CIRCOLO DELLA STAMPA di AVELLINO: VA IN SCENA L’INVIDIA

Presentato in anteprima nazionale martedì 4 ottobre alle 18:30 presso il Circolo della Stampa di Avellino, il III episodio dell’opera editoriale e filmica Francesco esempio di vita: l’INVIDIA.

Protagonisti del III episodio, l’invidia, Angela Caterina nei panni dell’ago della bilancia, Alessandro De Stefano in San Francesco, Massimo Carbonaro, Eva De Rosa, Aniello Pisano, Paolo De Stefano, Michele Caiafa, Mariagrazia De Stefano, Consolata Trerotola, Graziella Nicodemo, Giovanna Pacelli, Raffaele Peppe Esposito, Fausto Puddu, Alessio Iaboni, Antonello Lombardo, musiche di Franco Loporchio.

Spettano all’editrice  Donatella De Bartolomeis de Il Papavero edizioni i saluti alla presentazione del terzo episodio di San Francesco esempio di vita.

L’opera comprendente sia la parte filmica che quella testuale tratta, infatti, i sette peccati capitali. Il primo episodio è stato la superbia mentre il secondo, presentato nell’ambito del Giubileo a Trinità dei Monti, riguardava l’Ira.

Marina Villani, autrice dei testi, ha spiegato agli ospiti che è stata felice di abbracciare  il progetto per rappresentare non solo la storia della vita di San Francesco ma per dare un esempio e, soprattutto, uno spunto di riflessione ai giovani.

Essi, infatti, spesso non riescono a prendere le giuste decisioni e restano facilmente delusi e amareggiati. Tali sentimenti possono portare ad  essere invidiosi.

L’invidia è un sentimento forte, in cui ci si rifugia piuttosto che prendere spunto da ciò che l’altro fa.

A differenza degli altri sentimenti è molto difficile riconoscersi invidiosi perché significa ammettere la propria inferiorità.

È un esempio, San Francesco, perché è stato molto bravo a stare sempre nel mezzo prendendo decisioni difficili.

Per questo motivo gli episodi sono due , di cui uno ambientato nel passato e ripercorre storie di vita vere del giovane Francesco, l’altro rappresenta storie dei giorni nostri.

Il regista RAI Giuseppe Falagario , innanzitutto, racconta di aver scelto il 4 ottobre (giorno in cui si festeggia proprio San Francesco) come data di presentazione ad Avellino, perché gli sembrava giusto dare un riconoscimento anche ai luoghi irpini.

Tutto nacque quando otto anni fa, egli fece un viaggio ad Assisi e scoprì una veste del tutto nuova della personalità del Santo. Approfondì, così le sue ricerche, arrivando alla conclusione che San Francesco non è solo l’uomo ricco che volle diventare povero e predicò fratellanza e amore ma un uomo forte, tanto audace che con le sue scelte volle sfidare i sette vizi capitali.

 E questo è il motivo della sua opera.

 Il rapporto, poi, con l’Irpinia, si consolidò quando quattro anni fa si recò a Folloni (Montella – AV) dove le fonti non riportano la presenza del Santo ma per questo il Regista ci avverte che nell’ottavo volume saranno svelati anche alcuni retroscena.

L’invidia è uno dei sette vizi capitali più cattivi e lo scopo dell’opera è proprio quello di trasmettere il messaggio.

Secondo il Regista, di solito non si nasce invidiosi, ci si diventa invidiosi o lussuriosi crescendo e, nel tempo, la cattiveria che abbiamo dentro viene fuori. Ma allora si chiede come mai i bambini sono già arrabbiati? Perché sono un piccolo contenitore di vizi capitali?

Non avrebbero motivo di esserselo, sono puri, eppure anche loro hanno un ceppo di cattiveria.

Allora, ecco che l’esempio di San Francesco è un esempio di vita applicabile sempre perché se noi oggi facessimo in minima percentuale ciò che fece lui saremmo migliori.

L’opera filmica e quella testuale si separano in maniera netta perché Marina Villani analizza più l’introspezione e i tratti psicologici.

Il ringraziamento del Regista va ai giovani attori che hanno partecipato con grande interesse e professionalità al progetto e annuncia che a dicembre ci sarà l’uscita dei primi due volumi con il film allegato e spera che per Pasqua si possa ultimare tutto presentando anche l’ottavo volume, che desta non poca curiosità.

La visione del film lascia la platea emozionata e impressionata, toccata effettivamente sia dalle due storie che dall’interpretazione ma, soprattutto, dal messaggio.

Guardare in faccia l’invidia effettivamente scuote, rimpicciolisce di molto la visione dell’essere umano in quanto essere dotato di sentimenti e ragione, lo umilia perché ne mostra un lato deplorevole.

Strano l’effetto che provoca perché sembra quasi un fatto consueto, come se nella vita di ogni giorno ci si dimenticasse di quel ceppo di cattiveria che è in ognuno di noi (ripercorrendo la tesi del Regista, che dopo la visione effettivamente prede corpo) e ci accompagna come a diventare una consuetudine più che un vizio capitale.

Le due storie sono vere e perciò non le svelerò perché essere meritano di essere conosciute con la lettura e la visione del film ma sono straordinarie per i messaggi che trasmettono e per il modo in cui esemplificano i miracoli che avvengono nella vita se gli uomini sono buoni.

Salutando l’ Editrice le ho chiesto come avessero preso, gli attori, la proposta di recitare qualcosa che non fosse solo di stampo culturale e storico ma anche religioso e di raccontare in piccola parte la sua esperienza.

Mi racconta, quindi, che i ragazzi si sono appassionati subito all’opera anche se la sua realizzazione non è stata facile perché ci sono stati momenti di scoraggiamento dovuti, chiaramente, ai costi in quanto non hanno avuto alcun contributo di realizzazione sia per la qualità dei libri che sono a colori che per la produzione. Il progetto le è piaciuto dal primo momento ma era per lei proibitivo, essendo un piccolo editore, affrontare tutto da in quanto anche il Regista è abituato a lavorare con grandi editori.

Il Regista è stato comprensivo ma anche particolarmente esigente e i ragazzi sono stati eccellenti nel seguirlo.

 Il filo conduttore è l’ago della bilancia, il giusto mezzo tra il bene e il male perché qualche volta anche l’eccessivo bene va nell’effimero. Il bene senza misura è più semplice rispetto a fissare l’ago della bilancia al centro ed essere un uomo giusto anche. Questa è ovviamente la spiritualità a cui senz’altro bisogna dare atto però è anche la forza di questo personaggio che poi, attraverso gli episodi moderni, si scopre essere sempre di attualità.

I libri sono stati scritti da Marina Villani, sempre sull’idea del progetto di Falagario e per dicembre, come già detto, saranno pubblicati i primi tre  volumi completi.

I film sono stati girati in Irpinia, tra Summonte, molte scene a Solofra perché I cardi sono di  là e da entrambi i Sindaci abbiamo avuto la massima disponibilità e poi l’ultimo in Puglia.

L’editrice racconta che per lei tutto questo ha costituito la realizzazione di un sogno perché Falagario è un grande regista ma ciò che ha  consentito di superare le difficoltà è stata la complicità di tutti nel condividere i valori e i messaggi da portare avanti.

A tutti loro vanno le mie congratulazioni per aver effettivamente mostrato l’ago della bilancia.

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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