DE CHIRICO E FERRARA. LA MOSTRA

A partire dall’autunno del 2015 la Fondazione Ferrara Arte e la Staatsgalerie di Stoccarda, in collaborazione con l’Archivio dell’Arte Metafisica, presenteranno un’importante mostra che intende far rivivere la nascita e  le ricadute che le opere realizzate dall’artista tra il 1915 e il 1918 nella città estense ebbero sull’arte italiana. Quando l’Italia entrò nella prima guerra mondiale, De Chirico e suo fratello Alberto Savinio lasciarono Parigi, si arruolarono nell’esercito italiano e, alla fine del giugno del 1915, furono mandati a Ferrara per prestare servizio militare. Il soggiorno ferrarese determinò cambiamenti profondi rispetto al periodo precedente, tanto nel modo di dipingere che nei temi che ne ispirarono i capolavori. Travolto da un’ondata di romantica commozione di fronte alla bellezza di Ferrara e al ritmo sospeso della vita cittadina, De Chirico diede vita a un mondo irreale popolato di meraviglie: piazze fuori dal tempo immerse in tramonti fantastici e stanze segrete dalle prospettive vertiginose fanno da sfondo agli oggetti misteriosi scoperti nelle peregrinazioni tra i vicoli del ghetto, o diventano il palcoscenico su cui recitano manichini da sartoria e personaggi muti e senza volto. Sulle tele, che si accendono di un cromatismo intenso, compaiono scorci di palazzi, fabbriche, carte geografiche militari, strumenti da disegno e misurazione, ma anche dolci e forme di pane tipici della tradizione locale. Nella poetica metafisica tutti questi elementi, isolati dal loro contesto e accostati tra loro senza precise gerarchie, rivelano nuovi significati e segrete liaisons che suscitano nello spettatore un corto circuito percettivo.

Fu presso l’ospedale psichiatrico Villa del Seminario che l’artista conobbe Carlo Carrà e iniziò a chiamare la propria pittura “metafisica”, e furono i quadri qui concepiti dai due pittori, vere e proprie icone della modernità, a esercitare una profonda influenza sugli artisti italiani ma anche d’oltralpe. Tra il 1918 e il 1919, Giorgio Morandi dipinse un ristretto numero di nature morte, dove compaiono elementi tipici dell’iconografia metafisica come le teste di manichino e gli oggetti del quotidiano. Filippo de Pisis, invece, fra i primi a Ferrara a stringere un sodalizio con De Chirico, pur non avendo mai aderito alla metafisica, inserì nelle sue opere precisi riferimenti ai quadri ferraresi dell’amico, riscontrabili soprattutto nelle tele che realizzò a Parigi negli anni Venti. Nel dopoguerra si assistette in tutta Europa a una diffusione capillare dei temi dechirichiani: artisti del calibro di Man Ray, Raoul Hausmann e George Grosz, fino a René Magritte, Max Ernst e Salvador Dalí dipinsero alcune straordinarie opere influenzate proprio delle iconografie che De Chirico realizzò a Ferrara.

La pittura di De Chirico a Ferrara

 

DE CHIRICO A FERRARA, 1915-1918. Pittura metafisica e avanguardie europee

Ferrara, Palazzo dei Diamanti

14 novembre 2015 –28 febbraio 2016

Mostra a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalla Staatsgalerie Stuttgart

Orari di apertura

Tutti i giorni 9.00 – 19.00

Aperto anche 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio

Biglietto d’ingresso

Intero: euro 11,00

Ridotto: euro 9,00

Informazioni e Prenotazioni Mostre e Musei

tel. 0532 244949

diamanti@comune.fe.it www.palazzodiamanti.it

 Danilo Uccello

 

 

 

 

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