PROTESTA DEI CONSERVATORI. TRONCON, «SEGNALI DI APERTURA DAL GOVERNO»

CONTINUA L’AGITAZIONE DEGLI ISTITUTI MUSICALI ITALIANI CHE CHIEDONO RISPOSTE AL MINISTRO GIANNINI CON ALTRE INIZIATIVE DA METTERE IN CAMPO 

La protesta dei conservatori italiani continua, con il rammarico della scarsa attenzione dedicata dal governo ai problemi dell’alta formazione musicale. La questione che ha “chiamato alle armi” tutti gli istituti di formazione musicale superiore riguarda la mancanza di regolamentazione del Decreto n. 508 del 1999 che ha lasciato una serie di misure in sospeso. (vedi DA NORD A SUD VIAGGIA ALL’UNISONO LA PROTESTA DEI CONSERVATORI).  

I direttori non si arrendono e, in attesa di un incontro con il capo dipartimento della formazione superiore e della ricerca di cui fa parte il reparto Afam – Alta formazione artistica e musicale – formulano un’altra mozione, datata 11 marzo che si aggiunge a quella del 13 febbraio scorso e il cui testo recita «La Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica riafferma che la docenza di conservatorio è analoga a quella universitaria, vista la specializzazione professionale e artistica prevista dalla legge, nonché l’equipollenza dei percorsi e dei titoli di studio tra AFAM e università. Si chiede pertanto con vigore che, nell’ambito della riduzione dei comparti del pubblico impiego, si tenga conto della specificità sopra dichiarata e che tale docenza venga equiparata allo stato giuridico universitario».

Abbiamo chiesto al direttore del Conservatorio “Domenico Cimerosa” di Avellino, Carmine Santaniello, in prima linea in questa protesta, insieme ai suoi colleghi, quali sono gli sviluppi della questione. «Invece di ricevere risposte alle nostre richieste, rischiamo ora di essere inseriti ancora nel comparto scuola. Per questo abbiamo deciso di continuare la lotta ponendoci in disobbedienza civile nei confronti del ministero, cui non concederemo la disponibilità al Premio Nazionale delle Arti, oggi Premio Abbado, per il quale, tra parentesi attendiamo ancora i rimborsi. Avellino per tre edizioni è stata selezionata come sede per la sezione di Musica Elettronica e Nuove Tecnologie del Premio, ma pare che sia necessario compiere gesti concreti, creare un disagio, per ricevere attenzione». Ma anche altre forme di disobbedienza sono state previste dalla conferenza dei direttori, come il rifiuto a prendere parte alla presidenza delle commissioni dei concorsi a cattedra.

Il presidente della conferenza dei direttori, Paolo Troncon, direttore del Conservatorio di Castelfranco Veneto “Agostino Steffani”, si dichiara più fiducioso nei confronti del governo, pur riconoscendo i «ritardi che interessano sia  i grandi temi, trattati nella mozione di febbraio, per i quali riconosciamo tempi di risoluzione più lunghi, che quelli non principali ma urgenti, che richiedono risposte immediate. Primo tra tutti quello del riconoscimento dello status dei docenti che, nonostante insegnino da anni in corsi di studi di livello universitario, si vedono riconosciuta una appartenenza al reparto scuola, che comporta anche una formulazione contrattuale diversa; ma noi direttori oggi non stiamo a chiedere denaro, piuttosto l’applicazione della riforma. Tuttavia segnali di apertura si intravedono nella convocazione ad un incontro da parte del capo dipartimento Mancini per la settimana prossima. Speriamo di ottenere in quella sede risposte alle nostre domande. Su altri temi, anche essi urgenti, quali quello del biennio ordinamentale, abbiamo avuto assicurazione che le risposte arriveranno entro maggio». Nel frattempo anche Troncon conferma la necessità di mettere in campo azioni di forza come quella che lui chiama “sciopero bianco”.

Tante sono, tuttavia, le questioni irrisolte del sistema della formazione musicale in Italia, che testimoniano disinteresse e disaffezione della politica verso una delle risorse che ci ha resi e ci rende ancora noti e amati nel mondo.

Eleonora Davide

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