cielo Anteriore, il che tradotto in termini facili facili vuol dire mangiare sano (scegliere i cibi non solo per i loro nutrienti, ma per il loro potenziale energetico), bere a sufficienza (acqua viva, purificata e preferibilmente caricata) e respirare bene.
Sembrerebbe la cosa più facile del mondo, ma in realtà quasi nessuno sa farlo.
IL CRISTALLO
Quarzo Ialino o Cristallo di Rocca
Incolore e trasparente; è la varietà di quarzo più diffusa. Nell’antichità si pensava fosse ghiaccio solidificato e gli sono stati sempre attribuite proprietà magiche: era utilizzato dai maghi per le sfere nelle quali leggevano il futuro. È un potente conduttore di energia che illumina chi lo possiede e purifica il campo energetico personale. È una riserva di vitalità, forza e resistenza. Se abbiamo la necessita di riequilibrare e potenziare il nostro Qi possiamo usare un cristallo di rocca grezzo o burattato. Dopo averlo purificato dalle memorie, dal ricordo delle sostanze e delle emozioni con cui è venuto in contatto e dopo averlo caricato, possiamo portarlo con noi. Se invece vogliamo usarlo in casa per aumentare le energie dell’ambiente scegliamo un quarzo ialino a punta, a obelisco o piramide.
Nella foto un quarzo ialino a cattedrale e uno burattato
IL LIBRO
Se penso alla scintilla vitale non posso non pensare al libro di Giuseppe Gimigliano “La luce di un nuovo inizio” ed. il Papavero. È la storia di cinque ragazzi dei nostri tempi, con le loro problematiche (immigrazione, disoccupazione, problemi adolescenziali), che si ritrovano a compiere un viaggio che, per una serie di strane coincidenze, nel pieno rispetto dei corsi e ricorsi storici, va ad intrecciarsi con il tragitto dei Re Magi. Un racconto ricco di colpi di scena e, pagina dopo pagina, ci si ritrova a compiere, inconsapevolmente, il proprio viaggio personale verso la luce di un nuovo inizio e ad attingere alla scintilla vitale Primordiale: la luce di Dio.
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