MIGRANTES, AD AVELLINO IL VIA AL BORGO DEI FILOSOFI

Il Borgo dei Filosofi è un festival di filosofia ideato dal professore Angelo Antonio Di Gregorio che si avvale della consulenza scientifica di Francesco Saverio Festa, docente di Storia della Filosofia Politica presso l’Università di Salerno.

Il Forum dei giovani di Avellino, in collaborazione con la direzione scientifica de ”Il Borgo dei Filosofi” e con il Teatro Carlo Gesualdo, si propone di realizzare la VII edizione della rassegna. Questa edizione, dedicata al tema delle migrazioni, ha visto una anteprima il 19 dicembre 2015, mentre una tre giorni di eventi si svolgerà i prossimi 15, 16 e 17 aprile. La settima edizione di quest’anno è dedicata a: Roberto Cordeschi, Nicolao Merker e Aniello Montano che a vario titolo sono stati protagonisti delle edizioni de “Il Borgo dei Filosofi”.

 

Il festival, che si rivolge non soltanto ad appassionati e cultori, ma anche alle giovani generazioni, coltiva la mission di sperimentare nuove forme di comunicazione e di fruizione della cultura, e una vision per cui la filosofia diventa al contempo un sapere specializzato ma anche accessibile, interessante, e strumentale alla decifrazione delle problematiche specifiche del proprio tempo. Avendo la consapevolezza che l’Irpinia ha bisogno di crescere utilizzando tutti i propri asset e facendo soprattutto riferimento alla formazione e alla cultura, si ritiene che soltanto attraverso manifestazioni come questa l’intero territorio potrà ulteriormente creare valore aggiunto. In questa prospettiva sono individuabili obiettivi a breve e medio termine, come: il miglioramento dell’immagine della località ospitante, l’incremento degli arrivi turistici e della spesa turistica in generale, la crescita del livello di attrazione delle risorse turistiche locali. Infine, si evidenziano gli obiettivi a lungo termine, come: la riconversione dell’immagine del luogo e il conseguente nuovo posizionamento, la crescita della notorietà della località, la destagionalizzazione, l’incentivo allo sviluppo delle infrastrutture e servizi, la valorizzazione delle risorse tangibili e intangibili. 

La scelta del tema trae origine dalle vicende politiche, sociale ed economiche dell’attuale scenario internazionale. L’ininterrotto afflusso di Migrantes impone una riflessione attenta e consapevole su cause e motivi di questo Esodo a dir poco epocale. L’Europa, un tempo colonizzatrice del resto del mondo, deve ora mutar vesti e abitudini per tentar di trasformarsi in terra d’accoglienza. Un compito improbo in quanto l’Europa, e con essa l’Occidente, sta scoprendo d’esser vulnerabile in tutti i sensi dinanzi a questa migrazione senza precedenti. La politica dei Paesi europei si è dimostrata debole, incapace di risposte incisive e definitive, mentre l’economia, sino a oggi il vero collante dell’unità continentale, sta subendo un ulteriore scacco dinanzi alla crescente difficoltà a far fronte a migliaia di uomini che fuggono da guerre, massacri, carestie e povertà in cerca di una stabilità di vita che un’economia dell’opulenza come quella dell’Occidente non sembra in grado di offrire immediatamente. L’Europa è andata in tilt in quanto comprende che non è in grado di poter offrire un proficuo periodo di pace e di stabilità non solo per produttori e consumatori tradizionali, ma ancor più per le nuove, inusitate figure di fruitori provenienti da terre assai lontane. Trattar di Migrantes diviene, allora, l’occasione per interrogarsi a fondo sull’identità e il futuro dell’Europa e dell’Occidente, ma pure dell’Oriente e del Sud del mondo, tornando a riflettere sulle possibilità di reciproca conoscenza e, quindi, di dialogo tra popoli diversi, portatori di culture distanti e sovente contrapposte, per considerarne finalmente le complesse manifestazioni politico-storiche, socio-economiche, etico-religiose. Non è un caso, pertanto, se questo tema venga oggi affrontato al momento della ripresa, dopo qualche anno di silenzio, del Borgo dei Filosofi. Infatti il Borgo è nato su balze e pendici dell’Appennino meridionale, in terre che son state per oltre un secolo terre di emigrazione sia verso le Americhe e l’Oceania, sia verso il Nord Europa, sia infine verso il Settentrione d’Italia. L’intero Mezzogiorno è stato coinvolto per tanti lustri in un processo migratorio di ampia portata che ha segnato non poco il destino delle genti meridionali. Ora è giunto il tempo di far tesoro di questa complessa, a tratti dolorosa, esperienza specialmente nell’accoglienza e nell’accettazione di popolazioni fortemente distanti per tradizioni, usi e costumi, depositarie di dottrine etico-religiose altre e diverse da quelle che hanno costruito l’Europa e l’Occidente, e quindi non facilmente disponibili a un’immediata integrazione che sovente -ai loro occhi- sa tanto di mero assorbimento. E’ quel che ha tentato sinora di dimostrare l’ospitalità della popolazione di Lampedusa e di qualche altro paese meridionale, come pure la prima accoglienza delle genti austro-germaniche. Qui sta l’autentica sfida: è possibile rifondare l’Europa, in termini di diritti politici, civili e sociali, insieme con profughi e migranti creando un contesto del tutto nuovo rispetto a quello sinora consolidato? 

La I^ edizione (2006), dedicata al tema “Condizione umana e ambiente: per un’etica del buon vivere”, ha visto la presenza, tra gli altri, di Aldo Masullo, Eugenio Mazzarella, Aniello Montano, Marco Tarchi, Vincenzo Vitiello. Alla II^ edizione (2007), sul tema “Identità e territori”, hanno preso parte prestigiosi pensatori stranieri quali Tzvetan Todorov e Imre Toth. Al problema del rapporto tra Individuo e comunità è stata dedicata la III^ edizione (2008), alla quale hanno partecipato figure del calibro di Zygmunt Bauman, Erwin Bader, Nicolao Merker, Massimo Donà. Liberté, Egalité, Fraternité è stato il titolo della IV^ edizione (2009), anch’essa palcoscenico di ben 25 prestigiosi intellettuali italiani e stranieri quali, ad esempio, Gianni Vattimo, Salvatore Natoli, Lia Formigari, Luisa Muraro, Michel Onfray, Giorgio Bouchard, Alain de Benoist. Al problematico rapporto Comunità e/o società è stata dedicata la V^ edizione (2010), con interventi di personalità quali Franco Cardini, Mariano Ernesto Ure, Adriano Fabris, Biagio de Giovanni. Homo, machina: la mente e l’intelligenza è il suggestivo titolo della VI^ edizione (2011). Edoardo Boncinelli, Alberto Oliverio, Giuseppe Girgenti, Roberto Cordeschi, Gilberto Corbellini, Barbara Continenza, sono stati alcuni dei pensatori e degli scienziati che vi hanno partecipato. Gli incontri de “Il Borgo dei Filosofi” sono stati ospitati, oltre che a Avellino, nei numerosi e incantevoli paesi e borghi della Comunità montana ”Terminio-Cervialto” e di altre zone dell’Appenino irpino. 

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