ROSSI METTE TUTTI IN RIGA. LORENZO, EROICO QUINTO POSTO AD ASSEN.
Ad Assen, in Olanda, sul tracciato che era considerato un tempo, prima delle modifiche subite, “l’università della MotoGP”, Valentino Rossi torna a vincere dopo 3 anni di digiuno, precedendo Marquez (Honda), secondo, e Crutchlow (Tech 3), terzo…
Il Dottore ha condotto una gara perfetta, “monumentale” per come ha saputo gestirla. Dal secondo giro, dopo una ottima partenza, si è messo in testa al gruppetto formato dalle due Honda (Pedrosa e Marquez) e da quel momento in poi, ha tirato giù tempi da qualifica e ha guidato con la classe dei vecchi tempi, disegnando linee e traiettorie alla “Rossi”, insomma. Alla faccia di chi lo dava per “bollito” anzitempo, Rossi trionfa nel circuito, quello di Assen, che condivide con il Dottore un amore reciproco: qui Rossi vinse la 100° gara in carriera e qui torna alla vittoria (era dall’ottobre 2010, in Malesia, che non saliva sul gradino più alto del podio), una vittoria fondamentale per come è venuta: è migliorato nelle qualifiche (partiva 4°); ha fatto subito ottimi tempi in gara, mentre nelle gare precedenti la sua M1 tardava un po’ ad entrare in ritmo; ma soprattutto ha più fiducia nei suoi mezzi, come dimostrato dal sorpasso al cardiopalma su Pedrosa al secondo giro.
Rossi precede un Marquez “acciaccato”, con la frattura del mignolo della mano destra, occorsagli durante le seconde prove libere, e Cal Crutchlow (Yamaha Tech 3), terzo e con il rammarico di aver sbagliato nell’attacco all’esordiente spagnolo della Honda all’ultimo giro, frenando troppo tardi e rischiando di gettare all’ortiche il podio. Il britannico lamenta gli stessi problemi di Rossi degli scorsi gran premi: la Yamaha nei primi giri non spinge come dovrebbe. Quarta posizione per uno sbiadito Pedrosa, che come al solito era partito “a razzo” (da quinto in griglia a primo subito dopo la partenza), ma che poi si è un po’ spento, “sverniciato” in successione da Rossi, Marquez e Crutchlow.
Merita soltanto applausi la quinta posizione di Jorge Lorenzo: non doveva neanche correre per via dell’incidente, nelle prime libere, che gli aveva fratturato la clavicola, ma in tempo record si è operato a Barcellona nella notte tra giovedì e venerdì, poi via su un aereo, direzione Assen, “per rimanere accanto alla squadra” (dichiarazione ufficiale di circostanza) e nel sabato di gara, senza aver partecipato alle qualifiche, il via libera del reparto medico: può correre. Lorenzo non solo è sceso in pista con una clavicola fratturata ma ha compiuto una rimonta (dalla 12° alla 5° posizione) che sa di miracoloso. Chiamatela come volete: follia, incoscienza: insomma, ingredienti di base per un pilota di MotoGP.
Sesta posizione per Bradl, con l’Honda satellite gestita da Lucio Cecchinello, che però ha mostrato passi indietro rispetto al venerdì di qualifiche (partiva secondo dalla griglia). Niente di nuovo per le Ducati ufficiali, decimo Dovizioso e undicesimo Hayden, a circa 30 secondi di distacco dal primo (Rossi): ennesima stagione da accantonare, dopo le ultime due.
Il GP d’Olanda si porta dietro di sé novità e dati significativi: in primo luogo Lorenzo, che sembrava destinato ad un lungo stop e che invece è già in grado non solo di correre ma anche di stare tra i primi 5-6; in secondo luogo, Rossi che potrebbe recitare un ruolo di primo piano nel corso della ancora lunghissima stagione di MotoGP (non siamo neanche alla metà); infine Pedrosa che sperava di recuperare molti punti ad Assen su Lorenzo, ma che in realtà ora è solo a +9 in classifica generale sul maiorchino della Yamaha. Il prossimo appuntamento è in Germania, al Sachsenring, dove c’è da credere che Rossi proverà a tenere a bada i “ragazzini terribili” spagnoli e a far suonare quell’inno italiano che da troppo tempo mancava nella cerimonia del podio.
Francesco Medugno
Di seguito i risultati del GP d’Olanda:
1 Valentino ROSSI ITA Yamaha Factory Racing Yamaha 171.0 41’25.202
2 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 170.9 +2.170
3 Cal CRUTCHLOW GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 170.7 +4.073
4 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 170.5 +7.832
5 Jorge LORENZO SPA Yamaha Factory Racing Yamaha 170.0 +15.510
6 Stefan BRADL GER LCR Honda MotoGP Honda 169.1 +27.519
7 Alvaro BAUTISTA SPA GO&FUN Honda Gresini Honda 168.9 +31.598
8 Aleix ESPARGARO SPA Power Electronics Aspar ART 168.8 +32.405
9 Bradley SMITH GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 168.7 +33.751
10 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 168.7 +33.801
11 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 168.7 +34.371
12 Randy DE PUNIET FRA Power Electronics Aspar ART 167.1 +57.674
13 Andrea IANNONE ITA Energy T.I. Pramac Racing Ducati 166.9 +1’01.424
14 Michele PIRRO ITA Ignite Pramac Racing Ducati 166.9 +1’01.561
15 Karel ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing ART 166.7 +1’04.426
16 Danilo PETRUCCI ITA Came IodaRacing Project Ioda-Suter 166.3 +1’11.114
17 Colin EDWARDS USA NGM Mobile Forward Racing FTR Kawasaki 166.0 +1’15.249
18 Claudio CORTI ITA NGM Mobile Forward Racing FTR Kawasaki 165.4 +1’24.884
19 Yonny HERNANDEZ COL Paul Bird Motorsport ART 165.3 +1’25.854
20 Hector BARBERA SPA Avintia Blusens FTR 165.3 +1’25.978
21 Bryan STARING AUS GO&FUN Honda Gresini FTR Honda 165.3 +1’26.256
22 Michael LAVERTY GBR Paul Bird Motorsport PBM 165.3 +1’26.610
23 Ivan SILVA SPA Avintia Blusens FTR 164.5 +1’38.173
Non classificato
52 Lukas PESEK CZE Came IodaRacing Project Ioda-Suter 161.6 16 Giri
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