Pensieri sparsi in cerca d’autore, 8° capitolo

8° capitolo, Partirò per l’America

Al mattino rapida colazione caffè, biscottino e centrifuga. Rebecca era già andata via.  Raggiugo rapidamente l’azienda ed incontro John.

“Allora?”

“Parto.”

“Prendi accordi con Ginny e fai le tue richieste, Ok?” Un appartamentino immerso nel verde, clima asciutto e buona esposizione. Una minicar, una bicicletta ed una moto, leggera e maneggevole. Parto venerdì.

In aereo il pensiero si fissò sulla colazione. Rebecca aveva preparato la mia colazione preferita. Gli occhi tradivano un non so che di colpa. Solo un istante. Distolgo la mente da questi pensieri e mi guardo intorno. Uomini in maniche di camicia e cravatta. Donne in tailleur professionale. Tutti a smanettare. Cellulari, documenti, tablet. Alla ricerca di sistemi per fare business. Accrescere le proprie sfortune di qualche altra milionata. Sub prime, derivati. La crisi della filiera industriale. Un tempo l’imprenditore investiva il capitale. Gli operai producevano ed avevano uno stipendio con il quale riuscivano a vivere decentemente. Ognuno lavorava per produrre e non per consumare. L’avanzare della tecnologia, l’insipienza di Stato e sindacato, il lavoro a basso costo dei paesi emergenti. E così si scoprì la finanza, peraltro creativa. Ricordo le file di poveri cristi, comperare cento azioni di questo o di quello. Ed i media ti secutavano. Non più informazione ma venditori di fumo. Tutti pensavano di divenire dei Paperoni. Carta e solo carta. Baumann previde la situazione attuale. La società liquida. Io azzarderei gassosa. La morte è la paura primordiale dell’umanità. La paura è utile alla nostra esistenza. Sull’orlo di un burrone, giustamente arretriamo.

Accendendo il camino, facciamo attenzione a non bruciare le mani. La letteratura è piena di personaggi votati alla ricerca dell’immortalità. Immaginate che noia. Avere tutto. Baumann, intelletto anodino e schivo, tratta in modo esaustivo l’argomento. E predice la situazione che oggi incombe. La metapaura, paura della paura, si evolve nel tempo. E le paure cambiano. Sempre Baumann fa notare che i nostri progenitori avendo sete, bevevano alla prima polla. Oggi, invece, si va al supermercato. Si acquista una bottiglia di acqua in plastica. Come l’acqua è commercializzata, così oggi si commercializzano le paure. Ed una classe politica becera ne fa merce, come qualunque prodotto, diviene un prodotto di consumo. D’altra parte anche il nostro Gianbattista Vico teorizza che le società si sviluppano secondo un criterio rodato. Tempo degli dei. Tempo degli eroi. Tempo degli uomini. Poi si ricomincia. Coazione a ripetere.

Pensavo, sorridendo, ai famosi pacchi di Forcelle di gioventù. Anche allora capitava il credulone, affascinato dalla possibilità di fare l’affare. Identica dinamica, diverso il cavallo di Troia. Umanità drogata. Decisamente meglio lo spinello delle occupazioni universitarie. Passava di mano in mano, alla fine era stato baciato da tanta gioventù, gli ultimi tiri, con le mani tenute a coppa, si facevano con lo spillo. Si socializzava così, parlando incessantemente. Chitarre, vini, canti, ragazze e la sensazione di avere il mondo sul palmo della mano. Illusi.

A poco a poco scivolai in un sonnellino gratificante che fu interrotto dalla voce che annunciava l’arrivo. Mi stiro le giunture e, raccogliendo la borsa fatta da un artigiano un secolo fa, sbarcai. Giornata splendida, vento secco e l’America tutta per me. L’avevamo odiata.

Accolto dal solito cartello, un vivace giovanotto mi indica una vettura presidenziale e via. Sprofondato nei sedili, guardavo intorno una umanità in continuo movimento. Il famoso moto perpetuo. La mente mi portò a Francesca. Non sapeva e mi gustai la sorpresa. La vettura si ferma sul vialetto di un villino immerso nel verde, con il garage esterno e di una gradevole tonalità di ocra. Il giovine mi comunica che sono atteso l’indomani da Johnny e, solo, entro.

Nando Percopo

Nando Percopo

Nasce ad Avellino il sette marzo 1945. Laurea in Ingegneria al Politecnico di Torino. Naia e lavoro da ingegnere industriale e imprenditore e amministratore di una società di consulenza aziendale. Irrequieto, va dove lo porta il cuore. Si definisce fondamentalmente umanista eclettico, ama i classici e vola con la fantasia. Gira il mondo ma ha nel cuore l’Irpinia. Ama dipingere, restaurare mobili, scrivere.

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