Giocare a regola d’arte. La mostra al Mann di Napoli

Al MANN è in scena una mostra insolita: ‘ Giocare a regola d’arte ’ tra antico e contemporaneo a cura di paolo Giulierini ed Ermanno Tedeschi visitabile fini al giugno 2022. Di depositi del museo riprendono vita circa cinquanta reperti che interagiscono con giocattoli e creazioni d’arte contemporanea. Sei sono le sezioni: infanzia, fanciullezza, il gioco semplice, i giochi che fanno crescere, i giocattoli, i giochi che fanno diventare grandi. Il legame tra reperti antichi e i loro corrispettivi attuali è la linea che segue il percorso dell’originale mostra.

Il gioco accompagna la nostra crescita e per fortuna non ci abbandona mai. Attraverso l’esperienza del gioco si fissano emozioni, ricordi indelebili che restano impressi nella vita interiore dell’adulto poi. Sin dai tempi più antichi, il travestimento è stato uno dei giochi più coinvolgenti: dare spazio alla fantasia, al sogno, all’ immaginazione. Alcuni affreschi di epoca romana attestano questa pratica tra gli amorini che cercano di spaventare i propri amici indossando maschere grottesche o comiche, altri raccontano i giochi di sempre dal nascondino all’aquilone.

 Il Museo Archeologico inserisce tra le opere d’arte, reperti giocattoli antichi e moderni in un filo di continuità che ha accomunato l’infanzia di tutti i tempi.

Un progetto del 2019 ‘Il gioco è vita, il gioco è memoria, il gioco è arte ’ a testimoniare quanto le attività ludiche e artistiche assumano un valore formativo.

Il gioco caratterizza la traduzione culturale, la memoria da tramandare di generazione in generazione. Il gioco che rientra nei diritti sacrosanti del fanciullo aiuta a crescere, ad aprire la mente ad imparare divertendosi. Nell’antica cultura romana, l’infanzia era considerata come una fase da superare al più presto per prendere parte attiva alla vita sociale, col tempo invece l’infanzia ha assunto un valore indelebile dà l’imprinting a ciò che saremo. Il gioco di oggi sembra essere smaterializzato trasportando i bambini di oggi in un mondo irreale con un limitato uso delle mani, ma nella storia il gioco è stato sempre semplice spontaneo che metteva in atto la fantasia del bambino che utilizzava la realtà che lo circondava vivendola come un gioco. In questa mostra i giochi di latta interagiscono con le statuette antiche in terracotta, stesso materiale per le marionette. I primissimi giochi elettronici, le Barbie degli anni ’50, Il giocattolo nel tempo si evolve di pari passi con la tecnologia, ma ciò che accomuna gli uomini e donne di tutti i tempi è l’irrefrenabile voglia di giocare, da piccoli e anche da un po’ più grandi. Dalle semplici pietre come oggetto di gioco a sofisticati giochi tecnologici di oggi per poi ritornare a passatempi ludici in età avanzata come le bocce, il gioco a carte. Il fascino del gioco parte dal fatto che non è indotto o un obbligo, ma scaturisce dalla libera scelta e viene, nel nostro immaginario associato, ma anche vissuto, come momento felice, spensierato che nutre la nostra immaginazione e fantasia. Il gioco per antonomasia è proprio l’Arte che è in grado di rappresentare una diversa realtà; non è solo svago, ma occasione per sviluppare l’immaginazione e la propria autonomia d’azione. Il gioco è capace di dissipare conflitti, apparentemente superfluo, ma al contrario necessario per la crescita di ognuno di noi. Chi di noi non ha giocato da bambini a ‘facciamo finta che’, l’incipit per esplorare nuovi mondi, scimmiottando quello degli adulti e sperimentando ciò che forse potremmo diventare. Il gioco è altamente inclusivo, mezzo comunicativo per eccellenza.

Il gioco alimenta il fanciullo che è in ognuno di noi per tutta la vita rendendola più leggera, ma significativa come un’opera d’Arte!

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.