Una guerriera della speranza di Antonietta Urciuoli, ed. Scuderi. Intervista all’autrice
Questa di seguito la descrizione del libro che ne ha fatto la scrittrice e storica Gaetana Aufiero.
Una donna nello scenario tranquillizzante della sua casa, nella quale, come in una favola crudele, irrompe inatteso e feroce l’imprevisto!
Un male terribile che lentamente consuma e porta via Daniela, questo il nome della protagonista, allontanandola per sempre dal mondo che ama e dal quale è amata.
È questo in sintesi il filo conduttore della scrittura di Antonietta Urciuoli che, passo dopo passo, ricostruisce la vita della donna per restituirla combattiva e struggente ai suoi cari, come le è stata raccontata dalla sorella Angela, con una partecipazione tale da coinvolgerla profondamente. La narratrice stessa sommessamente lo confessa, infatti, in una nota al testo. La sua compassione è divenuta, infatti, nella scrittura, condivisione, dolore profondo, desiderio di trovare un senso… Un lavoro di scrittura quello di Urciuoli che ha riempito “il lungo tempo senza tempo” nel quale le vite di tutti noi sono state, come lo sono ancora, bloccate per il Covid-19 con tutto il loro carico di dolore e perdite umane.
E quella pandemia, che ha scandito il tempo della scrittura e della vita di tutti i protagonisti della storia, è infatti anche la stessa che nel corso della prima ondata ha contribuito a segnare il destino di Daniela. È stato il Covid infatti a infliggerle i colpi più feroci tenendola lontana dai suoi cari ed isolandola, anche se non è riuscito a privarla dell’amore di sua madre. Una madre che, incurante di qualsiasi divieto, le si è stretta accanto nelle lunghe notti nelle quali con le ombre ritornavano angosce e ricordi. Ricordi doloranti, a volte, ma non privi di dolcezza, capaci di sorreggere Daniela nei momenti sempre più incalzanti di fragilità.
E, accanto agli affetti, forte nel racconto la presenza della fede, una fede profonda e misericordiosa che sorregge tutti coloro che amano Daniela e hanno voluto che del suo calvario e della sua vita per tanti versi luminosa restasse questa testimonianza! Una ulteriore riprova di quel mistero che è presente nella vita di tutti noi, un mistero che in questi giorni di Pasqua torna a interrogarci e a consolarci. (1 aprile 2021)
Sono stata molto colpita dal racconto, scritto con il cuore in mano da una scrittrice donna e impegnata da sempre in temi delicati riguardanti l’umanità, così ho posto alcune domande sul libro e sul delicato argomento trattato all’autrice Antonietta Urciuoli
Avendo letto e apprezzato l’omaggio che ha fatto alla memoria di Daniela Genovese, vorrei chiederle cosa rappresentava per lei questa donna, da meritare un così bel tributo, realizzato grazie ai racconti della sorella Angela e alla disponibilità dell’editrice Scuderi?
L’avevo già conosciuta attraverso i racconti della sorella che mi parlava spesso di lei e delle vicissitudini della sua vita, visto che lavoravamo insieme a scuola, poi ho avuto occasione di conoscerla personalmente e di apprezzarne le doti. Già la ammiravo, però, per il suo temperamento forte che le permetteva, per esempio, di non parlare delle sue sofferenze, mostrandosi sempre serena.
Capisco. Ma un racconto così triste, legato alle più recondite paure delle donne, perché incentrato sul decorso della malattia che la sua amica ha vissuto da guerriera, può essere d’aiuto ad altre donne, secondo lei?
Le dico subito che sulla pagina Facebook Una guerriera della speranza, dove è possibile vedere anche il video realizzato dall’amica e cantautrice Patrizia Girardi, con la canzone composta da lei per Daniela, le persone interagiscono congratulandosi. Tra i commenti, a proposito, c’è chi dice che, pur trovando il libro triste, alla fine ne ha ricevuto un senso di pace e uno sprone a reagire alla sofferenza; c’è poi chi dice di aver trovato il coraggio di combattere e di affrontare il domani; altri dicono che queste storie vere aiutano a capire il vero valore della vita; la fede è uno di questi valori. Ne ho parlato molto nel libro come anche della forza della famiglia che è stata sempre vicina a Daniela. Che le posso dire, evidentemente può essere d’aiuto.
Ho letto che l’intero ricavato della vendita del volume sarà devoluto ad alcune associazioni? Ciò le rende merito, ma vorrei sapere com’è nata questa iniziativa e a quali associazioni offrirà sostegno?
È partita dalla famiglia di Daniela Genovese l’iniziativa di devolvere il ricavato all’Associazione AMDOS per portare avanti il progetto di prevenzione contro il tumore al seno insieme al dottor Carlo Iannace.
Un’ultima domanda: dove è possibile acquistare il libro?
Si può acquistare presso la cartolibreria La giostra ad Atripalda.
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