DAD, la parola ai bambini

Ormai è quasi un anno che la scuola, almeno in Campania, è chiusa. Nel paese, come sempre ci si divide sull’opportunità e/o la necessità di non rinunciare ad un tassello fondamentale per la formazione dell’essere umano, soprattutto in tenera età. Si è detto di tutto e il contrario di tutto, lo hanno fatto persone esperte del settore, pediatri, psicologi, insegnanti, e genitori, improbabili opinionisti tra chi la scuola la vive in modo diretto e chi no.  La voce non è unanime, ma di fatto si è fatto poco in questi mesi per garantire la scuola efficiente e sicura. Ma si sa la scuola porta con sé un’organizzazione molto più vasta, smuove migliaia di persone e i mezzi di trasporto non garantiscono il distanziamento, così le classi numerose ed allora invece di incidere ed aggiustare il tiro auspicabile anche in tempi da tregua del virus, si è optato per tagliare la testa al toro estirpando il problema alle radici: si chiude! E allora comitati genitori e insegnanti a favore della riapertura e altri a favore del contrario. Ci sono le solite colpevolizzazioni verso chi pensa alla scuola come un ‘parcheggio’ senza riflettere che la organizzazione familiare con due genitori che lavorano conta sulla scuola con funzione anche di delega nella formazione e socializzazione del proprio figlio. Allora fiumi di parole anche del calibro di Recalcati che focalizza l’attenzione su un’esperienza frustrante, ma allo stesso modo formativa per i ragazzi a cui non può essere lasciata l’idea di esserne vittime. Ma in realtà i ragazzi hanno il diritto sacrosanto e civico e morale di ribellarsi ad un paese che non ritiene la scuola una priorità. Spaventerebbe più un atteggiamento passivo di accettazione di decisioni prese da una generazione di adulti che non pensa a lunga gittata e che sta prospettando un futuro che ai giovani appartiene.

La soluzione è in una scuola a distanza con le solite sigle fuorvianti DAD DDI, in pratica un surrogato di scuola attraverso videolezioni che chi teme la riapertura cerca pure di esaltare. Il sapere passa con ogni mezzo, certo questa esperienza, questo compito di realtà non comprometterà la crescita dei ragazzi, li ha solo deprivati di un anno di convivialità tra pari di socializzazioni, di sguardi senza filtri elettronici, di chiacchiere, bisbigli, primi amori per quanto anche la DAD non potrà eliminare un rapporto relazionale che si era già consolidato in presenza. E allora una volta tanto cosa ne pensano loro i bambini che vivono in prima persona questa esperienza?

Ecco le testimonianze di un gruppetto di alunni di una scuola primaria

«Inizialmente‌‌ ‌pensavo‌ ‌che‌ ‌la‌ ‌didattica‌ ‌a‌ ‌distanza‌ ‌non‌ ‌fosse‌ ‌un‌ ‌grande‌ ‌problema,‌ ‌ma‌ ‌oggi‌ ‌so‌ ‌per‌ ‌certo, in‌ ‌prima‌ ‌persona, quali‌ ‌sono‌ ‌i‌ ‌vantaggi‌ ‌e‌ ‌gli‌ ‌svantaggi, della‌ ‌didattica‌ ‌di‌ ‌stanza:‌ innanzitutto ‌la‌ ‌scuola‌ ‌online‌ ‌non‌ ‌può‌ ‌sostituire‌ in‌ ‌tutto ‌‌una‌ ‌relazione‌ ‌in‌ ‌aula‌ ‌in‌ ‌cui‌ ‌le‌ ‌maestre‌ ‌e‌ ‌i‌ ‌miei‌ ‌compagni‌ ‌comunicano, con‌‌ ‌gli‌ ‌sguardi‌ ‌e con‌ ‌l’incontro‌ ‌fisico. I‌ ‌vantaggi‌ ‌della‌ ‌didattica‌ ‌di‌‌stanza sono‌ ‌molti‌, ‌tra‌ ‌cui la‌ ‌possibilità‌ ‌di‌ ‌partecipare‌ ‌alle‌ ‌lezioni‌ ‌anche‌ ‌se‌ ‌sei‌ ‌malato o‌ ‌anche‌ ‌quando‌ ‌le‌ ‌condizioni‌ ‌meteorologiche‌ ‌non‌ ‌permettono‌ ‌di‌ ‌andare‌ ‌a‌ ‌scuola, e‌ ‌‌infine ‌‌ ‌lo‌ ‌sviluppo‌ ‌della‌ ‌tecnologia‌ ‌sia‌ ‌da‌ ‌parte‌ ‌degli‌ ‌studenti‌ ‌e‌ ‌delle‌ ‌maestre. ‌ ‌

Per‌ ‌quanto‌ ‌riguarda‌ ‌‌gli‌ ‌‌svantaggi‌ ‌possiamo‌ ‌dire‌ ‌che‌ ‌molti‌ ‌bambini‌ ‌non‌ ‌riescono‌ ‌a‌ ‌partecipare‌ ‌alle‌ ‌lezioni‌ ‌online‌ ‌perché‌ ‌non‌ ‌hanno‌ ‌la‌ ‌linea‌ ‌internet‌ ‌a‌ ‌casa, ‌ ‌oppure‌ ‌perché‌ ‌non‌ ‌hanno‌ ‌un‌ ‌tablet‌ ‌o‌ ‌il‌ ‌computer‌ ‌per‌ ‌partecipare‌ ‌alle‌ ‌lezioni‌ ‌e molti‌ ‌bambini‌ ‌a‌ ‌casa‌ ‌non‌ ‌hanno‌ ‌l’aiuto‌ ‌dei‌ ‌genitori‌ ‌per‌ ‌svolgere‌ ‌le‌ ‌video-lezioni. ‌

Dal‌ ‌mio‌ ‌punto‌ ‌di‌ ‌vista‌ ‌preferisco‌ ‌stare‌ ‌in‌ ‌classe‌ ‌con‌ ‌i‌ ‌miei‌ ‌compagni‌ ‌e‌ ‌le‌ ‌maestre‌ ‌. Vorrei‌ ‌tanto‌ ‌tornare‌ ‌alla‌ ‌normalità‌ ‌abbracciando‌ ‌le‌ ‌mie‌ ‌maestre‌ ‌e‌ ‌i‌ ‌ ‌miei compagni.» Delia

La mia esperienza sulla didattica a distanza ha, in questo momento, degli aspetti positivi e degli aspetti negativi: gli aspetti positivi sono: per prima cosa, quando non mi sento molto bene perché non perdo le ore di scuola visto che non devo uscire di casa per partecipare. Un altro aspetto positivo è che non devo correre per arrivare puntuale e adesso sono pronto addirittura un’ora prima e ho tempo di messaggiare con i miei compagni. Poi l’altra cosa che mi piace è scrivere con la tastiera e anche esercitarmi con il computer per collegarmi alla lezione, mandare i compiti, cercare il materiale su Classroom ecc. 

Gli aspetti negativi sono per me altri tre: la maggior parte delle volte va male la mia connessione, quindi, va a scatti e non sento tutto bene o non si apre il microfono… Poi altri aspetti che non mi piacciono sono che ci si diverte meno con i compagni e stare troppo davanti al computer non fa bene. Spero di tornare presto a scuola e divertirmi con i miei amici e le maestre come abbiamo sempre fatto.» Federico

«La mia esperienza della Dad è sempre stata gradevole psicologicamente, quello che conta è studiare non il luogo. Perché a noi sicuramente il luogo non ci abbatterà e non smetteremo di allenarci nello studio. Per me la Dad è un vantaggio elettronico per avviare una riunione che ci permette di incontrarci per studiare. La Dad non è solo studio ma anche divertimento, allegria e compagnia, un mix di emozioni. Questo vantaggio elettronico ci permette di fare tutto, anche di recitare. A Dicembre si svolgerà l’Open day della storia famosissima di Dedalo e Icaro. Sono emozionatissima e con tanta adrenalina. Perché sono molto timida ad interpretare la mia parte davanti a tutti ma ci divertiremo lo stesso. Ci divertiremo molto, perché è la prima volta a distanza, ma sono sicura che ce la faremo. Spero di tornare in presenza anche se con la Dad mi sono divertita molto e spero di rivedere presto i miei compagni! In bocca al lupo per noi!!!» Morena

«L’anno 2020 ormai si può definire l’anno da ricordare come: l’anno del covid 19, l’anno della pandemia e della Dad, cioè la didattica a distanza.

Infatti noi bambini, oltre che a fare enormi sacrifici come stare a casa senza uscire, abbiamo anche dovuto adattarci alle nuove regole e imparare a studiare da casa.

Di certo all’inizio non è stato facile perché non ci capivo nulla ma, ci possiamo ritenere fortunati perché grazie alla tecnologia di oggi e l’aiuto delle maestre, stiamo comunque riuscendo a studiare.

Ovviamente non si può paragonare alla vera e propria scuola, ma cerchiamo di metterci tutto il nostro impegno. Sicuramente non vedo l’ora di tornare a scuola, di incontrare i miei amici, le mie maestre e di vivermi la scuola come ero abituata. Certo che il punto positivo è stato quello di avere una nuova opportunità per conoscere nuovi metodi di studio, cose che non avrei mai immaginato che potessero mai accadere. Oggi sono più ottimista perché so che stanno sperimentando vaccini per distruggere questo brutto virus. Il mio pensiero affettuoso è rivolto a tutti i medici e alle persone che soffrono.» Ludovica

«All’inizio date le conseguenze COVID, e scuole chiuse, le insegnanti ci riferirono la didattica distanza, cioè studiare tramite computer. 

I primi giorni mi sembrava quasi un gioco da scoprire, stare a casa con tutte le nostre comodità, e usare la tecnologia per studiare e comunicare con insegnanti. 

Passati mesi ho capito che la DAD continuerà e non per poco.

Le prime volte mi incuriosiva e affascinava molto, ma ora mi inizia a pesare il pensiero di non vedere i miei amici e insegnanti per ancora altro tempo. 

La particolarità della didattica a distanza é che non la viviamo come in aula, perché in classe abbiamo modo di esprimerci, di lavorare, riunirsi, scherzare in forme diverse, anche solo una espressione vocale è molto più piacevole viverla in presenza, che invece trascorrerla avanti uno schermo. La DAD spero sia solo momentanea e che al più presto potremmo ritornare alla nostra normalità in classe e concludere un anno scolastico migliore per tutti.  Federica

«Quest’anno scolastico è stato per me un inizio molto difficile, perché la mia classe, dopo sette mesi di assenza, è stata una delle prime a fare la didattica a distanza a causa di un amico positivo, per me è molto difficile farla perché mi mancano i miei amici, le maestre e tutto. Ci sono giorni davvero difficili dove seguire una lezione diventa molto stancante, poi ci sono giorni che è anche divertente, specialmente quando dobbiamo ripetere le parti assegnate per un racconto che dobbiamo preparare per l’Open day.Ma ci sono giorni che mi manca tanto stare in classe, studiare e, perché no, anche farmi tante risate con i miei amici e le maestre.Spero che tutto questo passi al più’ presto per tornare tutti insieme e magari fare la didattica a distanza solo in caso di emergenza. Voglio tornare a scuola!!» Michele

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.