MAMME NARRANTI ALLA CASA DEL TEATRO DI TORINO

La Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, la Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura e l’Urban Center Metropolitano presentano il progetto MAMME NARRANTI alla CASA del TEATRO di TORINO, un percorso di rigenerazione urbana che ha l’obiettivo di stabilire una relazione tra la Casa del Teatro di corso Galileo Ferraris 266 e la vita e le dinamiche del territorio urbano circostante, per farla diventare attrattore e attore di politiche attive di integrazione sociale.

A condurre questo esperimento culturale, sociale e artistico sarà Andrea Satta, pediatra, musicista e scrittore che da sette anni, un lunedì al mese, nel suo ambulatorio di medico di base della periferia romana, accoglie mamme e papà invitandoli a raccontare la favola con cui si addormentavano da piccoli.

Al centro dell’operazione, gli abitanti e le storie passate e recenti del quartiere Santa Rita, zona di residenza di una popolazione di estrazione piccolo borghese e in piccola parte ancora operaia, che prende il nome dal Santuario dedicato alla Santa umbra.

L’iniziativa punta ad attivare la partecipazione e la curiosità della comunità attraverso la conoscenza reciproca e l’incontro con altre culture, anche nella prospettiva di abbattere il pregiudizio, l’emarginazione e il razzismo.

Per la Fondazione TRG Onlus si tratta di un tuffo nella propria storia. È proprio nel quartiere Santa Rita che, all’inizio degli anni ’70, l’allora Compagnia dei Burattini/Teatro dell’Angolo, da cui nel 2006 è nata la Fondazione TRG Onlus, ha dato vita a uno dei suoi primi esperimenti di teatro sociale, con La festa dentro la testa, spettacolo per bambini elaborato e realizzato con la collaborazione degli alunni delle scuole elementari della zona.

L’originalità e l’importanza dell’iniziativa risiede nel fatto che gli abitanti del quartiere saranno i protagonisti della costruzione di uno spettacolo teatrale urbano che si terrà nell’autunno 2017. La creazione dello spettacolo partirà dai racconti dei partecipanti e dai percorsi urbani che verranno disegnati in collaborazione con l’Urban Center Metropolitano e la Fondazione Contrada Torino: itinerari significativi per il quartiere e per le persone che ci abitano, che saranno esplorati a piedi, in bicicletta, in tram.

Il percorso si articolerà in diversi appuntamenti mensili, con tappe centrali come il Festival Giocateatro Torino 2017 e il Salone del Libro 2017 programma del Salone Off di #SalTo30: il cartellone di incontri diffusi che il Salone promuove sul territorio urbano di Torino e della Città metropolitana Gli incontri prevederanno tre azioni differenti: due visite guidate nel quartiere Santa Rita e un appuntamento teatrale alla Casa del Teatro.

ITINERARI PROGRAMMATI:

Itinerari alla scoperta del quartiere Santa Rita, ideati e guidati da Urban Center Metropolitano e Fondazione Contrada Torino.

Nei primi due appuntamenti delle MAMME NARRANTI IN BICICLETTA, i partecipanti avranno modo di scoprire, in sella alla propria bicicletta, l’architettura, lo spazio e la storia del quartiere Santa Rita, attraverso i racconti delle persone che vivono o hanno vissuto quei luoghi. Domenica 9 aprile verrà percorsa la zona nord, mentre domenica 21 maggio quella a sud del quartiere.

Domenica 9 aprile ore 10.00, Casa Teatro Ragazzi e Giovani

Stadio Olimpico e PalaAlpitour, Corso Sebastopoli 123

Bocciofila La Mole, Piazza d’Armi > la storia del socio della Bocciofila (il personaggio è il Presidente dell’Associazione La Mole, che raggruppa squadre di livello nazionale del gioco delle Petanque, particolare gioco di bocce)

Mercato di Corso Sebastopoli > la storia del venditore di rose (il personaggio è uno storico venditore di rose che tutti gli anni al 22 maggio accompagnano la processione di Santa Rita).

Chiesa di Santa Rita, Piazza Santa Rita da Cascia

Centrale del Latte, Via Filadelfia 220

Villa Amoretti, Corso Orbassano 200 > Graziano Melano racconta il Teatro dell’Angolo

Consorzio Edilizio Pitagora, Piazza Pitagora 4-7, Corso Orbassano 225 > gli abitanti originari raccontano la storia della costruzione del complesso edilizio. 

Domenica 21 maggio ore 10.00, Casa Teatro Ragazzi e Giovani

Facoltà di Economia, Corso Unione Sovietica 216-218

Ex Gruppo Rionale Fascista Giovanni Porcù del Nunzio, Corso Giambone 2

Istituto E. Agnelli, Corso Unione Sovietica 312 > I figli degli operai e impiegati della Fiat vanno a scuola

Piazza Livio Bianco – Chiesa di Gesù Redentore, Piazza Livio Bianco > L’architetto racconta il restauro della chiesa e il progetto della piazza

Totipotent Architecture, Corso Tazzoli angolo via Frattini

Cascina Roccafranca, Via Rubino 45 > Renato Bergamin racconta le Case del Quartiere

INFO
Durata: 10.00-12.00

Mezzi: la propria bicicletta

Numero massimo partecipanti: 25

Iscrizione obbligatoria entro il venerdì precedente telefonando allo 011.19740180 o scrivendo a biglietteria@casateatroragazzi.it

CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI   Corso Galileo Ferraris 266 – Torino   www.casateatroragazzi.it

Andrea Satta fa il pediatra nella periferia romana.

Poeta e scrittore, nel 1992 fonda con Angelo, Carlo e Luca i Têtes de Bois e intreccia inevitabilmente le proprie vicende con quelle del gruppo.

Oltre che voce e autore dei testi della band, è ideatore e direttore artistico dei molti festival e progetti portati avanti dai Têtes in questi anni (“Stradarolo”, “Sotto il cielo di Roma e Berlino”, “Ferrovia dell’Allume”, “Avanti Pop”, “41° Parallelo”, “Festival della Bicicletta”, “Palco a Pedali” ecc.).

Ha all’attivo due libri: I riciclisti (Ediciclo, 2009) e Ci sarà una volta – favole e mamme in ambulatorio (Infinito Edizioni, 2011). E’ stato inviato al Giro d’Italia e al Tour de France per il Manifesto e L’Unità (su quest’ultima testata con il vignettista Sergio Staino) e, sempre su L’Unità, ha una rubrica settimanale, “Dio è morto”.

Ha partecipato come co-protagonista e co-sceneggiatore al film Passannante di Sergio Colabona, oltre che come autore delle musiche insieme ai Têtes de Bois.

 

Da sette anni nel mio ambulatorio di pediatra di base nella periferia di Roma si raccontano fiabe. Un lunedì al mese e, in fondo, è una piccola festa.

L’ambulatorio del pediatra di base può essere un luogo di comunità. C’è carisma, necessità, fiducia, si può creare il clima che aggrega e costruisce relazioni.

Venne una sera una mamma del Marocco a dirmi che si sentiva veramente molto sola, le sue amiche erano le stesse due con cui era emigrata dalla sua terra e qualche parola riusciva a scambiarla con altre mamme quando si faceva mezz’ora di fila, e a volte anche tre quarti, ad aspettare la mia visita per il suo bambino. Era un lunedì di autunno di sette anni fa, di quei lunedì infiniti che i pediatri di base conoscono bene. Mi ero appoggiato, stanco, in un momento di decompressione, la schiena sulla porta verde di legno verniciato … mi sembrava di aver finito e invece suona lei…

– Entra – le dissi

– Posso?  

– Certo! – rispondo

– E dimmi…

Tornai a casa pensando che qualcosa mi dovevo inventare e misi un cartello: “Venite a raccontare la favola con cui vi addormentavate a casa vostra” e temevamo il flop, l’insuccesso e invece le mamme vennero con i couscous, le frittate, le schiacciate, i biscotti e poi dal mio schedario ho realizzato meglio che ho bambini di molte regioni d’Italia e di circa trenta paesi del mondo e da allora noi continuiamo così, una volta al mese, di lunedì.

Con il patrocinio dell’Associazione Culturale Pediatri, della Treccani, di Radio Tre, stiamo anche girando l’Italia nei fine settimana con le “Mamme Narranti”, mamme che in ogni città vengono a raccontare la favola con cui si addormentavano da piccole, con bambini, storie, artisti ospiti, proiezioni di disegni…

Siamo già stati a Torino, a Trieste, a Ravenna, a Genova, a Massa Carrara, a Cremona, a Castellammare di Stabia, nella tendopoli di Arquata del Tronto, a Potenza (nel reparto di Pediatria dell’Ospedale San Carlo), a Lecce e ovviamente più volte a Roma. Andremo in Sicilia e Sardegna, a Crotone, nell’Hotel Relax di San Benedetto del Tronto, dove è stato trasferito il paese di Accumoli, a Bologna.

E’ nato da questa esperienza il libro “Mamma Quante Storie” con trentuno fiabe raccontate dalle mamme e illustrato da Sergio Staino e Fabio Magnasciutti e prodotto dalla Treccani e il cui incasso sostiene la biblioteca di Lampedusa. Stiamo riprendendo tutto quello accade in maniera altamente professionale e abbiamo intenzione di realizzare un documentario con taglio cinematografico, per la regia del documentarista Paolo Geremei.

Credo che questo lavoro possa essere un presidio interessante, uno strumento stimolante, un rilancio del senso di comunità che è evaporato e si può però ricompattare e ricostruire.

Solo dalla conoscenza degli altri può nascere il futuro dei nostri figli.

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