Giorno della Memoria, al Teatro Comunale con Brundibár

Sabato 29 gennaio per il Giorno della Memoria la Società del Quartetto propone al Teatro Comunale di Vicenza l’opera per ragazzi Brundibár del compositore ceco di origine ebraica Hans Krása. Il lavoro fu rappresentato per 55 volte nel campo di concentramento di Terezín dove lo stesso Krása fu rinchiuso prima di essere deportato nei campi di sterminio. Sul palco il coro I Piccoli Musici di Mario Mora. 
Inoltre giovedì 27 gennaio, in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione, l’opera sarà introdotta, tramite un incontro su Zoom, dal maestro Giovanni Costantini ad una ventina di classi della città. L’assessore all’istruzione Cristina Tolio commenta: “Ringrazio la Società del Quartetto che offre l’opportunità ai nostri ragazzi di conoscere in anteprima il significato storico e il contesto in cui l’opera si è compiuta. Sono certa che, in questo modo, Brundibár, proposta culturale di per sé straordinaria, servirà a fornire un ulteriore elemento di riflessione ai giovani toccando le loro coscienze”.
Da anni nella seconda metà di gennaio, la Società del Quartetto di Vicenza dedica un importante evento del suo cartellone musicale al Giorno della Memoria: nel 2020 toccò al violoncello di Giovanni Sollima, l’anno prima all’ottetto dei Berliner Philharmoniker, nel 2015 al duo formato da Viktoria Mullova e Katia Labeque.
Per il Giorno della Memoria, sabato 29 gennaio alle 20.45 va in scena al Teatro Comunale di Vicenza l’opera per ragazzi Brundibár scritta sul finire degli anni Trenta dal compositore ceco di origini ebraiche Hans Krása. Il lavoro ha una storia del tutto particolare che si intreccia drammaticamente con le vicende dell’olocausto. Krása lo compose, in collaborazione con il librettista Adolf Hoffmeister, per partecipare a un concorso indetto dal Ministero dell’Educazione cecoslovacco, ma nel frattempo gli eventi precipitarono a causa dell’occupazione tedesca. Nonostante la cancellazione del concorso e a dispetto di tutte le avversità, Krása continuò a cullare il sogno di mettere in scena Brundibár. Nel 1941 il compositore riuscì a impostare le prime prove dell’opera presso l’orfanotrofio ebraico di Praga dove, nell’inverno dell’anno seguente, ebbe luogo clandestinamente la prima rappresentazione. Nel frattempo, però, Krása e alcuni musicisti del cast erano stati deportati nel campo di concentramento di Terezín, a una sessantina di chilometri da Praga.La fortezza di Terezín – una cittadella murata dove vivevano decine di migliaia di ebrei – aveva un’importanza strategica per la propaganda del Terzo Reich. Per dissipare le voci sui campi di sterminio, i nazisti tentarono di far passare Terezín come un ghetto modello dove, non a caso, vivevano moltissimi artisti e intellettuali che potevano continuare a svolgere le loro attività culturali. La “città regalata dal Führer agli ebrei” fu visitata perfino da una delegazione della Croce Rossa Internazionale, che si trovò di fronte a un ghetto pulito, organizzato, abitato da gente sana e ben nutrita. Era tutta una messa in scena.A Terezín, dove ritrovò i ragazzi dell’orfanotrofio e molti colleghi musicisti, Hans Krása riuscì a ricostruire a memoria la partitura della sua opera, la adattò ai pochi strumenti a disposizione e quasi per miracolo la rappresentò per 55 volte.La storia raccontata da Brundibár è molto semplice. Due ragazzini orfani di padre sono alla ricerca di un po’ di latte per la loro mamma gravemente malata, ma non hanno soldi. Vedendo che un musicista di strada stava raccogliendo parecchi spiccioli suonando il suo organetto, hanno l’idea di fare lo stesso intonando delle canzoni dall’altro lato della strada. Il suonatore di organetto, spalleggiato da alcuni venditori ambulanti e da un poliziotto, li cacciano in malo modo. Sarà con l’aiuto di alcuni animali e di un gruppo di coetanei che i due orfanelli riusciranno a ritornare a cantare liberamente raccogliendo quanto necessario per comprare il latte alla mamma.Il programma della serata è completato da alcuni canti ebraici in lingua yiddish e, in conclusione, da due brani particolarmente significativi nella Giorno della Memoria: Auschwitz di Francesco Guccini e Gam Gam di  Elie Botbol, uno degli inni più toccanti della shoah.
Accompagnato da un ensemble di sei strumentisti, sabato sera sul palco del Teatro Comunale ci sarà il coro dei Piccoli Musici diretto da Mario Mora. Fondato nel 1986 a Casazza in Provincia di Bergamo all’interno dell’omonima scuola di musica, il coro del maestro Mora si è messo in luce in numerosi concorsi internazionali e in breve è diventato un punto di riferimento per allestimenti operistici come Carmen, Bohème, Tosca, Turandot, la terza Sinfonia di Mahler e il War Requiem di Britten e molti altri. I Piccoli Musici hanno partecipato a numerosi concerti trasmessi dai principali network televisivi italiani e in particolare, dal 2007 al 2021, al Concerto di Natale con l’Orchestra Sinfonica della RAI trasmesso in Eurovisione dalla Basilica di Assisi. In occasione del decimo anniversario della Convenzione sui diritti dei fanciulli i giovani coristi bergamaschi si sono esibiti per l’ONU e hanno cantato varie volte al cospetto dei presidenti Napolitano e Mattarella. Il coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Culturale dell’Europa.
In collaborazione con l’assessorato all’istruzione e con il patrocinio del Comune di Vicenza il concerto è preceduto – giovedì 27 gennaio – da un incontro con il maestro Giovanni Costantini sulla piattaforma Zoom che coinvolgerà con una ventina di classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Vicenza. Costantini introdurrà l’opera di Hans Krása, anche nel suo contesto storico, e si soffermerà sul rapporto fra la musica, i musicisti e i regimi totalitari.
L’ingresso in teatro è riservato ai possessori del super green pass e durante il concerto è necessario indossare mascherine Ffp2.Biglietti da 10 euro acquistabili sul circuito online del Teatro Comunale (https://www.tcvi.it/), presso gli uffici della Società del Quartetto (044443729) e la biglietteria del Comunale (0444 324442), dove si potranno anche convertire i voucher. 

Print Friendly, PDF & Email