Meravigliosa Italia:  di Maria Teresa De Donato (Decima Parte)

Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso

 (Stazione di Rovigo – Foto di Threecharlie – 
CC BY-SA 4.0 DEED ATTRIBUTION)

Sia stranieri sia anche molti italiani saranno stupiti di come una cittadina quale Rovigo, che non è certo tra le località del nostro Bel Paese più conosciute all’estero, possa avere un patrimonio storico, artistico e culinario così ricco e che nulla ha da invidiare ad altre città più grandi e, probabilmente, più note al pubblico.

La cara amica e collega autrice e blogger Maria Cristina Buoso, grazie alle sue ricerche e alla partecipazione a questa mia Rubrica Meravigliosa Italia è sicuramente riuscita a sfatare questo mito portando alla nostra attenzione i tanti tesori, più o meno sconosciuti a molti lettori, della sua amata città.

Buona lettura!

MTDD: Ciao, Maria Cristina, e ben tornata sul mio Blog e Salotto Culturale.    È un piacere averti di nuovo mia ospite.

MCB: Grazie a te, Maria Teresa, per l’invito. Sono felice di essere qui con te e con i tuoi lettori oggi.

 MTDD: Coloro che avessero già letto i nostri precedenti articoli staranno familiarizzando con la tua città, mentre coloro che ancora non lo avessero fatto, avranno modo di conoscerla leggendoli.

Di cosa ci parli oggi nello specifico?

MCB: Oggi parleremo dei tre periodi storici che si sono succeduti a Rovigo, ossia quello Francese, che viene suddiviso in due momenti distinti, quello Austriaco e quello connesso all’annessione di Rovigo al Regno d’Italia.

Il primo governo francese dura ufficialmente dal 12 maggio del 1797 al 24 novembre dello stesso anno. Poco più di sei mesi che bastarono a renderli sgraditi alla maggior parte dei rodigini.

MTDD: Cosa è successo in quel periodo di particolarmente negativo da farne avere un brutto ricordo?

MCB: La città perde la sua autonomia amministrativa; passa alle dipendenze del governo provvisorio di Padova; e deve fare i conti con una presenza massiccia ed arrogante di personaggi che avranno atteggiamenti ostili e a volte disprezzabili nei confronti della Chiesa e anche dei cittadini.

MTDD: Stiamo parlando del periodo Napoleonico…

MCB: Esatto. Infatti una leggenda narra che Napoleone quando venne in città entrò a cavallo nella Rotonda in segno di sfregio e se si guarda bene il pavimento si può vedere in un punto il segno lasciato dallo zoccolo del suo cavallo.

(Interno della Rotonda – Beata Vergine del Soccorso, parete destra)
(Foto di Threecharlie, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Avremo, quindi, per un breve  periodo gli Austriaci e poi il 18 gennaio del 1801 i Francesi tornano ad occupare di nuovo militarmente Rovigo. Tre settimane dopo, con la pace di Luneville, il Polesine sarà annesso alla Repubblica Cisalpina. Si costituisce un distretto del Dipartimento del Basso Po il cui capoluogo sarà Ferrara.

Se il primo dominio napoleonico fu caratterizzato da rapine e devastazioni; il secondo da fame e disperazione.

Non elenco tutto quello che fece, ma vi lascio alla fine dei link dove poter andare a leggere con calma tutto il male che fece e che lasciò dietro di se.

Chi volesse saperne di più può visitare i seguenti siti:

MTDD: Come andarano le cose a Rovigo durante la dominazione Austriaca?

MCB: Durante la dominazione Austriaca ci saranno diversi cambiamenti in vari campi alcuni necessari mentre altri avrebbero potuto essere evitati.

Per esempio saranno create le province secondo un criterio di divisione territoriale, inoltre il confine meridionale della diocesi di Adria sarà modificato e coinciderà con quello del Regno, per cui la diocesi si sposterà dalla provincia ecclesiastica di Ravenna (cui era sempre appartenuta) a quella di Venezia.

L’amministrazione austriaca incontrerà degli ostacoli sia naturali che politici.  Avremo una grande carestia nel Veneto dal 1813 al 1817.  Si svilupperà un movimento per contrastare gli austriaci chiamato I Carbonari il cui centro era a Fratta Polesine. La Carboneria viene stroncata sul nascere nel gennaio 1819. L’amministrazione austriaca era brava a reprimere i movimenti ostili quando nascevano.

Seppe fare anche provvedimenti utili come riattivare la Camera di Commercio (nel 1819) che era stata istituita da Napoleone nel 1803 e poi chiusa e alcuni miglioramenti della città e lentamente introdusse l’istruzione elementare obbligatoria. 

 (Teatro Sociale)

MTDD: Ci furono delle iniziative che gli Austriaci presero e che portarono dei benefici alla città di Rovigo?

MCB: Sì, certamente. Infatti durante la loro dominazione si assiste alla nascita del nuovo teatro che venne realizzato tra il 1818 ed il 1819 nell’area rimasta libera dopo la demolizione della Scuola dei Battuti. Gli Austriaci riportano lentamente la città a nuova vita dopo la trascuratezza del periodo Napoleonico. In questo periodo ci sarà il nuovo cimitero comunale, realizzato vicino alla Chiesa di Santa Maria dei Sabbioni che sostituiva quello fuori dalla porta Arquà. Più o meno allo stesso periodo risale anche il cimitero ebraico realizzato nell’area extraurbana.

Gli Austriaci decisero di abbattere quattro delle sei porte di accesso alla città per trasformarle in passeggi pubblici per promuovere lo sviluppo della città all’esterno delle mura estensi. Fortunatamente, gran parte della cinta muraria si salvò da questi interventi distruttivi sulle fortificazioni giudicate inutili. Delle fortificazioni fatte costruire nel XII secolo si salvarono anche la torre Donà e la torre Grimani, la cosiddetta “torre mozza”, che faceva parte del complesso della cittadella, e la torre di via Pighin.

 (Torre Grimani – Foto di Threecharlie, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Come sempre vi lascio dei link per approfondire l’argomento:

https://rovigo.italiani.it/la-dominazione-austriaca/

MTDD: Dopo i due periodi di dominazione straniera arriviamo, finalmente, all’annessione al Regno d’Italia

MCB: Esatto. Quest’ultimo periodo di cui vi parlo oggi va, più o meno, dall’annessione al Regno d’Italia di Rovigo fino ai giorni nostri.

Nel 1866 con il plebiscito del Veneto, conosciuto anche come plebiscito di Venezia, le Province Venete e di Mantova vennero annesse al Regno d’Italia per sancire l’annessione delle terre cedute alla Francia dall’Impero austriaco a seguito della terza guerra d’indipendenza. Questo avvenne dopo una votazione avvenuta nei territori del trattato e, seppure non richiesto (in quanto all’epoca il suffragio era solo maschile), anche le donne di Venezia, Padova, Dolo, Mirano e Rovigo vollero esprimere il proprio voto come anche quelle di Mantova.

(Piazza V. Emanuele II ex Piazza  Maggiore – 
Foto di Threecharlie, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

MTDD: Ci furono dei progressi a Rovigo a seguito della sua annessione al Regno d’Italia?

MCB: Sì, molti. Rovigo cominciò ad affermarsi e a diventare un riferimento per l’economia di tutto il Polesine; la borsa commerciale arrivò ad avere una rilevanza nazionale; e la costruzione, nel 1866, della linea ferroviaria Padova-Rovigo ebbe un effetto positivo per la città che sarà allungata verso Ferrara e negli anni successivi anche verso Legnago e Adria.

MTDD: Cosa è accaduto alla città nel secolo scorso?

MCB: All’inizio del XX secolo nacquero le prime industrie, tra cui lo zuccherificio costruito sulla strada principale che porta verso Padova, ora sede della Fiera.

Nel 1927 il territorio del comune fu allargato, inglobando i territori limitrofi come Boara Polesine e altri paesi vicini (elenco troppo lungo).  Nel 1930 si demolì la parte più fatiscente dell’ex ghetto ebraico, e fu creata al suo posto Piazza Roma, oggi Piazza Merlin.

Durante il ventennio fascista nacque il progetto di deviare il corso dell’Adigetto, ormai ridotto a un corso d’acqua di scarsa importanza perché trascurato e togliendolo si cambierà il volto della città cancellando una parte storica importante di Rovigo. Nel frattempo la città si allarga anche a nord e sud-ovest. Nel 1938 il corso dell’Adigetto fu deviato, ma i lavori di realizzazione dell’attuale corso, che furono interrotti a causa della seconda guerra mondiale, saranno ripresi molti anni più tardi.

Dagli anni 1950 e 1960, Rovigo ebbe un notevole sviluppo, sia come tradizionale mercato agricolo, sia come centro industriale e questo causò il rapido abbandono del centro storico, che subì un forte degrado fino alla fine degli anni 1970. Negli anni 1980 si cominciò a recuperare le aree abbandonate ma spesso con interventi discutibili non rispettando la storia cittadina.

Come al solito vi lascio dei link per approfondire l’argomento:

https://www.universitarovigo.com/web/pagine/dynamic.php?table_name=2016_storia

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Rovigo

https://www.universitarovigo.com/web/pagine/dynamic.php?table_name=2016_storia

MTDD: Perfetto. Hai preparato qualche altra succulenta ricetta per noi oggi?

MCB: Sì, per l’occasione ho preparato Risi e Bisi.

Risi e Bisi (riso, piselli e brodo)

È un piatto tipico di Rovigo e le sue origini affondano nell’epoca della Serenissima ed è apprezzato per la ricetta gustosa, realizzata con ingredienti semplici come piselli, riso e brodo. L’uso di cipolla, baccelli, burro o lardo fa la differenza perché ogni famiglia ha sempre personalizzato la propria minestra rendendola unica.

La preparazione  di Risi e Bisi è nota anche per l’origine storica blasonata; poiché contiene riso simbolo di fertilità e piselli eccellenza primaverile era considerata augurale e veniva preparata per volere del Doge nel giorno di San Marco e offerta a tutti i membri del governo.

Vi lascio una delle tante versione e buona degustazione!

La ricetta di Risi e Bisi

Ingredienti:

500 gr di riso vialone nano,

500 gr di piselli sgranati,

5 cucchiai di olio,

50 gr di burro,

2 cipolle bianche,

prezzemolo tritato,

5 cucchiai di grana,

sale, pepe, brodo di pollo q.b.

Preparazione:

Mettete in pentola olio, piselli, cipolle tritate, prezzemolo, mezzo bicchiere d’acqua e cuocete per 15 minuti. Salate, unite il riso e fate cuocere aggiungendo il brodo un po’ alla volta. (ricordatevi che dovete mescolare per evitare che il riso si attacchi)

Togliere dal fuoco; aggiungete il burro, pepe, parmigiano e poi mettete nei piatti.

Buon appetito! 

MTDD: Grazie, Maria Cristina, per tutte queste informazioni su Rovigo e la sua storia.

Ti aspetto per altre interviste per altri interessanti itinerari e ricette.

Vogliamo ricordare a coloro che volessero contattarti o seguirti come possono farlo?

MCB: Grazie, Maria Teresa. È sempre un piacere essere tua ospite. Ci vediamo presto!

Chi volesse contattarmi o seguirmi potrà farlo attraverso i seguenti siti e piattaforme social:

https://mariacristinabuoso.blogspot.com/

https://www.instagram.com/mcbmipiacescrivere/

e su Waveful  mi trova con @Mcbautrice

Il presente articolo è stato pubblicato anche al seguente link:

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2024/02/meravigliosa-italia-gustando-rovigo-e.html

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About Maria Teresa De Donato

Romana di nascita, dopo aver studiato lingue straniere e giornalismo in Italia, si è trasferita negli USA dove vive da oltre 28 anni ed ha ultimato i suoi studi giornalistici presso l’American College of Journalism e conseguito le lauree Bachelor, Master e Dottorato di Ricerca in Salute Olistica presso Global College of Natural Medicine, specializzandosi in Omeopatia Classica, Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese. Un’appassionata blogger, dal 1995 ad oggi ha collaborato con varie riviste, giornali e periodici in qualità di giornalista freelance. Scrittrice eclettica, olistica e multidisciplinare è anche autrice di numerose pubblicazioni, tra cui due romanzi. I suoi libri sono disponibili su tutti i canali di distribuzione Amazon, librerie incluse.